Il
tempio di San Giovanni al Sepolcro (o chiesa
del Santo Sepolcro) è una costruzione a forma
circolare edificata, sul finire dell'XI secolo, per
volontà del normanno Boemondo.
Nei documenti del XII-XIII secolo non mancano riferimenti
al complesso, pertinenza dell'ordine canonicale del
Santo Sepolcro di Nostro Signore Gesù Cristo:
nel 1122, Arnono priore del Santo Sepolcro di Brindisi
è fra i giudici chiamati a dirimere la controversia
fra le benedettine di Santa Maria Veterana e l'arcivescovo
Bailardo. I canonici regolari del Santo Sepolcro mantennero
il possesso della struttura, verosimilmente, sino alla
soppressione del 1489 e conseguente trasferimento dei
beni all'Ordine di Malta che ebbero concreta realizzazione,
in Italia, solo circa il 1560. Nel XII secolo si aprì
a settentrione una nuova porta ricamata nel bianco degli
stipiti e dell'architrave di marmo da artisti che si
muovevano lungo una via che collegava Brindisi a Bari,
ad Ancona, a Benevento e a Modena ove gli stessi motivi
plastici si ritrovano firmati da Wiligelmo. È
possibile si tratti di reimpiego di materiali già
destinati alla basilica cattedrale di Brindisi.
Di notevole interesse artistico il portale principale,
con un architrave marmoreo sormontato da un protiro
cuspidato, sorretto da due colonne poggianti su leoni
stilofori.
L'interno,
a pianta a staffa di cavallo - formata da due cerchi
concentrici di colonne che ricorda quella del Santo
Sepolcro in Gerusalemme, è sostenuto da otto
colonne dal fusto liscio con pregevoli capitelli con
foglie di acanto alternate a capitelli cubici; il tetto
originale a volta è stato sostituito da quello
attuale in legno.
Sulle pareti affreschi con immagini di santi risalenti
al XII-XV secolo, tra questi la "Deposizione"
databile ai primi del '300.
Dopo
il restauro necessario a ripristinare il monumento quasi
distrutto dai terremoti, è stato adibito a museo
dalla civica amministrazione dal 1850 al 1955 e fu sede
di incontri culturali alle quali parteciparono illustre
personalità, come il Mahatma Gandhi e il poeta
indiano Rabindranath Tagore.