La Provincia di Brindisi -
CEGLIE MESSAPICA
Ceglie
Messapica, città d’arte di 21mila
abitanti e rinomato centro gastronomico
dell’intera regione, sorge su una collina a 300 metri s.l.m.
all’estremo sud delle Murge. Il suo stemma è caratterizzato dalla torre
merlata del Castello Ducale fondato dalla signoria dei Sanseverino.
Fondata
nell’VIII secolo a.C. probabilmente dai cretesi, l’antica Caelia (dal
latino “luogo sacro”) è stata un importante centro messapico che si
sviluppò soprattutto nel IV e III secolo a.C. La parte più antica della
città era situata sulla sommità del colle al posto dell’attuale
piazzetta Ognissanti. Sulle pendici nord-est e nord-ovest sono state
individuate aree adibite a necropoli. In alcune tombe sono stati
rinvenuti ricchi corredi funerari e numerose iscrizioni messapiche.
L’antico ingresso a questa città è rappresentato ancora oggi dai "cento
scaloni", un camminamento sinuoso a gradini lastricati
sistemato in epoca medievale.
Sono visibili alcuni resti del sistema difensivo del centro messapico
disposti a raggiera intorno alla città, come parti della cinta muraria
a secco (Paretone) e le Specchie,
misteriose formazioni megalitiche realizzate da grossi blocchi di
pietre alte circa 10 metri (scheda).
Intorno all’abitato di Ceglie sono state contate 18 specchie di forma
ellittica, tra queste le più importanti sono Specchia Castelluzzo,
Specchia di Facciasquata e Specchia Capace.
Il più importante reperto è il cratere a figure rosse, attualmente
conservato nel museo di Berlino, che raffigura la lotta dei messapi
contro Diomede.
Il
Castello Ducale è
stato costruito nella parte più alta del paese, la sua torre quadrata
(mastio) con merlature, simbolo tradizionale della città, realizzata
durante la Signoria dei Sanseverino, nel 1492 (foto
a lato).
Probabile origine normanna il nucleo più antico del castello, mentre di
origine angioina una delle torri circolari esterne. Un elegante ed
ampio portale ad arco a tutto sesto contuce al cortile interno dove vi
è una ampia scalinata in pietra con loggia in stile rinascimentale.
L’edificio, in parte di proprietà privata ed in parte acquisito dal
comune, è attualmente chiuso per restauri. Qui saranno realizzati il
museo, una pinacoteca e il centro di educazione ambientale.
Fronteggia
il castello la Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta
(1521) dalla bella cupola maiolicata. All’interno, a tre navate con
pianta a croce greca, è rivestita in stucchi e marmi policromi dove si
possono ammirare alcuni interessanti dipinti del pittore pugliese
Domenico Carella.
Nelle vicinanze l’imponente edificio della chiesa di San
Domenico, con l’ingresso posto sopra la scalinata. Qui
si conservano interessanti altari barocchi, sculture in legno del
seicento e due bellissimi pulpiti finemente intagliati, il più antico è
di epoca medievale, l’altro risale al XVII secolo. Della stessa epoca
il coro ligneo. Annesso l’antico convento e il chiostro dei domenicani.
Percorrendo
i bellissimi e suggestivi stretti vicoli lastricati dell’originale borgo
medievale si scoprono particolari architettonici di
grande effetto, come gli archi in pietra, le mensole, le edicole
votive, i portali e le araldiche gentilizie, casette dipinte di bianco,
scritte latine e balconcini decorati. Qui vi è anche la chiesa
di San Demetrio, ormai in stato di avanzato degrado.
L’accesso al borgo antico è anche possibile attraversando due delle tre
porte originarie, la più piccola è Porta di Giuso,
con tracce di architettura gotica nell’arco a sesto acuto, nei pressi
il Palazzo Allegretti sede della
biblioteca e dell’interessante Pinacoteca
dedicata al cegliese Emilio Notte (1891-1981), artista coautore del
Manifesto futurista del 1915. Qui si conservano dieci opere donate dal
pittore alla città natale.
Dalla parte opposta vi è Porta del Monterroni,
costituita nella muraglia e difesa da una torre quadrata del XV secolo,
che si apre davanti ad uno splendido panorama. Il terzo ingresso, Porta
della Croce, è scomparsa da tempo.
Lasciata la zona antica si giunge sulla caratteristica Piazza del
Plebiscito (foto in alto a destra)
dove spicca l’ottocentesca Torre dell’Orologio,
e alcuni palazzi dai balconi in pietra. Da qui si scorge l’imponente
cupola bombata e la torre del campanile della chiesa di
San Gioacchino, un edificio sacro il cui insieme ricorda
un vago stile palladiano, realizzata nel 1867 con il contributo dei
fedeli come ringraziamento al Santo per aver liberato la città dal
vaiolo.
Dalla parte opposta alla
piazza, percorrendo Corso Garibaldi e Via San Rocco si giunge
nell’ampia piazza dominata dal Santuario di San Rocco
(XIX sec. - foto a lato)
con la sua un ampia cupola coperta da piastrelle in maiolica.
L'interno a tre navate e transetto è ricco di altari in marmo,
originali le sei colonne in marmo verde poste al centro dell’edifico.
Originale la costruzione dell'altare maggiore con la statua lignea del
Santo posta nella zona superiore.
Poco distante l'ottocentesco Teatro
Comunale in stile neoclassico, riaperto al pubblico nel 2002.
DINTORNI
Nell'agro di Ceglie sono presenti una serie di belle ed antiche masserie
fortificate e le famose Grotte di
Montevicoli, di natura carsica con stalattiti e
stalagmiti, percorribili per circa 60 metri.
Merita
una visita la chiesa abbaziale di Santa Maria alla Grotta
(XIV secolo - foto a lato),
che sorge su una cripta basiliana del VIII secolo, in una grotta
carsica, ricca di affreschi in mezzo agli stalattiti. L’abbazia aveva
l’ingresso con protiro retto da colonnine, un rosone e un bel campanile
a vela a doppia luce.
Nella grotta carsica di San Michele vi è
forse il dipinto in grotta più antico della provincia, quello dedicato
alla “Madonna Orante” databile all’VIII secolo. Sulle pareti della
grotta altri due dipinti risalenti al XII e XIII secolo, raffiguranti
il Cristo Pantocrate e San Michele Arcangelo.
Info e
notizie per visitare le grotte: tel. 0831376123, 3335719683.
Nel territorio
sono presenti alcune zone naturalistiche, come quella in contrada Lo
Iazzo (sulla destra percorrendo la strada che conduce a Villa
Castelli), in contrada Montecchie (sulla strada Ceglie-San Vito dei
Normanni, molto vicino al paese) e la Pineta Ulmo,
un ricco bosco di Pino d'Aleppo e macchia mediterranea sulla strada per
Martina Franca.
Testo
elaborato con la collaborazione di Alessandro Cavino
Fotogallery
- clicca per ingrandire |
|
|
|
|
1
|
2
|
3
|
4
|
|
|
|
|
|
5
|
6
|
7
|
8
|
|
1
- Cento Scaloni
2 - Castello ducale. Torre quadrata
3 - Castello ducale. Torre circolare angioina
4 - Chiesa Collegiata. Interno
5 - Porta Monterroni
6 - Pinacoteca e opera di Emilio Notte
7 - Chiesa di S.Gioacchino
8 - Santuario di San Rocco. Altare maggiore |
|
|
VIDEO |
|
Ceglie Messapica
da
"Sereno Variabile" (RadiDue) |
|
Ceglie Messapica
Dal
"TG1" del 13 ago. 2010
Servizio di Federica Balestrieri
|
|
Ceglie Messapica
da
"Terra dei Due Mari" (TeleRama) |
|
Ceglie Messapica
Il Castello
da
"Terra dei Due Mari" (TeleRama) |
|
|
Link:
» Sito Ufficiale del Comune
» Lattedicalce (blog) storia e
tradizioni locali
» Ass. Italiana Assistenza Spastici - Ceglie
M.
» Uccio
Biondi - pittore contemporaneo
»
Ricette
CeglieInCucina.Com |
|
Non è
consentito l'utilizzo dei testi e delle immagini senza autorizzazione
|