Monumenti
Il dipinto di
Risorgimentale di Mazzini e Garibaldi nelle vesti di
Santi
Una singolare pittura
presente nella chiesetta rurale di Restinco,
fortunosamente ancora visibile, richiama l’importante
ruolo dei patrioti brindisini durante il periodo risorgimentale.
La chiesetta rurale di Restinco
dedicata a Sant'Antonino
L’immagine,
semplice e vivace nei colori, riporta chiaramente i
principali attributi iconografici dei santi
Pietro e Paolo, il primo identificabile per
le chiavi nella mano destra, la spada ed il libro per
san Paolo.
La particolarità del dipinto è nei volti
dei due personaggi rappresentati dall’ignoto autore,
riconoscibili rispettivamente in Giuseppe Mazzini
e Giuseppe Garibaldi.
La raffigurazione pittorica dei due principali protagonisti
del Risorgimento italiano nelle vesti dei santi apostoli
è attestata in altre zone del centro e del nord
d’Italia, mentre è unica in Puglia e forse
nell’intero meridione, all’epoca sotto il
Regno di Napoli.
Il dipinto è in una nicchia delle dimensioni
di circa un metro quadrato presente sulla parete interna
della chiesetta dedicata a Sant’Antonino
in località Restinco, a circa 5 km a nord ovest
dal centro abitato; l’edificio sacro fu completamente
ristrutturato nei primi del novecento conservando al
suo interno l’originale altare settecentesco,
oggi non più esistente così come l’acquasantiera
di cui restano solo le tracce dell’aggancio sulla
parete a lato dell’ingresso.
Il dipinto risorgimentale all'interno
della chiesetta di Sant'Antonino a Restinco
L’opera pittorica,
realizzata a tempera probabilmente tra il 1850 e il
1860 (G. Carito, 1986), rientra in quel simbolismo
legato ai riti e alle azioni dei diversi movimenti e
circoli eversivi brindisini attivi nella rivolta contro
la monarchia borbonica, al quale spesso aderivano, o
semplicemente garantivano l’appoggio, molti possidenti
fondiari come Oronzo Catanzaro, proprietario
delle masserie di Cerrito, Angelini, Chimienti, Lo Spada
e la stessa Restinco. Oronzo fu anche alfiere della
prima compagnia della Guardia Nazionale di Brindisi.
Suo fratello Giacomo ebbe un ruolo ancora più
attivo nel caldeggiare le idee e gli ideali mazziniani,
sono documentate le sue frequentazioni con altri sostenitori
dei circoli fedeli alla causa dell’unità
nazionale: gli affiliati si riunivano nei retrobottega
di alcuni esercizi commerciali brindisini ed avevano
contatti con alcuni patrioti esuli in Francia e Grecia
tramite emissari che approdavano nel porto cittadino.
Con Giacomo Catanzaro la masseria di
Restinco divenne un punto di riferimento per gli aderenti
alla Giovane Italia, l’associazione
politica insurrezionale fondata da Giuseppe Mazzini,
e ciò motiverebbe la presenza del dipinto che
ancora oggi è possibile ammirare.
Il ruolo di primo piano nella spinta patriottistica
svolto da Giacomo e Oronzo Catanzaro generò,
nel periodo post-unitario, una serie di assalti con
furti e danneggiamenti alle loro masserie da parte dei
briganti capeggiati dal temuto sergente Pasquale
Romano, bande notoriamente contrarie alla causa
nazionale italiana e favorevoli alla restaurazione del
Regno Borbonico. Furono diverse le masserie brindisine
che divennero bersaglio di incursioni brigantesche,
con minacce, ricatti e persino sequestri di persona,
in particolare “quelle appartenenti a proprietari
non amici, liberali e fautori del nuovo ordine”
(V. Carella, 1974).
La chiesetta di Sant'Antonino,
interno. Sulla parete di destra la nicchia con il dipinto
risorgimentale
L’attuale avanzato
stato di degrado dei luoghi (masseria e chiesetta rurale)
rende difficile immaginare la possibile salvaguardia
dell’opera pittorica, già in condizioni
precarie. E’ ancora possibile, e sarebbe auspicabile,
il recupero dell’insolito dipinto, non certo per
il suo valore artistico quanto per la sua rilevanza
storica e culturale.
Lo stacco di affreschi dalle pareti e il loro ricollocamento
in un nuovo allestimento è una pratica ormai
diffusa e consolidata, lo dimostra l’ottimo risultato
ottenuto con la Madonna con Bambino nella cripta
del Santuario di Belvedere a Carovigno, intervento curato
dai Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi (link);
per quello di Restinco il tutto è certamente
più complesso, ma non impossibile…
Giovanni
Membola
Il testo è stato pubblicato
sul mensile TuttoBrindisi n. 40 (aprile
2012)
|
Riferimenti
bibliografici:
- G. Carito. Su una rappresentazione
di Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini nella
chiesa di Sant'Antonino a Restinco in Archivio
storico pugliese. 1983
- G. Carito, A. De Castro. Le masserie dell'agro
di Brindisi. Dal latifondo alla riforma.
1993
- V. Carella. Il brigantaggio polito nel brindisino
dopo l'Unità. 1973
- A. Del Sordo. Il contributo di Brindisi
alla causa del risorgimento. 1961
- P. Palumbo. Risorgimento salentino.
1968 |
|
Documenti
correlati:
» Le
chiese e le cappelle rurali, un patrimonio perduto |
|
|