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LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA

LA VALIGIA DELLE INDIE
Transito della corrispondenza e dei viaggiatori da Londra a Bombay via Brindisi (1870-1914)

Sino al 1829, quando l'ex ufficiale della Royal Navy Thomas Waghorn propose la via egiziana, per la Gran Bretagna l'unica via marittima per raggiungere i suoi Dominions indiani era il periplo dell'Africa, doppiando Capo di Buona Speranza, un viaggio della durata di almeno 100 giorni. La proposta di Waghorn prevedeva il passaggio attraverso l'Egitto ed il Mar Rosso, un percorso che impiegava circa 60 giorni. L'ex ufficiale riuscì anche a dimostrare, con un viaggio prova, il notevole risparmio di tempo di questa sua "Overland Route", ma furono necessari altri 8 anni affinché le autorità dell'East India Company riconoscesse questo nuovo percorso: le navi in partenza dall'India giungevano a Suez, quindi trasbordavano merci e passeggeri che attraverso il deserto giungevano ad Alessandria da dove i piroscafi della Peninsular and Oriental (P&O) salpavano diretti dapprima a Dover attraverso Gibilterra, e successivamente (1839) al porto di Marsiglia; qui via terra si giungeva a Boulogne e quindi attraverso la Manica finalmente in patria.


Stampa dell'epoca relativa all'arrivo della Valigia delle Indie a Brindisi nel 1875

Con l'unità d'Italia fu subito proposto al governo britannico di utilizzare il percorso italiano in alternativa a quello francese, ma la situazione ferroviaria e dei porti non permetteva un immediato utilizzo dell'intero sistema. Pertanto fu avviato un primo collegamento marittimo Ancona-Brindisi-Alessandria (1862) con quattro piroscafi della società italiana Adriatico-Orientale, e contestualmente furono avviati i lavori per i collegamenti ferroviari e di sistemazione del porto di Brindisi, al fine di adeguarlo alle esigenze dei piroscafi della P&O, lavori che però non furono eseguiti nelle modalità e nei tempi previsti. Nel frattempo erano stati avviati anche i lavori dello scavo del Canale di Suez (inizio 1859).
Nel 1866 un inviato britannico studiò con attenzione la possibilità di attraversare la penisola e imbarcare a Brindisi la Valigia delle Indie, un porto ritenuto interessante per la sua posizione geografica.
Nel 1869 in città furono avviati i lavori per la realizzazione di una strada larga che congiungeva la stazione ferroviaria al porto, veniva altresì ultimato il Brindisi Hotel (oggi Internazionale) proprio davanti al molo dove sarebbero attraccati i piroscafi della Peninsula and Oriental Steam Navigation Company, e nello stesso tempo venivano aperti nuovi alberghi, negozi, trattorie, locande ed uffici.
L'insieme di questi frenetici lavori e l'atmosfera euforica che si respirata in città non evitò alcuni errori grossolani, come quello della mancata costruzione di importanti magazzini generali e di bacini nel porto, utili in prospettiva allo sviluppo dello scalo.
Nello stesso anno la P&O avviò una Valigia supplementare che attraversava il territorio italiano con imbarco nel porto di Brindisi, utilizzando la compagnia di navigazione italiana, ed arrivo ad Alessandria; l'esito del viaggio dimostrava la validità del percorso alternativo.
Il 25 ottobre del 1870 la Valigia delle Indie transitò per la prima volta attraverso la penisola con imbarco a Brindisi sul piroscafo Delta, il primo della P&O ad approdare in città. La Valigia non transitava però dal canale di Suez inaugurato l'anno precedente, ma era destinata al porto di Alessandria, da qui con la ferrovia veniva trasportata sino a Suez dove continuava il suo viaggio attraverso il Mar Rosso sino a raggiungere Bombay.


Immagine del 1905 con il piroscafo della Valigia delle Indie ormeggiato nei pressi della stazione marittima di Brindisi
(coll. G.Membola)

Il percorso del convoglio prevedeva la partiva da Londra e in 44 ore si attraversava via terra l'Europa centrale; la partenza dal porto di Brindisi era stabilito per le ore 14 di ogni domenica con arrivo ad Alessandria, quindi Suez, Aden e Bombay. La durata complessiva del viaggio era di 22 giorni contro i 25 impiegati via Marsiglia.
I passeggeri in transito negli anni a venire furono sempre oltre le 10-12.000 unita'.
Con l'ultimazione del traforo del Moncenisio il percorso da Londra all'India diveniva ancora più breve e pertanto la P&O stipulò con il governo italiano (1872) una lunga serie di convenzioni postali che per anni registrò un costante aumento del traffico di merci, di posta e di passeggeri nel porto della città pugliese.


Cartolina d'epoca con rappresentato il percorso del convoglio: Londra, Dover, Calais, Parigi, Lione, Modane, Torino, Bologna, Ancona, Foggia, Brindisi, Suez, Aden e Bombay. (coll. G.Membola)

Purtroppo per le inadempienze del Governo centrale furono trascurate le esigenze del porto ed il suo adeguamento a questo tipo di traffico internazionale. Infatti oltre alla Valigia, che operava un servizio settimanale, dal porto brindisino transitavano altre compagnie di navigazione internazionale, e pertanto erano necessari ulteriori lavori alle banchine ed ai servizi per ampliarne e migliorarne la ricettività.
In questo modo venne dato ai britannici uno valido motivo per ripensare a un ritorno nel porto francese di Marsiglia, che già da tempo si adoperava in tal senso.
Un primo segnale preoccupante si ebbe nel 1888, quando il servizio da Brindisi divenne quindicinale.
Per migliorare la situazione e placare le lamentele degli inglesi relative all'ineguatezza della città, a livello locale si cercò di fermare i furti nei treni ai danni dei viaggiatori stranieri, di regolarizzare le tariffe delle carrozze, di creare di nuove strade e curarne la manutenzione, e fu avviata la costruzione di un nuovo teatro comunale (scheda).
Ma nel settembre del 1891 il treno che trasportava i viaggiatori della P&O diretti a Londra deragliò nei pressi di Carovigno, causando formali proteste dell'amministrazione britannica. La situazione degenerava inesorabilmente nonostante le iniziative intraprese, ed il malcontento inglese diveniva sempre più evidente.


Immagine d'epoca con il piroscafo della Valigia delle Indie sul molo di Brindisi (coll. G.Membola)


Immagine d'epoca con il piroscafoOsiris della Valigia delle Indie ormeggiato alla stazione marittima di Brindisi
(coll. G.Membola)

Nel 1897 i grossi piroscafi della P&G vennero destinati a Marsiglia, nel porto di Brindisi operavano solo due battelli (Isis e Osiris) più piccoli e più veloci diretti a Port Said. La compagnia britannica destinava allo scalo brindisino sempre minore importanza, e nonostante il rinnovo delle convenzioni, gli approdi vennero ridotti da quindicinali a mensili.
Questo andamento perdurò anche per gli anni successivi sino al 1914, quando dopo circa 40 anni e con lo scoppio del primo conflitto mondiale, la Valigia venne soppressa.

Fotogallery della Valigia delle Indie (coll. G.Membola) - clicca per ingrandire
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Foto:
1, 2, 3 - Immagini d'epoca della Valigia delle Indie
4 - Immagine del 1898 della Valigia delle Indie
5 - Immagine del 1903 del piroscafo Isis della Valigia delle Indie
6 - Vagone ristorante del treno Peninsular & oriental Express Calais-Brindisi

Bibliografia:
» Rosario Mascia, La Valigia delle Indie, Londra - Brindisi - Bombay, Brindisi. 1985

Documenti correlati
» Valigia delle indie. Gli anni d’oro del porto (di Giovanni Membola)
pubblicato sul settimanale Il 7 Magazine n. 87 del 1/3/2019

» La Valigia del 2003
il diario di viaggio di Rosario Mascia che nel 2003 ha percorso lo stesso tragitto, via terra su un fuoristrada, con 170 buste filateliche commemorative della Valigia delle Indie
(in esclusiva su Brindisiweb)

» Un viaggio lungo 62 giorni sulle tracce di Waghorn (di Giovanni Membola)
pubblicato sul settimanale Il 7 Magazine n. 86 del 22/22019
Il resoconto del viaggio di Rosario Mascia che nel 2003 ha percorso lo stesso tragitto, via terra su un fuoristrada, con 170 buste filateliche commemorative della Valigia delle Indie

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