Monumenti - LE PORTE E I
BASTIONI DEL SISTEMA DIFENSIVO
PORTA
MESAGNE
È la più antica porta d’ingresso
alla città. Fu realizzata nelle fondamenta dell’antemurale
fatto costruire in epoca romana da Marco Antonio per
la difesa della città da parte di terra.
L’opera risale al 1243 quando l’Imperatore
Federico II di Svevia, nel suo progetto di allargamento
ed inclusione dell’area urbana nella nuova cinta
muraria, volle anche l’elevazione di una porta
trionfale come ingresso principale al centro urbano.
Da qui prendeva origine la Ruga Magistra, coincidente
con l’attuale via Carmine e via Filomeno Consiglio,
un percorso rettilineo che conduceva al porto.
Nella fornice a sesto acuto, coeva al vicino castello
e ad esso collegato con l’antemurale, sono presenti
gli attacchi per le travi che probabilmente dovevano
sostenere una copertura in legno, ed i cardini delle
porte. Sulla parte alta si possono ancora osservare
i resti di affreschi medievali probabilmente riferiti
a dei Santi.
La seconda porta più piccola, a lato dell’originale,
fu aperta intorno al 1930 durante i lavori di restauro
dell’intera struttura, che rischiò di essere
demolita (scheda).
Il bastione a lato dell’antica struttura fu impostato
in epoca aragonese e successivamente ristrutturato e
modificato in epoca spagnola (1551) ad opera di Giovan
Battista Loffredo, che apportò rilevanti trasformazioni
alla costruzione originale: il complesso fu sopraelevato
con l’aggiunta della piazza bassa e la muratura
della parte alta delle cannoniere.
La fortificazione si presenta a pianta pentagonale,
con tre cannoniere in corrispondenza dei fianchi non
scarpati; sulla parete a sud-ovest, in corrispondenza
con lo spigolo, sono impressi gli stemmi dell’imperatore
Carlo V, del viceré di Napoli don Pietro di Toledo
e due di Giovan Battista Loffredo.
Nei locali interni, con accesso sia da via C.Colombo
che da via Bastioni San Giorgio, si organizzano mostre
d'arte e incontri culturali.
Adiacente il bastione, dalla parte interna ovvero su
via Cristoforo Colombo, sono visibili i resti delle
vasche limarie (di decanzazione dell'acqua del sistema
idrico) risalenti ad epoca romana (scheda).
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1 - Porta Mesagne, vista d'insieme
2 - Fornice a sesto acuto e porta piccola; vista
dall'interno (lato città)
3 - Porta Mesagne e il bastione all'imbrunire
4 - Bastione latarale la porta
5 e 6 - Interno della fortificazione
7 - Fornice principale, particolare dei cardini delle porte e i resti dell'affresco
8 - Stemmi di Carlo V, di Pietro di Toledo e in basso quelli di Giovan Battista Loffredo
9 - La Porta e le Vasche Limarie a lato (su via Cristoforo Colombo)
10 - L'ingresso al bastione da via C.Colombo
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PORTA
LECCE
Fu costruita nel 1464 su ordine di Ferdinando d'Aragona
e potenziata nel 1530 da Carlo V, che vi fece aggiungere
il proprio stemma sul coronamento dell'arco, insieme
a quelli del suo architetto militare Ferdinando Alarcon
(a sinistra) e quello della città di Brindisi
(a destra).
L'ingresso alla città era difeso dalle mura su
entrambi i lati che avanzavano rispetto alla Porta,
in maniera da creare uno spazio di protezione di grande
efficacia.
Su entrambi i lati all'interno del tunnel d'ingresso
sorgevano ambienti utilizzati per esigenze militari
e difensive, locali che attualmente vengono utilizzati
per eventi e mostre.
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1 - Porta Lecce, vista d'insieme dall'esterno alla cinta muraria
2 - La Porta dal lato interno alla cinta muraria
3 - Gli stemmi di Ferdinando Alarcon, Carlo V e
della città
4 - Porta Lecce vista dalle mura
5 - Edicola presente nel passaggio della porta, risalente al 1617
6 - L'interno del passaggio della Porta, con l'accesso ad uno dei locali e l'edicola |
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Le due porte, finita
la necessità di difesa, hanno svolto funzione
di Porte Urbiche, utilizzate come varchi di accesso
alla cinta daziaria.
Porta
Reale
Era situata sull'attuale lungomare nei pressi di piazza
Dionisi (ben visibile nella stampa di G.B. Pacichelli
del 1703 - vedi
l'immagine); fu demolita durante i lavori
di sistemazione del porto nel XVIII secolo operata da
Andrea Pigonati;
Bastione
San Giorgio
Era un baluardo a forma pentagonale realizzato nel XVI
secolo da Ferdinando de Alacon (castellano generale
della città dal 1515 al 1549, anno della sua
morte) durante la ricostruzione del torrione di San
Giorgio. Posizionato a metà strada tra Porta
Mesagne e il Bastione San Giacomo nei pressi all’attuale
Piazza Crispi, proprio dove oggi sorge l’edificio
adibito ad albergo.
Fu demolito nel 1865 durante i lavori di costruzione
della stazione ferroviaria e la relativa piazza.
BASTIONE
SAN GIACOMO
A pianta pentagonale, la piccola fortezza fu elevata
dagli svevi durante le opere di fortificazione che miravano
ad includere la collina di levante all’interno
della cinta muraria. Nel XVI secolo il torrione (turrigghioni)
fu radicalmente ristrutturato dagli aragonesi per renderlo
idoneo ad ospitare l’artiglieria. La configurazione
a cinque lati riproponeva i canoni tipici dell’architettura
militare dell’epoca, con parapetti, camminamenti
di ronda, merlature e spioncini obliqui con veduta nella
parte sottostante.
Il baluardo si innalza su due quote diverse, congiungendo
il piano esterno (oggi via Bastioni San Giacomo) e la
collinetta di levante, con cinque prospetti aventi ognuno
ad altezza differente dall’altro; sulla facciata
a sud-ovest si mostrano gli stemmi di Carlo V e del
suo architetto militare Ferdinando de Alarcon, ideatore
del sistema di fortificazioni che cingeva la città
e che aveva il Bastione come punto di forza a sud ed
il Castello di Terra a nord.
L’interno sul piano dell’ingresso che si
apre su via Nazario Sauro (sulla collinetta di levante)
è suddiviso in tre ambienti, che sovrastano altrettanti
ambienti accessibili dall’entrata centrale - sempre
su via N.Sauro, affianco all’ingresso principale
- tramite una lunga rampa di scale che porta alle sale
posizionate a -5,50 m rispetto alla quota dell’ingresso.
Questi ipogei sono stati restaurati ed aperti al pubblico
nel settembre 2010.
Tutte le sale hanno la copertura con volta a botte.
Una scala interna al piano principale conduce al piano
esterno della copertura, posto a quota +10,50 metri,
chiuso sui lati esterni da uno spesso muro con i merloni,
mentre il lato verso la città è chiuso
da una semplice muratura.
Il bastione è di proprietà comunale e
viene impiegato come sede per mostre e conferenze.
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1 e 2 - Bastione San Giacomo, vista
da via N.Sauro
3 - Interno del bastione, scala di accesso al piano
esterno superiore
4 - Una delle sale del torrione durante una esposizione
5 - Piano esterno superiore con vista verso l'interno
della città
6 - Il lato sud del torrione visto dal piano esterno inferiore (via Bastioni S.Giacomo)
7 - Il lato sud del torrione visto dal piano esterno inferiore (via Bastioni S.Giacomo)
8 - Ambiente dell'ipogeo (foto di Mario Carlucci) |
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Bastione di Levante
Chiude il tratto di mura che partono da ponente da Porta
Lecce e finiscono proprio in corrispondenza della parte
posteriore della Chiesa del Cristo dei Domenicani (foto).
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Bibliografia
- Filippo Danese. La struttura difensiva brindisina
in I luoghi, la storia – appunti per
itinerari in terra di brindisi. Vol. edito
a cura del Soroptimist Int. Club di Brindisi –
Amm.ne Prov.le – Cassa Edile – Banca
del Salento. 1993
- Rosario Jurlaro. Storia e cultura dei monumenti
brindisini
- Giuseppe Marella. Le Mura di Brindisi
in Altre Strade n.8
- Giacomo Carito. Brindisi nuova guida.
1993
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