Brindisini illustri - ANTONIO VINCENZO GIGANTE
Antonio
Vincenzo Gigante nacque a Brindisi il 5 febbraio
1901. Operaio ed organizzatore
sindacale e politico, ma soprattutto
partigiano sempre impegnato
nella lotta antifascista, è stato insignito
della medaglia d’oro al valore
militare alla memoria, dopo la sua
uccisione in un campo di concentramento a Trieste.
La sua carriera di rivoluzionario inziò molto
presto, appena ventenne fu arrestato a Brindisi
per aver manifestato a favore dei soldati italiani
che si rifiutavano di imbarcarsi per la Libia
(1919). All'epoca era un semplice operaio e
militante della Gioventù socialista, ma già
determinato nelle proprie idee.
Con la scarcerazione e la libertà vigilata,
nel settembre del 1922 si trasferì con la famiglia
a Roma dove lavorò come operaio cementista,
categoria che presto lo ha visto diventare segratario
provinciale degli edili.
E' stato tra i primi ad aderire al Partito
Comunista quando si fondò nel 1921
a Livorno, con la scissione del Psi, divenendone
presto responsabile del lavoro sindacale nel
PCI della capitale. Fu uno degli organizzatori
degli scioperi e delle manifestazioni contro
il carovita, che vide la presenza di diciottomila
edili capitolini, e contro il fascismo a Roma,
dove riuscì anche a pubblicare due numeri del
giornale "Comunista" prima di fuggire in Unione
Sovietica (1925), dove nei due anni di permanenza
frequentò l'Università leninista.
Al suo rientro la sua attività politico-sindacale
lo vede sempre in movimento tra Francia, Germania,
Lussemburgo, Belgio, Francia e Svizzera. Spesso
rientra clandestinamente in Italia per organizzare
la lotta antifascista. Nel 1929 venne arrestato
per pochi giorni in Svizzera, ma il successivo
arresto a Milano lo vede condannato dal Tribunale
Speciale a venti anni di carcere (1934). Con
lui anche molti antifascisti della provincia
di Brindisi e in particolare un folto gruppo
di comunisti e socialisti di Ceglie Messapica.
Nel 1942 viene confinato ad Ustica quindi l'anno
successivo nel campo di concentramento fascista
di Renicci (Arezzo) dove venne definito dal
responsabile della struttura "oppositore irriducibile".
La speranza della scarcerazione con l'avvento
del governo Badoglio è vana, anche Giuseppe
Di Vittorio chiede al capo del governo, senza
esito, la sua liberazione. Pertanto Gigante
organizza l'evasione degli internati antifascisti
che vogliono unirsi alle truppe alleate nel
sud, senza riuscirci, e quindi ripiegano verso
il nord formando in Istria le prime formazioni
partigiane. Ha combattuto anche in Dalmazia,
dove trova un accordo con i comunisti jugoslavi
per una lotta comune alle truppe nazifasciste.
Il PCI lo nomina responsabile del partito a
Trieste, ma qui viene tradito e nel 1944 fu
catturato, torturato ed internato. Non ha mai
collaborato e per questo fu ucciso.
Non si conoscono bene le circostanze della sua
morte, si suppone che sia stato eliminato nel
forno crematorio della Risiera di San Sabba,
nei pressi di Trieste, divenendo così uno delle
quattromila vittime dell’unico campo di
annientamento nazista in Italia.
Vincenzo Gigante. Ottobre
1933 (Milano, fascicolo casellario politico
centrale)
A Brindisi
la figura di Antonio Vincenzo Gigante, detto
Ugo, è ricordata de una epigrafe ammurata in
piazzetta De Falco – Sottile (nei pressi
di PalazzoGranafei-Nervegna), le parole sono
di Concetto Marchesi: "Antonio Vincenzo Gigante
– operaio organizzatore partigiano –
medaglia d’oro – caduto a Trieste
nel novembre 1944 – nella galera fra le
torture – con la morte testimoniò ai carnefici
fascisti – la indomabile forza –
e la certa vittoria del popolo lavoratore –
L’Amministrazione democratica e popolare
– del Comune di Brindisi – al glorioso
concittadino in ricordo di tanto eroismo –
7 dicembre 1952".
L'AMPI (Associazione nazionale partigiani d’Italia)
lo ha definito "una tra le più luminose figure
dell’antifascismo e della Resistenza italiane"
Nel 2005
la sua opera combattente per la libertà è ricordata
tra le vittime pugliesi della deportazione nell'initeressante
iniziativa della Regione Puglia denominata "Il
treno della memoria", organizzata per ricordare
il genocidio operato dei nazifascisti.
Nel 2006 è stato presentato il libro "Vincenzo
Gigante detto Ugo, un eroe pugliese" (Hobos
Libri - Ipsaic), scritto da Vittorio
Bruno Stamerra, Antonio Maglio e Patrizia Miano
(www.hobos.it).
Il
5 febbraio 2008, anniversario della sua nascita, sul muro della Risiera
di San Sabba (Trieste) è stata scoperta una lapide in ricordo
dell’antifascista brindisino, recante la seguente scritta:
Vincenzo Gigante detto “Ugo”
nato a Brindisi il 5 febbraio 1901
assassinato nella Risiera di San Sabba
nel novembre 1944
dirigente comunista
comandante partigiano
Medaglia d’Oro della Resistenza
a memoria del suo sacrificio
Una interessante
e ricca mostra documentaria dal titolo "Antonio
Vincenzo Gigante nelle carte dell'Archivio di
Stato di Brindisi" è stata
organizzata presso la sede dell'Archivio di
Stato di Brindisi dal 22 febbraio al 20 marzo
del 2012 e a Palazzo Granafei Nervegna dal 17
aprile al 2 giugno 2012.
Il catalogo della Mostra è stato pubblicato
nel 2013
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