I MONUMENTI INAUGURATI
DAL RE VITTORIO EMANUELE III
22 novembre del 1931 - 4 novembre del 1933
Negli
anni che seguirono la fine del primo conflitto mondiale,
dalla metà degli anni ’20 e per circa un
decennio, a Brindisi furono realizzate una serie di
opere pubbliche che dovevano conferire un aspetto urbanisticamente
più moderno ed adeguato per il rilancio nazionale
del capoluogo della nuova provincia. L’avvio e il termine
dei lavori erano spesso un’occasione utile ad
alcuni esponenti del regime per elogiare e propagandare
la politica fascista.
Il più
“illustre” ospite di quegli anni fu certamente
il re Vittorio Emanuele III che presenziò
a due eventi celebrativi sempre nel mese di novembre,
in occasione dell’inaugurazione del Monumento
ai Caduti e del Banco di Napoli e, due anni dopo, per
l’inaugurazione del Monumento al Marinaio d’Italia.
Inaugurazione
del Banco di Napoli e del Monumento ai Caduti
Il primo avvenimento risale al 22 novembre del
1931: alle ore 9 il sovrano giunse alla stazione
di Brindisi dove fu accolto da una folta rappresentanza
istituzionale. Sul settimanale l’Indipendente
fondato da Giustino Durano si legge di una “folla
festante” schierata sin dalle prime ore del
giorno, nonostante la fitta pioggia, al fianco di reparti
armati lungo il percorso adorno di tricolori. Il corteo
di auto accompagnò la vettura reale su corso
Umberto, corso Garibaldi, via Regina Margherita sino
al Palazzo del Governo in piazza Montenegro, tra “due
fitte ali di popolo acclamante e getto di fiori”.
Qui il Savoia ricevette dal prefetto Rosso “l’omaggio
di tutte le popolazioni della provincia”
prima di recarsi all’inaugurazione della nuova
sede del Banco di Napoli in piazza
della Vittoria (un bel palazzo in stile Liberty demolito
poi nel marzo del 1969), dove venne accolto davanti
l’edificio dagli alti funzionari dell’Istituto.
La cerimonia, aperta con la benedizione dei locali impartita
dall’Arcivescovo Valeri, si svolse nel grande
salone del pianterreno. Dopo il discorso del direttore
generale Frignani, il sovrano visitò le sale
del palazzo prima di affacciarsi dalla loggia principale
“ammirando lo spettacolo grandioso della marea
umana che non si stancava di acclamarlo”.
Titoli principali del settimanale
"Indipendente" del 21 novembre 1931
Alle ore 11 Vittorio
Emanuele fu accompagnato in automobile in piazza Engelberto
Dionisi, dove era stato collocato il Monumento
ai Caduti della Grande Guerra commissionato
allo scultore brindisino Edgardo Simone.
L’opera in marmo bianco di Carrara, con il basamento
in marmo rosso di Verona, prima di essere spostata definitivamente
nel 1940 in piazza Impero (oggi Piazza S.Teresa), fu
rilegata nell’angusto spazio del lungomare, a
pochi metri dalla scalinata delle Colonne romane. Accese
polemiche avevano preceduto la scelta dell’ubicazione
del monumento per nulla gradita dall’Autore, tanto
che non partecipò all’inaugurazione dell’opera
marmorea.
Al suono della marcia reale e dell’inno al Piave,
tra salve di cannone e lancio di colombe, fu fatto cadere
il velario tricolore che copriva il monumento. Al breve
rito religioso e alla benedizione dell’Arcivescovo
seguirono i discorsi del podestà Giannelli e
del ministro della marina Sirianni, quindi il sovrano,
che aveva preso posto nella tribuna reale, depose ai
piedi del simulacro la corona di alloro e un cesto di
fiori raffigurante lo stemma sabaudo donatogli dagli
orfani di guerra.
La cerimonia si concluse con la visita a bordo dell’esploratore
Quarto dove il re passò in rassegna l’equipaggio
prima di essere riaccompagnato alla stazione da dove
ripartì in direzione Lecce.
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Inaugurazione
del
Banco di Napoli (fototeca Briamo)
Il Monumento ai Caduti
in Piazza Dionisi
Video: visita a Brindisi
del re Vittorio Emanuele III in occasione dell'inaugurazione
del Monumento ai Caduti (Giornale Luce A0886 del 11/1931)
Video: il re inaugura
il monumento ai caduti e visita la R.N. Quarto (Giornale
Luce B0020 del 1931)
Inaugurazione
del Monumento al Marinaio d'Italia
Il terzo re d’Italia fece ritorno a Brindisi il
4 novembre del 1933 in occasione della
grande manifestazione organizzata per l’inaugurazione
del Monumento al Marinaio d’Italia,
opera realizzata in poco meno di un anno grazie anche
ai fondi raccolti nei concerti organizzati a tale scopo
dal tenore salentino Tito Schipa. Il re arrivò
in treno alle ore 9.30, dalla stazione fu accompagnato
dal corteo reale a Palazzo Montenegro, quindi raggiunse
in motoscafo il piazzale sottostante il monumento progettato
dall'architetto Luigi Brunati e dallo
scultore Amerigo Batoli, denominato
"Sta come torre". Sulla tribuna reale eretta
al centro della piazza presero posto anche il principe
ereditario Umberto e le alte cariche politiche, civili
e militari; migliaia di persone affollavano ordinatamente
i lati del palco mentre nel porto erano ancorate diverse
unità militari della 2da squadra navale. Per
facilitare l’accesso alle autorità, dalla
banchina Montenegro sino a quella di Posillipo la Regia
Marina aveva predisposto un ponte di zattere
con ringhiera, largo 18 metri e lungo 250. Alle ore
10.30 nove rintocchi della campana appartenuta alla
nave “Benedetto Brin” (esplosa il mattino
del 27 settembre 1915 nel porto medio, un cimelio oggi
conservato nella cripta alla base del Monumento) e ventuno
salve di cannone accompagnati dal volo degli idrovolanti
aprirono la cerimonia inaugurale, che proseguì
con la benedizione impartita dal cappellano della Marina,
i discorsi delle autorità e conclusa con il canto
dell’inno “Apoteosi al Marinaio”.
La cronaca della manifestazione e i discorsi furono
radiotrasmessi dalla stazione di Bari dell’Eiar
e furono ascoltati anche dalla folla adunata sul lungomare
grazie agli altoparlanti sistemati per l’evento.
Titoli principali del settimanale
"Indipendente" del 4 novembre 1933
Titoli principali del "Giornale
di Brindisi" del 9 novembre 1933
Dopo la colazione
a bordo del piroscafo del Lloyd Triestino “Helouan”,
i reali presero posto sul palco eretto di fronte a piazza
Vittoria e alle ore 15 in punto iniziò la grande
parata che vide ben 8000 tra militari e rappresentanti
di associazioni sfilare davanti al sovrano. Alle 16.30
il re ripartì dalla stazione centrale non prima
di ricevere un cestino di vimini raffigurante una nave,
colmo di garofani, lavorato e donato dagli orfani di
guerra. I festeggiamenti continuarono in serata con
musiche di orchestre e di bande militari.
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1. Il piazzale sottostante il Monumento
al Marinaio il giorno dell'inaugurazione
2. Il re sul palco disposto al centro del piazzale
sottostante il Monumento al Marinaio
3. Il pinte di zattere realizzato per l'occasione
4. Arrivo e sfilata delle associazioni combattenti
e marinai d'Italia
5. il lungomare Regina Margherita il giorno dell'inaugurazione
del Mon. al Marinaio
Video: XV Annuale
della Vittoria. In occasione dell'inaugurazione del
Monumento al Marinaio (Giornale Luce B0362 del 11/1933)
Video: XV Annuale
della Vittoria. S.M. il Re inaugura il monumento che
consacra la gloria del Monumento al Marinaio (Giornale
Luce B0361 del 11/1933)
Quasi dieci anni
dopo Vittorio Emanuele III tornò a Brindisi e
qui si rifugiò dopo l’ignobile fuga da
Roma, e dal 10 settembre 1943 all’11 febbraio
1944 la città divenne “Capitale
del Regno del Sud”.
Bibliografia: » Settimanale Indipendente
ed. 7, 21 e 28 novembre 1931 e 4 novembre 1933
» Settimanale Giornale di Brindisi,
ed. 9 novembre 1933
» Giuseppe Teodoro Andriani, Brindisi,
da capoluogo di provincia a capitale del Regno
del Sud. 2000
» Ord. Architetti Prov. Brindisi - Archivio
di Stato. Brindisi 1927-1943 da capoluogo
a capitale i progetti e le architetture.
2000