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LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA

LE NOZZE TRA FEDERICO II E ISABELLA
9 novembre del 1225

Nel 1221 Federico II è a Brindisi; da qui sono datati, dal 13 marzo e sino ai primi di aprile, vari privilegi [1].
L'anno successivo, nella prima decade di novembre, vi ha un primo incontro con Giovanni di Brienne mossosi dall'oriente per trovare aiuti per il suo regno di Gerusalemme e un marito per l'undicenne figlia Isabella che ne è la giovane regina. S'era imbarcato da Acri con il cardinale Pelagio, legato papale, Rodolfo di Merencourt, patriarca di Gerusalemme, Garin de Montagu, gran maestro degli ospitalieri; a Brindisi si pongono allora, l'imperatore è vedovo da circa cinque mesi, le basi per il matrimonio che si celebrerà, nella cattedrale della stessa città, il 9 novembre 1225 fra Federico e Isabella [2].
le nozze di Federico e Isabella nella Cattedrale di BrindisiLe nozze furono "in tale pompa che già il racconto di come si svolsero i fatti ci restituisce in tutto il suo abbagliante splendore il tempo delle crociate" [3]. Federico inviò da Brindisi a Acri, per il trasferimento di Isabella in occidente, una flotta di quattordici galee imperiali sotto il comando dell'ammiraglio Enrico di Malta; questi era latore di un principesco contratto nuziale, premessa alle nozze per procura celebratesi, officiante Giacomo arcivescovo eletto di Capua, nella chiesa di Santa Croce in Acri. Incoronata regina Gerusalemme in Tiro, ove pure ricevé l'omaggio del patriziato d'oltremare, Isabella, dopo una sosta a Cipro, giunse a Brindisi. Qui l'attendevano sia il padre che lo sposo.

Non si trattò di nozze d'amore; pare che Federico preferisse alla giovane sposa la cugina Anais che l'aveva accompagnata a Brindisi. Riferisce Horst che
l'affermazione che Federico abbia trascorso la prima notte di nozze con Anais anziché con la moglie è eccessiva, ma non fa troppa meraviglia che quest'uomo tanto spregiudicato in faccende d'amore sia stato attratto da una più matura e avvenente donzella.

La sera stessa del 9 novembre, del resto, violenti contrasti si verificarono tra Federico e il suocero avendo chiesto il primo
che gli cedesse, come pattuito si era, in dote della figliola le ragioni e i luoghi ch'egli avea nel regno di Gerusalemme; la qual cosa fece il re, benché malvolentieri, non avendo a grado, mentre egli vivea, di spogliarsi di quel dominio. Il seguente mattino partì Federico da Brindisi sdegnato col suocero, e se ne andò a Foggia, senza pur dirgli addio [4].

Brano tratto integralmente, ed autorizzato dall'Autore, da:
Giacomo Carito - Brindisi in età sveva - pp. 68-70 da
Federico II e Terra d'Otranto - atti del secondo convegno nazionale di ricerca storica - Brindisi 16-17 dicembre 1994
Edizione Amici della Biblioteca "A. De Leo" - Brindisi - giugno 2000

Riferimenti bibliografici:
[1] Winkelmann, I, doc. 217, pp. 198-201
[2] Runciman, p.835; Huillard-Breholles, II, parte I, p.312, nota 2.
[3] Kantorowicz, pp. 122-3
[4] Cfr. Ryccardus de S.Germano, cl. 99; Capecelatro, p. 268; Giannone, p. 395; Runciman, pp. 836-7; Muratori, annali, p. 256; Horst, p. 123; F.M. De Robertis, il matrimonio, pp. 113-5; Kantorowicz, pp. 122-3.

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