LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA
ALDO
MORO E BRINDISI, UN LEGAME PROFONDO E MAI DIMENTICATO
Il grande statista, prima di essere rapito e ucciso
dai terroristi, venne a Brindisi in visite ufficiali
dove elogiò sempre il ruolo della città
per l'impegno nel periodo bellico e nelle attività
di pace
"Desideravo
da tempo di dare a Brindisi un segno di attenzione e
di attaccamento". È probabilmente questa
una delle parti più intense e significative del
discorso pronunciato da Aldo Moro nel corso di
una delle due visite istituzionali nella nostra città
in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri.
Un sentimento verso la nostra città consolidato
nel tempo anche grazie al grande rapporto di amicizia
stretto con l'on. Carlo Scarascia Mugnozza, un
legame forte e sincero tra persone di grande spessore
morale e ideologico. Si conoscevano sin dall'infanzia
trascorsa a Bari e si ritrovarono al Parlamento, entrambi
esponenti di spicco della Democrazia Cristiana e convinti
europeisti, collaborando in più occasioni e nei
vari ruoli istituzionali soprattutto nell'ambito della
politica comunitaria. "La stima e l'affetto
che legava questi due uomini politici è evidente
dalle lettere di Moro a Scarascia donate nel settembre
2003 da quest'ultimo alla Biblioteca Pubblica Arcivescovile
"A. De Leo" di Brindisi" scrive Katiuscia
Di Rocco in un saggio pubblicato nel 2009.
Aldo Moro a Brindisi il 18 ottobre
1975
Aldo Moro è
stato uno dei più onesti ed illuminati uomini
politici italiani di ogni tempo, un cattolico praticante
e pieno di sentimenti, ma prima di tutto un professore
attento e competente, innamorato del suo lavoro e sempre
vicino a suoi allievi: non ha mai smesso di insegnare,
conosceva tutti i loro nomi e i singoli aspetti caratteriali,
a loro dava sempre la precedenza, tanto da fissare le
riunioni politiche solo dopo aver completato le lezioni
universitarie di diritto penale. È emblematica
l'immagine delle tesi di laurea dei suoi studenti insanguinate
dopo l'assalto dei terroristi delle Brigate Rosse il
giorno del rapimento, quel maledetto 16 marzo 1978.
Era definito da tutti come "un uomo libero e
scomodo", anche per questo fu rapito e assassinato,
divenendo il "martire laico" della democrazia.
La sua prima visita
ufficiale a Brindisi risale al 10 giugno del 1966
in occasione della giornata di epopea della Marina Militare,
una celebrazione istituita nel '39 per ricordare la
grande impresa di Permuda (costa della Dalmazia), l'azione
militare compiuta dai MAS al comando dell'ammiraglio
Luigi Rizzo, che provocò l'affondamento della
corazzata nemica "Santo Stefano" durante il
primo conflitto mondiale. Al suo arrivo all'aeroporto,
il Presidente del Consiglio fu accolto dalle massime
cariche locali e dal Capo di Stato Maggiore della Marina,
l'ammiraglio Alessandro Michelagnoli, il gruppo
raggiunse la tribuna d'onore allestita sul piazzale
inferiore del Monumento al Marinaio d'Italia, dove erano
schierati circa duecento militari tra ufficiali, sottufficiali
e marinai, tra loro una folta rappresentanza del battaglione
"San Marco", ricostituito negli ultimi anni.
Il Presidente Moro prese posto affianco al sindaco della
città, prof. Giuseppe Sasso, all'on. Caiati
e ai sottosegretari alla Difesa on. Guadalupi
e Cossiga, al senatore Perrino e al prefetto
dott. Conte. Dopo la "messa in campo",
officiata sull'altare approntato davanti all'Ara votiva,
i discorsi di rito: l'on. Aldo Moro volle ringraziare
la città di Brindisi per l'impegno dimostrato,
in continuità con la Marina, durante le due guerre
mondiali, la liberazione ma anche per "la sua
esemplare dedizione [
] nelle fervide attività
di pace". "A Brindisi invio un riconoscente
e cordiale saluto - aggiunse - ne auspico un
pieno sviluppo realizzato anche con la solidarietà
dello Stato in armonia con le sue tradizioni e la intelligente
operosità della sua gente". Il Capo
del Governo volle ricordare che proprio dalle acque
del nostro porto partirono il 7 giugno 1918 gli "intrepidi
marinai sui sottili mezzi d'assalto" dei due
Mas per riuscire, tre giorni dopo, nella leggendaria
impresa contro la potente flotta austriaca, un duro
colpo inferto al nemico che significò "il
primo segno della riscossa e il preludio alla vittoria
finale". Il discorso venne salutato dalle ventuno
salve sparate dall'incrociatore lanciamissili "Garibaldi",
ormeggiato nella vicina banchina insieme a numerose
altre unità navali. Subito dopo, a bordo della
motocannoniera "Freccia", il Presidente con
i vertici militari e il ministro della Difesa Tremelloni,
sostarono a circa tre miglia dal porto di Brindisi dove
fu lanciata in mare una corona d'alloro in ricordo dei
Caduti del mare di tutte le guerre.
Carlo Mugnozza Scarascia, Aldo
Moro e il sindaco di Brindisi Franco Loparco il 18 ottobre
1975
Il 18 ottobre del
1975, sempre in qualità di Presidente del Consiglio
del suo quarto governo, e su esplicito invito di Carlo
Scarascia Mugnozza, all'epoca Vicepresidente della Commissione
Europea, Aldo Moro tornò a Brindisi in occasione
dell'inaugurazione di un corso di aggiornamento per
insegnanti degli Istituti di istruzione secondaria,
che si tenne in sette sessioni di due giorni, ogni fine
settimana. All'evento organizzato nel grande auditorium
dell'Istituto Magistrale parteciparono oltre cinquecento
persone, furono in tanti a chiedersi come mai una carica
politica di quel livello avesse accettato di presenziare
ad un appuntamento non particolarmente rilevante, fu
lo stesso statista di origini pugliesi a precisare nel
suo discorso di essere "venuto intenzionalmente
a Brindisi. Ho scelto di essere in questa città,
seppure per un brevissimo tempo, per indicare come io
mi senta legato a tutta intera questa terra di Puglia
[
] desideravo da tempo di dare a Brindisi un segno
di attenzione e di attaccamento".
Inoltre, il suo impegno nei confronti del mondo della
formazione e dell'educazione è sempre stato molto
propositivo: "ai fini della costituzione di
una società democratica, pacifica, un compito
fondamentale spetta alle generazioni che si affacciano
alla vita e quindi alla scuola - sottolineò
nel suo intervento - proprio come momento educativo
civile", un organismo essenziale non soltanto
"alla preparazione scientifica, tecnica e professionale,
ma anche come mezzo di educazione civica",
materia questa istituita nelle scuole proprio per volere
di Aldo Moro, quando era Ministro dell'Istruzione.
Nel suo discorso di prolusione al corso SIOI, il leader
della DC volle allargare lo sguardo alla visione europea,
osservando quanto fosse determinante l'impegno dei giovani
per raggiungere l'obiettivo che puntava alla dimensione
internazionale della nostra nazione.
Fotogallery delle visite di
Aldo Moro a Brindisi (fondo BAD - vietata la riproduzione)
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Visita del 10 giugno 1966 in
occasione della Festa della Marina Militare
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Visita del 18 ottobre 1975 in
occasione del corso SIOI
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La grande sintonia
e l'amicizia fraterna che lo legava all'on. Carlo Scarascia,
di cui era stato più volte ospite presso l'abitazione
privata brindisina, "emerse ancora più
chiaramente la sera quando fummo ospiti dell'allora
prefetto di Brindisi Leopoldo Carneglia", ricorda
Silvano Marseglia, all'epoca direttore del CICES
e organizzatore del corso al quale parteciparono circa
trecento insegnanti di vari istituti pugliesi. L'incontro
fu molto cordiale e positivo, all'iniziativa parteciparono
oltre al sindaco prof. Franco Loparco, anche
il presidente della Provincia Ubaldo Rini e i
parlamentari Guadalupi, Zurlo e Perrino.
Guardando con attenzione le foto conservate nell'archivio
della Biblioteca "De Leo", si può notare
la consueta disponibilità dell'on. Moro a fermarsi
e dialogare con le persone, ad ascoltare le loro proposte,
è un aspetto evidente della dimensione semplice
e umana dell'illustre politico. Tra i tanti brindisini
che anche in questa occasione accolsero l'on. Moro con
grande entusiasmo e folta partecipazione, si può
riconoscere Enrico Malvarosa, un illustre rappresentante
del mondo agricolo e della DC locale dell'epoca.
Moro a Brindisi il 18 ottobre
1975
"Lo stretto
rapporto tra Moro e la città di Brindisi
- spiega Katiuscia Di Rocco - è evidente anche
dalla realizzazione, ultima tra le opere di Marcello
Avenali, del primo monumento eretto in Italia in ricordo
dello statista pugliese inaugurato il primo giugno del
1980 alla presenza del ministro di Grazia e Giustizia,
Tommaso Morlino", una grande scultura "antiretorica"
collocata al centro della rotatoria di via Provinciale
San Vito, che ricorda il sacrificio di uno dei pilastri
della democrazia e dei cinque uomini della sua scorta.
Giovanni Membola
per Il 7 Magazine n.182 del 15/01/2021
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Bibliografia utilizzata
- Discorso tenuto a Brindisi in occasione
della Festa della Marina Militare il 10 giugno
1966 in Archivio Aldo Moro scritti e
discorsi, Archivio Centrale dello Stato,
busta 15 fasc. 272
- Franco Marrone, Memorabile giornata a
Brindisi in La Gazzetta del Mezzogiorno,
11/6/1966
- Ettore Giorgio Potì, Il Presidente
del Consiglio a Brindisi in La Gazzetta
del Mezzogiorno, 19/10/1975
- Katiuscia Di Rocco, La presenza di un amico
nella vita di una provincia. Lon. Aldo
Moro e Brindisi attraverso lon. Carlo
Scarascia Mugnozza in Parola e Storia
n. 1 (2009), pp. 43 - 59
- Gero Grassi, Aldo Moro la verità
negata, Bari 2018
- Silvano Marseglia, Carlo Scarascia Mugnozza
a 15 anni dalla scomparsa in Lo Scudo
n. 8-9 Agosto-Settembre 2019, p.7
- Moro Vive, opuscolo Consiglio Regionale
della Puglia, a cura dell'on. Gero Grassi, aprile
2018
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di Via Fani
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