LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA
LA
STAZIONE MARITTIMA
(1870-2006)
La stazione marittima nei primi
anni del XX secolo
Dopo centotrentasei anni di esercizio
la tratta ferroviaria Brindisi Centrale - Brindisi Marittima
cessa la propria attività. Era essa stata pensata
in connessione all'ipotizzato sviluppo commerciale degli
approdi del seno di levante. Il 29 aprile 1865 si aprì
all'esercizio la tratta Brindisi-Bari ufficialmente
inaugurata il successivo 25 maggio dai principi Amedeo
ed Umberto di Savoia. Nello stesso anno si pose il problema
di prolungare la strada ferrata dalla stazione al porto
con penetrazione dal Ponte Piccolo, lungo il seno di
levante; nel dicembre 1866 la Società delle
Strade Ferrate Meridionali avviava i rilievi planimetrici
e il 12 aprire 1869 esponeva pianta particellare dei
terreni interessati dall'attraversamento, dichiarati
di pubblica utilità con decreto prefettizio del
6 maggio 1865 e quindi espropriabili. L 'opera sarebbe
stata portata a termine nel 1870 con indubbio vantaggio
per le operazioni portuali d'imbarco-sbarco; a riguardo
basterà considerare che il comune non era stato
ancora in grado di prolungare la via Carolina, poi corso
Garibaldi, sino alla stazione.
Le speranze sull'avvenire della città si fondavano
sullo sviluppo del porto di Brindisi che, con l'apertura
nel 1869 del canale di Suez, Raffaele Marzolla pensava
"dover novellamente servire il vestibolo principale
dell'Europa verso oriente". L'intrapresa di Lesseps,
dunque, si riteneva offrisse nuovo ruolo alla portualità
salentina nel quadro dei traffici est-ovest; che questo
nuovo ruolo per passare dallo stato d'aspirazione a
concreta e piena attualità necessitasse dell'intervento
inglese era altresì evidente. Nel maggio del
1869 si era fermato a Brindisi George Granville Leveson-Gower
(1815-91), liberale e secondo duca di Sutherland, dal
1868 al 1870 segretario di stato per le colonie nel
governo Gladstone. Si trattava di verificare la possibilità
che la Valigia delle Indie fosse incanalata su Brindisi
previo miglioramento delle relazioni ferroviarie allora
esistenti. Il 25 giugno 1869 il ministro Cantelli poteva
annunciare alla Camera che un nuovo e più breve
collegamento fra Brindisi e Londra era ormai possibile
grazie all'apertura della linea ferroviaria sul Cenisio.
Prove su questo percorso, che apriva
alla Overland o India Mail la possibilità
d'utilizzare Brindisi in alternativa a Marsiglia, furono
effettuate dal Post Office britannico a partire dall'ottobre
del 1869. Nella primavera del 1870 le Strade Ferrate
Meridionali, nel cui consiglio d'amministrazione
era Giacomo Lacaita, originario di Manduria e patriota
in Inghilterra, che conosceva Sutherland, avviarono
trattative con lord Hartingtons direttore generale delle
Poste per rendere definitivo ciò che era ancora
provvisorio. All'inizio del 1871 si fondò infine
la Brindisi Mail Route atto fra i più
importanti fra quanti precedettero la convenzione del
1872 fra governo italiano e Peninsular and Oriental
Steam Navigation Company. Brindisi diviene allora
come aveva anticipato Marzolla "vestibolo principale
all'Europa verso Oriente"; viaggiatori e posta
provenienti dall'India giungevano in nave sino a Brindisi
e da qui in treno proseguivano per Londra. Prima della
convenzione con la P&O un servizio di collegamento
fra Brindisi e l'Egitto era stato gestito dalla Compagnia
Adriatico-Orientale che aveva così evidenziato
quali vantaggi offrisse appunto Brindisi in alternativa
a Marsiglia. A testimoniare le aspettative che una tale
scelta determinò è la proposta allora
avanzata di convertire porta Mesagne in arco di trionfo
"commemorativo del taglio dell'istmo del promotore
Lesseps, del fautore Said e della ristorazione della
città e del porto".
Con lo scalo dei grandi piroscafi della
P&O si può dire che Brindisi entrasse nell'immaginario
europeo non più, come era stato nei secoli precedenti,
quale limes della cristianità innanzi al turco
ma quale porta verso l'esotico. Fogg, per compiere il
suo giro del mondo in ottanta giorni. è verso
Brindisi che deve muovere come del resto molti personaggi
creati da Agata Christie o da Gide; sulle banchine del
porto per mesi, prima d'essere rimpatriato coattivamente,
s'aggirò Rimbaud e su di esse Tagore colse la
prima immagine d'Europa. Come riferisce l'Ascoli, "nei
giorni di domenica, di mercoledì e di venerdì,
all'arrivo dei postali, Brindisi è tutta un movimento.
I forestieri corrono, in vettura, alla stazione della
ferrovia, da quella vengono alla Marina. Dei barcajuoli
altri attendono alla banchina, altri dirigono per i
piroscafi, ed altri ne tornano. Le calate cambiano d'aspetto
per la quantità e la varietà delle merci
che in bell'ordine vi si depongono. l carri si incrociano
nella via della Marina e nel corso Garibaldi con le
vetture. Tutto è lavoro, allegria. Tutti guadagnano.
A Brindisi non è miseria [...]. Due ponti in
legno appositamente costrutti, mettono tosto il piroscafo
in comunicazione con la banchina. I passeggieri per
l'uno e le valigie per l'altro discendono [...]. Tu
vedi d'ogni foggia vestiti; il lusso europeo e la semplicità
indiana. Tu vedi la razza mongolica e quella caucasica.
Le principali lingue europee ti feriscono il timpano
con le loro dissonanze. l cocchieri offrono le loro
vetture ai passeggieri, pronunciando in modo orribile
qualche parola inglese e dimenandosi smorfiosi".
La stazione marittima negli anni
'60
testo di Giacomo Carito (25 marzo
2006)
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