La Provincia di Brindisi -TORRE SANTA SUSANNA
Questo caratteristico paese
distante circa 25 km da Brindisi, ha origini in epoca messapica (V – IV
sec. a.C.) forse voluto dalla vicina Oria come proprio granaio. Prese
il nome di “Turris Messapiorum” dalla torre poi distrutta dai saraceni.
La successiva, eretta da Carlo d’Angiò nel 1281 chiamata “Osanna”,
crollò con i terremoti del XV e XVI secolo. Qui fu poi allocata la statua
di Santa Susanna (foto a
lato), a protezione del paese e come ringraziamento per
aver evitato l’infezione di colera giunta sino alla vicina Erchie. La
statua, simbolo cittadino, è posta sulla colonna di
Santa Susanna, un obelisco in tufo del 1837 collocata al centro di
piazza Colonna.
Gli si affianca la chiesa di S.Giovanni (XVI sec.),
dalla facciata semplice di stile rinascimentale; l’interno è ad unica
aula e nelle nicchie laterali si conservano alcune interessanti statue
di santi e dell’Addolorata. Particolare è il coro ligneo sopraelevato
alle spalle dell’altare.
Poco avanti, su piazza Umberto I, l'ex Palazzo del Municipio, oggi sede
della Biblioteca e del Museo della civiltà contadina, e subito affianco
l’ottocentesca Torre dell’Orologio; nelle immediate
vicianze (in largo Moccia) recentemente è stato scoperto un antico frantoio
ipogeo (o trappeto ipogeo), un manufatto archeo-industriale
scavato a mano nella roccia di notevole interesse architettonico e
culturale. Lo schema costruttivo è di tipo mistilineo con accesso da
una scala a rampa rettilinea, ricavata in parte sul banco roccioso ed
in parte con una volta a botte. L’ingresso portava in un grande vano
dove si svolgeva l'attività principale di lavorazione, ipotesi
confermata dal ritrovamento di tracce della vasca per la molitura su
cui era posta la grossa "pietra molare" di calcare duro atta a
schiacciare e impastare le olive.
Dalla piazza si giunge alla
vicina Chiesa Matrice, del 1581, dedicata a Santa
Susanna e a San Nicola (foto
a lato), che si
presenta con facciata di architettura tardo gotica realizzata in
carparo, con ampio rosone e belle decorazioni sul portale d’ingresso.
L’interno è a tre navate divise da colonne in tufo; interessanti le
tele come il S.Carlo Borromeo del XVII secolo di Giovanni Papagiorgio,
e alcune opere del pittore Domenico Carella (XVIII sec.), detto “il
Tiepolo pugliese”.
Seguendo la strada davanti la chiesa, lungo il quale si possono
ammirare alcuni interessanti edifici caratterizzati da piccoli balconi
in pietra e portali, si giunge alla chiesa di S.Stefano
(XV sec.), che all’interno conserva i simulacri dei Misteri e il
dipinto della “Deposizione di Gesù”.
Ritornando
verso piazza Umberto e percorrendo le belle stradine del centro
storico, si giunge al palazzo gentilizio meglio conosciuto come il Castello,
edificato alla fine del ‘500 su due piani e un ampio cortile interno.
La merlatura superiore è stata realizzata in epoca successiva.
Merita
una visita l’interessante Santuario di Santa Maria di Galaso (foto a lato), costruito verso la fine del ‘400 su una
cripta basiliana. La chiesa si sviluppa su due livelli, nella parte
inferiore, tredici gradini sotto il livello stradale, è di notevole
fattura la "Natività" rinascimentale del 1585, scolpita in rilievo e
dipinta a tempera, probabile opera del celebre artista del barocco
leccese Gabriele Ricardi (ultimo
altare sul lato destro).
Di stile barocco l’altare maggiore, opera del '700 del leccese
Carluccio D'Amuro, che racchiude l’affresco della “Madonna con il
Bambino” del X secolo più volte restaurato.
L’interno della chiesa è rivestito in marmo con altari laterali e la
volta a botte.
Poco distante la bella Chiesa dei Padri Carmelitani
del 1592, dalla elegante facciata a quattro colonne, con annesso
convento del 1682. Interessante l'architettura del vicino edificio,
oggi sede dell’AUSL.
DINTORNI
Nelle campagne tra Mesagne e Torre Santa Susanna, presso la Masseria
agrituristica “Le Torri”, è presente la chiesetta di origini bizantine
di San Pietro a Crepacore (o di Santa Maria in
Crepacore - VII-X sec.).
»
scheda completa sulla chiesa
Nei
pressi dell'antica Masseria Santoria, nota anche per le storie di
brigantaggio molto diffuso nelle campagne torresi nella metà dell'800,
vi è la Grotta di San Giovanni Battista,
dove si possono scorgere i resti di affreschi basiliani che raffigurano
il Santo che da il nome alla grotta, di San Leonardo di Limoges e del
Cristo benedicente.
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Foto
1 - Chiesa Matrice. Interno
2 - Chiesa matrice. Vetrata del rosone (dall'interno)
3 - Castello
4 - Chiesa di San Giovanni. Interno
5 - Chiesa dei Padri Carmelitani
6 - Santuario di S.Maria di Galaso. Interno (verso l'ingresso)
7 - Santuario di S.Maria di Galaso. Altare maggiore
8 - Santuario di S.Maria di Galaso. Natività
9 e 10 - Frantoio ipogeo
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Documenti
correlati:
»
La chiesa
di San Pietro a Crepacore
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