LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA
L’AMICIZIA
TRA DON AUGUSTO PIZZIGALLO E IL FUTURO PAPA GIOVANNI
Il cardinale Angelo Roncalli fu ospite
del sacerdote brindisino
il 13-14 settembre 1936 e l'1 novembre 1954
Nella sua casa al
civico 11 di via Giovanni XXIII, una traversa di corso
Roma alle spalle della scuola elementare “Perasso”,
don Augusto Pizzigallo ha ospitato
per ben due volte monsignor Angelo Giuseppe
Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII,
santificato il 27 aprile del 2014.
La prima occasione fu il 13 e 14 settembre del 1936,
quando il nunzio apostolico era di ritorno dal viaggio
in Grecia e Turchia e vagava in città in cerca
di un luogo dove trascorrere la notte. Gli alberghi
erano tutti pieni ma la sorte gli fece incontrare il
sacerdote brindisino che lo invitò presso la
propria abitazione. “Una casa signorile, dove
passo benissimo la notte, ed al mattino posso anche
celebrare, perché ivi nulla manca”
scrisse sul proprio diario l’allora rappresentante
diplomatico della Santa Sede.
Nelle vesti di Patriarca di Venezia, Angelo Roncalli
fece ritorno a Brindisi l’1 novembre del 1954,
di rientro da un viaggio in Libano, ed ancora una volta
incontrò “papa Augustu”, come veniva
chiamato amorevolmente da tutto il popolo brindisino.
“Lietissimo di vedere dopo diciotto anni il
carissimo canonico Augusto Pizzigallo – scrisse
nel suo biglietto di ringraziamento - gli rinnovo
l’augurio delle consolazioni più vive nel
prezioso servizio della Chiesa e delle anime”.
Tra i due si strinse una forte e duratura amicizia e
quando il cardinale salì al soglio pontificio
come successore di Pio XII, il 28 ottobre 1958, invitò
l’amico prelato brindisino – che gli aveva
scritto una lettera di congratulazioni - a recarsi in
Vaticano. Nell’occasione il Santo Padre gli donò
le proprie pantofole bianche che sono custodite ed esposte
presso il Museo Diocesano “G. Tarantini”
in piazza santa Teresa.
Da sx don Augusto Pizzigallo,
Papa Giovanni XXIII e i monsignor Marotta e Franco al
Vaticano
Sono ben visibili
sul prospetto della casa di don Augusto l’epigrafe
in marmo che ricorda l’ospitalità offerta
nel ‘34, un mosaico con il volto del “Papa
buono” e lo stemma pontificio di Giovanni XXIII,
fatti affiggere nel 1959 proprio dal Pizzigallo; il
sacerdote si impegnò affinché la civica
amministrazione mutasse il nome della strada, che da
via Foggia divenne via Giovanni XXIII. Oggi l’edificio
è di proprietà della Curia brindisina,
all’interno sono conservate alcune opere che ricordano
questi eventi.
Sempre qui, nel 1946, fu ospitato il cardinale Eugenio
Tisserant, vescovo di Ostia e decano del Sacro Collegio,
elemento di primo piano del Vaticano.
La casa di don Augusto Pizzigallo
dove fu ospitato Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni
XXIII
Augusto
Piccigallo (17/3/1900 – 14/4/1982) è
stato uno dei più attivi ed amati sacerdoti brindisini
del ‘900, nominato cappellano militare dell’aeronautica
militare raggiunse il grado di capitano, che spesso
appariva sulle maniche della sua tonaca, così
come le due fasce dorate da ufficiale sul tipico cappello
a ruota. E’ stato per oltre vent’anni Rettore
del cimitero cittadino, a lui si deve l’istituzione
della processione dell’Assunta che continua a
svolgersi regolarmente, dal 1962, il mattino del 15
agosto dal centro cittadino al cimitero. Incaricato
a dirigere il museo civico, fu anche molto impegnato
in ambito culturale: non mancava ai principali eventi
cittadini, dove partecipava attivamente al fianco dei
principali personaggi della società e della politica
locale. Molte foto d’epoca lo ritraggono con autorità
civili, militari e religiose.
E’ ricordato
come un persona dal grande temperamento, ironica e pronta
di spirito, dal timbro di voce forte e potente, per
alcuni era un eccentrico e anticonformista, ma per tutti
aveva un cuore grande. Si è sempre prodigato
in opere di bene soprattutto verso gente semplice e
in difficoltà, a loro non ha fatto mai mancare
il conforto e l’impegno. La sua proverbiale riservatezza
ha impedito che tante di queste storie venissero divulgate.
In molti ricordano la cura e l’amore per “Filumena
Pea Pea” (leggi
nota), uno dei personaggi più bizzarri
della Brindisi di un tempo, che grazie al suo impegno
fu assistita e ne fu possibile il recupero sociale.
L’amministrazione
comunale ha voluto ricordare don Augusto Pizzigallo
intitolandogli la strada, o largo, che collega via Santa
Lucia con piazza del Popolo.
Fotogallery
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Didascalie delle foto
- Atrio della casa di don Augusto Pizzigallo
- 2 Mosaico di Papa Giovanni XXIII sul prospetto
della casa di don Augusto Pizzigallo
- Epigrafe sul prospetto della casa di don Augusto
Pizzigallo
- Le pantofole di Papa Giovanni XXIII donate
a don Augusto Pizzigallo
- Don Augusto Pizzigallo
- Don Pizzigallo con i personaggi più
noti della città: da sx: il conte Salvatore
Balsamo, comm. Marco Musciacco, don Augusto
Pizzigallo, Nicola Barnaba (o il dott. Marcello
Indraccolo allora presidente della Saca), Lida
Zaccaria, Franz Lenzi, comm. Teodoro Titi, avv.
Edgardo Bono (archivio G.Cafiero).
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Testo di Giovanni Membola
Pubblicato sul settimanale "Il 7 Magazine"
del 22/9/2017
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