IL PASSAGGIO DA
BRINDISI DEI SOVRANI D'ITALIA
17 febbraio e 11 marzo 1933
I reali d’Italia
sono stati ospiti della città di Brindisi più
volte ed in diverse circostanze. Due di queste, probabilmente
le meno note e ricordate, sono relative al passaggio
del 17 febbraio e dell’11
marzo 1933, in occasione rispettivamente della
partenza e del rientro dal viaggio ufficiale in Egitto
per ricambiare la visita a re Fuad I.
La nave reale "Savoia"
Quando
cominciò a diffondersi la notizia della scelta
del porto di Brindisi come base dell’itinerario,
raccontano le cronache dell’epoca, in città
si diffuse grande entusiasmo che si tramuto in “vero
senso di gioia” due giorni prima della partenza
(15 febbraio) quando fece ingresso nel porto interno
la nave reale Savoia, “che i brindisini ben
conoscevano avendo avuto agio di ammirarla pochi mesi
prima allorché S.M. il Re si recò in Eritrea”,
a conferma dell’imminente arrivo in città
dei sabaudi.
Il mattino successivo giunsero nelle acque dello scalo
brindisino anche le navi della 2^ Squadra Navale al
comando dell’Ammiraglio Pietro Lodolo,
ovvero gli incrociatori “Giovanni delle Bande
Nere” e “Colleoni” e gli esploratori
“Nicolò Zeno”, “Ugolino Vivaldi”,
“Nicoloso Da Recco” e “Leone Pancaldo”
con il compito di scortare la nave reale durante l’intero
viaggio.
Già a mezzogiorno
di quel venerdì 17 febbraio del 1933 le banchine
del porto e l’intera scalinata virgiliana erano
affollate di brindisini, nonostante l’inclemenza
del tempo e le fredde raffiche di tramontana che sferzava
sul viso dei numerosi presenti.
La stazione marittima, luogo d’arrivo
del treno con gli esponenti della casa reale, era adornata
per l’occasione con “trofei di bandiere
nazionali, con gonfaloni municipali, con piante e tappeti”
ed era gremita da una folla di curiosi “a
stento trattenuta” dal servizio d’ordine
diretto personalmente del questore Falcone,
mentre le numerose autorità militari e civili
occupavano lo spazio della pensilina esterna e la banchina
d’arrivo dei treni.
Puntuale alle ore 13.30 giunse il convoglio con la famiglia
reale, con il re Vittorio Emanuele III
accompagnato dalla consorte la regina Elena
del Montenegro, dalle principesse Maria
Francesca e Mafalda, e dal
principe Filippo d’Assia marito
di quest’ultima.
Carlo Siviero (1882–1954)
Ritratti del re Vittorio Emanuele III e della regina
Elena, 1933
Maria
Francesca di Savoia (AP Photo)
Mafalda
di Savoia con Filippo d'Assia
A differenza di Vittorio
Emanuele che in più occasioni era stato accolto
nella città adriatica, la regina tornava a Brindisi
dopo ben 34 anni, mentre inedita era la presenza delle
principesse reali, tutto ciò spiegava il particolare
interesse e la forte partecipazione della popolazione
locale, “per cui l’avvenimento assumeva
un’importanza eccezionale e nessuno voleva lasciarsi
sfuggire l’occasione di tributare ai Sovrani d’Italia
– scriveva il cronista del Giornale di Brindisi
- quelle accoglienze che rispondono al naturale
impulso dell’animo generoso di queste popolazioni
così sinceramente affezionate a Casa Savoia”.
Scesi dal treno i
sovrani vennero accolti dalle autorità locali,
alle donne della dinastia Sabaudia furono offerti ricchi
fasci di fiori mentre la folla applaudiva ed acclamava
gli illustri ospiti; le ovazioni proseguirono anche
quando i reali salirono sul motoscafo che li condusse
alla nave ancorata nel seno di ponente del porto interno,
mentre su altri motoscafi presero posto gli esponenti
locali e il seguito reale.
La salita a bordo
della famiglia reale venne salutata dalle salve di cannone
dei castelli e degli incrociatori militari e dal triplice
grido “viva il re” lanciato dagli equipaggi
militari.
Durante tutto il pomeriggio “l’animazione
in città si mantenne vivissima”, furono
molti i brindisini che si riversarono sulla marina curiosi
di scorgere la famiglia sabauda.
La nave reale Savoia
tolse gli ormeggi il mattino seguente, sabato 18 febbraio
alle ore 5.45, seguita e scortata dalle navi militari,
per giungere ad Alessandria d’Egitto lunedì
20 febbraio alle nove antimeridiane.
Vittorio Emanuele III e Re Fuad
I in carrozza all'arrivo in Egitto (immagini Istituto
Luce)
La visita in Egitto
si concluse il 9 marzo, lo stesso giorno la nave ripartì
in direzione Brindisi dove giunse due giorni dopo, sabato
11 marzo alle ore 15.30, salutata al passaggio dai tiri
di salve delle batterie costiere e delle navi ancorate
nel porto.
La bianca nave reale
ormeggiò al molo Posillipo, nelle immediate vicinanze
del costruendo Monumento al Marinaio, e subito i principali
esponenti locali civili e militari si recarono a bordo
per omaggiare i Savoia mentre la folla tornava ad accalcarsi
su tutto il lungomare del porto interno e sulla scalinata
delle colonne, speranzosa di scorgere le figure reali
sulla nave.
Le cronache raccontano anche del contestuale e suggestivo
ingresso nel porto del transatlantico del Lloyd Triestino
“Conte Rosso” che transitò vicino
al Savoia con tutto l’equipaggio ed i passeggeri
schierati sul ponte in onore della famiglia reale.
I Savoia lasciarono la nave alle ore 21.30 e a bordo
del motoscafo attraversarono il porto e sbarcarono sulla
banchina della stazione marittima, accolti da applausi
ed acclamazioni della folla festante, mentre una “suggestiva
fiaccolata con torce a bengala che illuminava il porto”.
Alle 22 il treno reale, preceduto dalla staffetta, lasciò
la nostra città tra “nuove manifestazioni
di entusiasmo popolare”.
Vittorio Emanuele
III fece ritorno a Brindisi pochi mesi dopo, il 4 novembre
del 1933, in occasione della grande manifestazione organizzata
per l’inaugurazione del Monumento al Marinaio
d’Italia, e quasi dieci anni dopo entrambi i sovrani
d’Italia tornarono qui dopo la fuga da Roma e,
dal 10 settembre 1943 all’11 febbraio 1944, la
città divenne “Capitale del Regno del Sud”.
Video: Le L.L. M.
M. il Re e la Regina d'Italia s'imbarcano a Brindisi
sul "Savoia" per il viaggio in Egitto
(Giornale Luce B0214 del 02/1933)
Bibliografia: » Il Giornale di
Brindisi del 16 marzo 1933
» Il Giornale di Brindisi del 23 febbraio
1933