Monumenti - MONUMENTO AL
MARINAIO D'ITALIA
Giungendo
a Brindisi dal mare, non appena si accede nel
porto interno (naturalmente diramato in due
parti dette seno di levante
e seno di ponente), si incontra
il Monumento al Marinaio d'Italia
realizzato nel 1933 a forma di timone che spicca
per la sua altezza (54 metri) e posizione.
Visto dall'alto, l'insieme dell'intera costruzione,
ha l'aspetto di un uccello stilizzato.
La raccolta dei fondi per la costruzione duro'
circa 10 anni, vi partecipo' anche il tenore
Tito Schipa grazie agli incassi
dei suoi concerti appositamente organizzati
nel 1926 nelle maggiori città italiane,
(leggi
la storia).
All'interno
del Monumento, realizzato in cemento armato
e ricoperto in pietra di carparo, nei diversi
piani vi sono sale dove sono esposti oggetti
e reperti storici tra cui l'urna contenente
la sabbia di El Alamein, le le ampolle contenenti
le acque dei cinque oceani, nonché un fregio
donato dalla Presidenza della Repubblica. Inoltre
vi è un percorso fotografico ubicato lungo le
pareti delle scale interne, utile a seguire
le varie fasi della costruzione nonchè della
cerimonia di inaugurazione del Monumento.
Dal terrazzo, accessibile al pubblico, la vista
sulla città e sul porto è molto suggestiva.
Nel dente del monumento, quasi alla sua sommità,
nel 1955 fu collocata la statua in
marmo della Madonna (leggi
la storia).
Sul piazzale
inferiore antistante il Monumento c'e' una cappella
sacrario a forma di scafo capovolto
profonda circa 27 metri, con pavimento è
in marmo nero e sulle pareti sono incisi i nomi
dei 5922 marinai caduti durante la Grande Guerra.
Sull'altare è la statua della Vergine
"Stella del Mare",
l’opera bronzea che ne raffigura le fattezze
riprende le umane sembianze della signora Virginia
Lavagna, modella amica dello scultore Amrigo
Bartoli, autore dell'opera.
All'interno del sacrario è anche custodita
la campana della corazzata "Benedetto Brin",
affondata nel porto di Brindisi nel 1915 (leggi
la storia) e ritrovata nel 1968 durante
i lavori di dragaggio del porto.
Il sacrario è memoria e non tomba, luogo
di riflessione e preghiera da cui il visitatore
riprende il legame con la storia, il suo carico
di responsabilità.
Ogni prima domenica del mese, è officiata
una cerimonia di ricordo, per mezzo di una riflessione
storica che richiama alla memoria il legame
tra gli accadimenti di ieri e la loro importanza
per costruire il domani. La Santa messa che
segue in suffragio dei caduti è per i
credenti il momento di comunione intensa ed
intima con le vittime di ogni conflitto cadute
negli abissi del mare. A puntualizzare i momenti
più intensi della celebrazione eucaristica
è il tocco della campana di bordo della
corazzata Benedetto Brin.
Contrariamente
come si è sempre ritenuto, secondo una
nota dell’Ammiraglio di Divisione Claudio
Confessore, nel piazzale dinnanzi all'ingresso
non trovano posto le ancore delle corazzate
austriache “Viribus Unitis” e “Teghetoff”,
bensì quelle dell’incrociatore
leggero austriaco “Saida” ceduto
nel 1920 alla Regia Marina, in ottemperanza
al trattato di pace con l’Austria, ed
entrato in servizio nel 1921 col nome di “Venezia”.
Le ancore delle navi austriache “Tegetthoff”
e “Viribus Unitis” sono invece sistemate
davanti al Ministero Marina a Roma e al Museo
Navale di Venezia. Le ancore, che ancora oggi
sono presenti alla base della scalinata che
conduce all’ingresso del Monumento, furono
sistemate non prima del 1938.
Ai lati del Monumento trovano posto due cannoni
appartenenti a sommergibili austro-ungarici,
risalenti sempre alla prima guerra mondiale.
Nel 2014,
il monumento e la cripta sono passati dalla
marina al comune di Brindisi che ne è
divenuto unico titolare proprietario. Esatti
90 anni dopo la delibera che ne aveva fortemente
espresso la volontà di costruirlo.
Orario per
le visite
Ogni giorno (escluso il mercoledì) dalle ore
08.00 alle 16.00. Ingresso: libero per i residenti in
Brindisi e per per i minori di 10 anni; ragazzi da 11
a 18 anni 1€; adulti 3€; gruppi di almeno
25 persone 2€ cad.
Testo di
Giovanni Membola e Giancarlo Sacrestano
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