LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA
15 ottobre del
1972
Conferimento della medaglia d'argento al valor civile
al Gonfalone
per l'opera di soccorso ed assistenza ai profughi
del traghetto Heleanna
La città di
Brindisi può vantare con orgoglio una antica
tradizione di ospitalità e di elevato senso di
solidarietà umana. In più occasioni c’è
stato modo di dimostrare il temperamento altruistico
e la generosità della sua popolazione, qualità
talvolta gratificate con prestigiose onorificenze.
E’ il caso della medaglia d’argento
al valor civile conferita il 15 ottobre
del 1972 dal capo dello stato Giovanni
Leone, un prestigioso riconoscimento per l’opera
di soccorso e di assistenza svolta dalla cittadinanza
a favore dei naufraghi della nave Heleanna,
una tragedia che si verificò all’alba del
28 agosto 1971 al largo di Torre Canne che causò
25 morti, 16 dispersi e 271 feriti.
La nave soccorsa dai
rimorchiatori della ditta Fratelli Barretta
Nella triste circostanza
l’intera città mobilitò ogni risorsa
umana e tecnica per soccorrere e curare i naufraghi,
una prova generale di quello che, giusto venti anni
dopo, si ripeterà con l'esodo degli albanesi.
Sulla nave battente bandiera greca, trasformata nel
1966 da petroliera a traghetto passeggeri più
grande del mondo, erano imbarcati 1174 passeggeri di
diverse nazionalità, quasi il doppio dei 620
consentiti, e circa 200 autovetture. Il traghetto viaggiava
sulla rotta Patrasso-Ancona quando un tremendo incendio,
causato da una fuga di gas dai locali della cucina,
si diffuse rapidamente provocando terrore e panico tra
i passeggeri. In molti si gettarono in mare, alcuni
rimasero disperatamente aggrappati alle scalette, mentre
altri cercarono di salire sulle poche scialuppe di salvataggio
– dodici per l’intera nave - e di queste
più della metà non riuscirono ad essere
calate in mare per il mancato funzionamento degli argani
rimanendo sospese a mezza altezza, una di queste per
l’eccessivo carico si rovesciò cadendo
proprio sui passeggeri precipitati in mare. Su una lancia
riuscì a salire ed a fuggire il comandante della
nave con il suo vice, la moglie ed il suo cane, ma fu
poi identificato al porto di Brindisi ed arrestato dalle
autorità italiane. Le condizioni del mare e il
fumo intenso non permisero ai soccorsi di avvicinarsi
troppo alla nave, infatti gran parte dei passeggeri
vennero recuperati in mare dai pescherecci e da altre
imbarcazioni partiti da Brindisi, Monopoli, Savelletri
e Bari. L'incendio venne domato solo dopo diverse ore.
(leggi
la storia)
Naufraga della nave Heleanna
I naufraghi vennero
assistiti presso l’ospedale Di Summa, dove fu
allestita anche una unità mobile. Le autorità,
i cittadini e gli enti vari si prodigarono in una infaticabile
gara di generosità, tantissimi giovani accorsero
per donare spontaneamente il sangue, tutto il personale
infermieristico e i medici si mobilitarono per tre lunghi
giorni senza sosta, così come i lavoratori portuali,
i pescatori e i numerosi volontari che prestarono la
propria opera soccorritrice.
Tutto ciò portò l’unanime tributo
di gratitudine all’intera cittadinanza da parte
della stampa mondiale e dai governi italiani ed esteri,
infatti nella tragedia erano stati coinvolti anche cittadini
greci, tedeschi, francesi, inglesi, austriaci, spagnoli
e persino argentini. “Brindisi ha dato esempio
al mondo di come deve intendersi la solidarietà
umana, il senso civico, la carità cristiana”
fu una delle frasi più ricorrenti in quelle settimane.
Attestati di benemerenza furono poi conferiti dal Ministro
degli Interni e dalle autorità estere ad alcuni
dei soccorritori.
La nave Heleanna devastata dall'incendio
(ph. Adolfo Maffei, corrispondente dell'Ansa di Bologna)
La significativa
cerimonia di consegna della medaglia
d’argento al valor civile al gonfalone della città
di Brindisi, proposta dal Presidente della Repubblica
Giuseppe Saragat e concessa dal suo
successore Giovanni Leone, fu presieduta dal sindaco
Franco Loparco alla presenza di importanti
autorità civili, militari e religiose, come il
sindaco all’epoca dei fatti Franco Arina,
che per l’occasione volle ringraziare ancora una
volta l’intera comunità brindisina dichiarando
“La medaglia alla città fa ciascuno
di noi, tutti noi cittadini, partecipe di tale alta
ricompensa ripagandoci dell’opera prestata senza
secondi fini di particolari attestazioni di qualsivoglia
genere”. In rappresentanza del Governo nazionale,
la consegna dell’importante decorazione al gonfalone
della città avvenne per mano dell’on Giulio
Caiati, mentre il console generale d’Austria
dr. Bonifacio Pansini volle esprimere
gratitudine alla città a nome dell’intero
popolo austriaco affermando: “Ancora esistono
quei valori superiori ai quali è legata la sopravvivenza
della civiltà e la convivenza pacifica tra gli
uomini. Questa terra di Puglia ha anche uomini nobili
e coraggiosi”.
La banchina del porto di Brindisi
con i socorritori in attesa dell'arrivo dei naufraghi
(dal web)
Precedentemente,
ovvero poche settimane dopo il tragico evento, un primo
importante attestato di merito ad “una intera
città che non è nuova in queste prove”
fu attribuito dal governatore di distretto del Lions
International dr. Donato Palazzo
al sindaco Arina: il 7 novembre del 1971 nella sala
consigliare del Municipio di Brindisi fu consegnata
la targa del “Lion d’oro Italia
108/A” al primo cittadino “per
lo slancio generoso, in fraterna solidarietà,
e l’operante coraggio dimostrato dai cittadini
tutti”.
Un analogo riconoscimento fu tributato agli organi,
corpi e servizi dello stato nella persona del prefetto
dr. Gennaro De Campora, per lo straordinario
lavoro della Prefettura che in quelle frenetiche e convulse
ore prontamente aggiornavano i Ministeri competenti
nel rintracciare i dispersi di ogni nazionalità.
Seguì una toccante ed applaudita orazione dell’avv.
Tommaso Santoro del foro di Lecce.
Per non dimenticare
la tragedia e quindi il significato del conferimento
della medaglia la valor civile, sarebbe stato opportuno
far apporre una epigrafe o una qualsiasi altra opera
sul lungomare della città, magari tra quelle
già presenti sulla parete della Capitaneria,
così come è stato fatto a Monopoli, città
insignita di una identica onorificenza dal Capo dello
Stato per il medesimo ruolo svolto durante i tristi
eventi, dove un bassorilievo realizzato nel 1972 dallo
scultore Mario Piergiovanni è posto sulla parete
rivolta verso il porticciolo del castello Carlo V.
Si ringrazia per la collaborazione
la dr.ssa Fongaro (Archivio di Stato di Brindisi)
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Bibliografia:
» La Gazzetta
del Mezzogiorno del 8/11/1971
» Il Meridionale del 25/11/1971
» L'Arengario del 1-15/10/1972
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tragedia della nave Heleanna ( 28 agosto
del 1971)
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