LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA
CON BRINDISI CAPITALE
UN IMPULSO DIPLOMATICO PER L’ITALIA REPUBBLICANA
Il Prefetto, dottor
Ernesto Perez, arrivò a Brindisi
per prendere possesso della sua carica istituzionale,
quale primo rappresentante, in ordine cronologico, del
Ministro degli Interni, nella competente sede di Prefettura,
giacché Brindisi, il 2 gennaio 1927, era diventata
capoluogo di provincia. Girò, domandò,
rigirò… si rassegnò… di Prefettura,
a Brindisi, neppure l’ombra; s’insediò
in un’aula della Scuola Elementare “Perasso”,
in Corso Roma.
Anni dopo, nel 1932, sarebbe stato inaugurato il complesso
“Provincia-Questura-Prefettura” progettato
dagli ingegneri Tarchioni e Cafiero, ad angolo tra Piazza
Dante e Piazza Santa Teresa.
Questo stabile durante il periodo di “Brindisi
Capitale del Regno del Sud”, dal 10 settembre
1943 al 14 febbraio 1944, avrebbe contribuito a scrivere
rilevanti pagine della Storia d’Italia.
Il palazzo della Provincia alla
fine degli anni '20
Quando all’annuncio
dell’Armistizio dell’8 settembre 1943, il
Re e Badoglio scapparono precipitosamente da Roma e
il Paese rimase spaccato in due da contrapposizioni
e alleanze vecchie e nuove, molti italiani furono abbandonati
in balia di se stessi. Ed è a questo punto della
storia che assurge l’importanza del Palazzo di
Prefettura, poiché in questo immobile operava
il Ministero degli Esteri che proprio qui cominciò
ad emettere i suoi primi, flebili vagiti attraverso
l’incredibile lavoro di due grandi e accorti diplomatici:
Roberto Ducci e Renato Prunas,
attaccati in modo ancestrale al “loro dovere”
e soprattutto al bene dell’Italia; costoro, molto
avventurosamente, raggiunsero Brindisi e si sistemarono
in un “paio di stanze” del Palazzo di Prefettura,
ormai Ministero degli Esteri.
Il palazzo della Prefettura (2012)
Roberto
Ducci (foto a lato),
che prestava servizio in qualità di diplomatico
a Palazzo Chigi, quando i tedeschi occuparono Roma,
col coraggio degli audaci, attraversò le linee
nemiche e raggiunse, a piedi, Brindisi.
Neppure il tempo di tirare il fiato e subito si mise
al lavoro, prendendo possesso dell’Ufficio Stampa
e Propaganda del Regno del Sud che era distaccato a
Bari; Ducci fu capace di compiere una faticosissima
e rischiosa spola, almeno bisettimanale, tra Brindisi
e Bari… più che un viaggio era un’impresa!
Ciò non bastando, attraverso la mitica “Radio
Bari” raggiungeva via etere le case degli
italiani, diffondendo la voce dell’Italia libera.
E’ inutile dire che un’esperienza del genere
segnò in modo indelebile la mente e il cuore
di Ducci che, successivamente, fu capace di raggiungere
i massimi vertici della carriera diplomatica.
E
veniamo a Renato Prunas (foto
a dx) che, per non essere da meno del suo collega,
Roberto Ducci, sfidò ogni insidia bellica e dal
Portogallo, nazione neutrale, dove si trovava, raggiunse
Brindisi volando su un aereo che gli fu messo a disposizione
dagli americani.
Raggiunta la Capitale del Regno del Sud, ovvero Brindisi,
prese possesso di quel “paio di stanze”
del Palazzo Prefettura dove, di fatto, funzionava il
Ministero degli Esteri, con tutte le sue pressanti incombenze;
qui assunse le competenze di Ministro, in quanto il
“Ministro vero”, Raffaele Guariglia,
era stato colpevolmente dimenticato a Roma, durante
la convulsa fuga del Re Vittorio Emanuele III e di Pietro
Badoglio.
A Brindisi, Renato Prunas avviò colloqui e contatti
con tutte le Autorità che transitavano per la
Puglia; il suo intento era quello di far ottenere al
Regno del Sud il maggior numero di riconoscimenti possibili.
Da Brindisi, Prunas gettò la sua rete, affinché
fossero ripresi i rapporti diplomatici tra l’Italia
e l’Unione Sovietica. Il suo costante e capillare
lavoro dette risultati impensabili. Difatti le relazioni
diplomatiche tra le due Nazioni furono ripristinate
e poi ufficializzate il 14 marzo 1944. Pur se dopo tale
data, l’instabile e ormai agonizzante Governo
italiano si era trasferito a Salerno, nuova capitale
provvisoria.
Intanto, si attendeva
la liberazione di Roma, per iniziare un nuovo periodo
di storia e di rinascita; proprio da Brindisi, Ducci
e Prunas avevano impresso a questo progetto le loro
firme, con inchiostro indelebile.
Antonio
Caputo
Il testo è stato pubblicato
sul settimanale Agenda Brindisi
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