Monumenti - Gli Insediamenti
Rupestri in provincia di Brindisi
La
civiltà rupestre si è
sviluppata durante un periodo compreso tra il VI e il
XIII secolo ed ha riguardato l’intero meridione
d’Italia.
Le origini di questa scelta insediativa sono da ricercarsi
principalmente in particolari situazioni storiche che
favorirono la ricerca, quasi necessaria, di luoghi sicuri
e protetti dalle incursioni e dalle invasioni di altri
popoli.
Fasano. Grotte del Parco
Rupestre di Lama D'Antico
(ph. G.Membola 2010)
In Puglia questo fenomeno si sviluppò principalmente
in grotte naturali o artificiali, ovvero scavate nella
roccia friabile tipica delle Murge, scelti in quei luoghi
dove vi era anche la possibilità di mimetizzazione
grazie alla presenza di vegetazione spontanea che ne
nascondeva la presenza e gli ingressi, e che potevano
garantire una possibile difesa, non lontani da vie di
comunicazione e da corsi d’acqua necessari per
l’approvvigionamento idrico determinante per sopravvivere
in condizioni particolarmente difficili.
Si crearono così veri e propri villaggi rupestri,
insediati da gruppi di persone e da intere famiglie
dediti all’agricoltura, alla pastorizia e alla
trasformazione delle produzioni. Le grotte furono adibite
a residenze per gli uomini e per gli animali ed a luoghi
di produzione e per la trasformazione alimentare (frantoi
e palmenti) e artigianale. Al centro dell’insediamento
vi era quasi sempre la chiesa in grotta (cripta), un
importantissimo esempio di architettura religiosa rupestre,
dove spesso si distinguono interessanti cicli di affreschi
in stile greco-bizantino che testimoniano la vitalità
artistica di queste comunità.
Talvolta i fondatori di questi insediamenti “in
rupe” furono quei monaci basiliani in fuga dall’oriente
dopo l’editto dell’imperatore bizantino
Leone III Isaurico (726 d.C.), con il quale si ordinava
la distruzione delle immagini sacre e delle icone in
tutte le province dell’Impero.
Secondo alcuni storici questa è stata una vera
e propria civiltà con caratteristiche proprie,
avente forme di vita semplice e povera che si è
protratta per un lungo periodo storico e caratterizzata
dalla vicinanza di costumi e di culto tra oriente ed
occidente.
Altre teorie storiografiche parlano invece di grotte
abitate da eremiti e di civiltà rupestri autoctone
indipendenti da quella orientale.
Fasano. Chiesa in grotta
del Parco Rupestre di Lama D'Antico a
(ph. G.Membola 2010)
Nella
provincia di Brindisi esistono diversi esempi di questo
genere di insediamenti, sviluppati in aree vallive non
lontani dalla costa ma anche nell’entroterra.
Ne sono stati contati 64.
I villaggi rupestri più noti e meglio conservati
sono visibili nel territorio di Fasano, dove tra le
Lame (solchi erosivi di origine carsica che dalle Murge
vanno verso il mare) presenti tra il paese e la costa
si sviluppa quello che oggi è denominato il Parco
rupestre di Lama d'Antico, con circa trenta
grotte in buona parte visitabili, disposte su livelli
diversi e tra loro collegate con passaggi e scale ricavate
dal taglio della roccia (foto
a lato).
E' un perfetto connubio tra vegetazione naturale e paesaggio
agrario, con alberi secolari di olivo e di carrubo.
Il complesso è sulla strada che da Fasano conduce
al mare, subito oltre la stazione ferroviaria.
Poco distanti, più vicini al centro cittadino,
gli insediamenti rupestri con le chiese in grotta di
San Giovanni e di San Lorenzo,
con numerose altre grotte disposte lungo la lama tra
la vegetazione spontanea tipica della macchia mediterranea.
Per l'ingresso e le visite guidate:
tel. 080.4394171 - 4413086.
Gli altri principali
insediamenti e chiese rupestri indicizzati dal Ministero
per i Beni e le Attività Culturali relativi
al territorio provinciale sono presenti nei territori
di Carovigno, con la cripte di S. Nicola
in località Masseria Aspro e quella del Santuario
della Madonna di Belvedere; a Ceglie Messapica
con la chiesetta della Madonna della Grotta e la chiesa-grotta
di Sant’Angelo o San Michele; a Erchie
con la cripta dell'Annunziata; a Francavilla
Fontana con la cripta di Santa Croce, a Latiano
la cripta di S. Angelo, a Oria le cripte
dei SS. Crisanto e Daria e della località Laureto;
numerose le grotte nel territorio di Ostuni,
come sotto le chiese di San Biagio in Rialbo, di Santa
Maria d'Agnano, della Madonna della Nova e del Santuario
di Sant’Oronzo, le cripte di Santa Margherita
e di Santa Lucia e quelle in località Rosa Marina,
Mangiamuso, Pilone e Villanova; a San Pancrazio
Salentino la cripta presso il Santuario di
San Antonio alla Macchia.
Fotogallery
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Foto
1 - Fasanio. Chiesa in grotta nel Parco Rupestre
di Lama d'Antico
2 - Carovigno. Grotta del Santuario della Madonna
di Belvedere
3 e 4 - Erchie. Grotta dell'Annunziata. Interno
5 - Erchie, Grotta dell'Annunziata. Ingresso
6 - San Pancrazio Sal. Cripta del Santuario di San
Antonio alla Macchia |
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Rientrano
nel territorio di Brindisi, anche se
sono spesso citate come appartenenti al comune di San
Vito dei Normanni, due interessanti complessi
rupestri: in località Jannuzzo le grotte nei
pressi della famosa cripta di San Biagio, e non lontano,
in contrada Cafaro, la grotta-cripta di San Giovanni,
entrambe a ridosso del Canale Reale.
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