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AMBIENTE & NATURA

Area di interesse storico naturalistico di
Punta Penne - Punta del Serrone

L'area è situata sul litorale nord della città di Brindisi ed è stata inaugurata l'8 luglio del 2014 dopo una ampia operazione di ripristino e di bonifica che a partire dalla zona denominata "cavallino bianco" giunge sino alla spiaggia di "granchio rosso".

Il parco si sviluppa su 23 ettari su un territorio costiero di proprietà del demanio della Marina Militare, una ampia distesa di scogli con vegetazione spontanea con varie essenze autoctone della macchia mediterranea, alcune di queste in via di estinzione.
L'area è recintata sui fronti liberi con cancelli ed ingressi pedonali; all'interno i percorsi pedonali a raso e con passerelle sospese sono arricchite di cartellonistica e bacheche informative ed illustrative.

Campi caggeggiati
  Macchia mista a pascoli inondati mediterranei
 
     
 
Vegetazione alofila di scogliera
    Aree di bonifica e rinaturalizzazione
         
  Nuclei di tamerice maggiore (Tamarix africana)     Pascoli inondati mediterranei
         
  Nuclei di sclerofille della macchia mediterranea     Embrioni di duna sabbiosa a sclerofille
         
  Praterie nitrofile ad elevato disturbo     Nuclei di canna domestica (Arundo donax)
         
  Pratelli terofitici alo-psammofili     Orti, aree coltivate e altra vegetazione antropica
         
  Frigane e Sarcopoterium Spinosum     Infrastrutture
Cartellone informativo esposto nel Parco a cura del Comune di Brindisi

ELEMENTI DI INTERESSE NATURALISTICO E PAESAGGISTICO
Campi carreggiati
Il Geoparco è caratterizzato da campi di rocce solcate da profonde scanalature, un complesso morfologico dovuto alla dissoluzione della piattaforma costiera ad opera di variazioni delle linea di battigia.


Punta Penne-Punta del Serrone, i campi carreggiati

Cenosi alofile
Nelle depressioni salate su suoli sabbioso-limosi temporaneamente inondati si sviluppa una vegetazione rada, pioniera, a salicornie annuali. Tale vegetazione è inclusa nell'habitat prioritario cod. 1420, "Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornetea fruticosi)". Le salicornie perenni si trovano a vivere sommerse in acque con basse concentrazioni di salinità durante tutto il periodo invernale, nel quale è considerevole l'apporto di acqua dolce e con concentrazioni di sali che triplicano nel periodo estivo, durante il quale il terreno risulta completamente asciutto e con affioramenti di sale. Le piante che vivono nelle praterie salate sono quindi organismi che riescono a sopportare elevate variazioni di salinità in rapporto all'andamento stagionale.

Vegetazione alofila di scogliera
Alcuni tratti di costa rocciosa bassa, a diretto contatto con il mare, sono caretterizzati da una vegetazione pioniera costituita prevalentemente da specie che ben sopportano condizioni di salinità elevata. Questi ambienti sono ricchi di piante perenni come il limonio virgato (Limonium virgatium (Willd.) Fourr.), su suoli temporaneamente invasi, ma non inondati dall'acqua salata, esposti ad aridità estiva estrema, che comporta la formazione di affioramenti di sale. Questo tipo di vegetazione è incluso in un habitat di interesse comunicatario denominato "Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici" (cod. 1240 Direttiva).

Gariga
E' un abitat formato da una vegetazione arbustiva, bassa e rada (alta mediamente sui 50 cm, raramente 1 m) nella quale predominano arbusti eliofili e xerofili. Molte delle specie proprie di questo habitat hanno foglie aromatiche per la presenza diolii essenziali e che essendo piccole e coriacee (ericoidi), in estate riducono al massimo le perdite di acqua per traspirazione. Alcuni di questi arbusti possono essere spinosi ed altri adi gusto sgradevole al bestiame. La gariga è ampiamente distribuita nella Regione mediterranea e submediterranea, particolarmente su suoli molto aridi, sassosi o rocciosi e dove sono frequenti il pascolo e gli incendi.I praticelli erbacei che occupano le discontinuità della gariga sono un habitat ricco di specie, in gran parte a ciclo annuale, che fioriscono durante i periodi piovosi della primavera e dell'autunno e muoiono in estate. Altre sono geofite, con organi sotterranei quiescenti e di riserva (bulbi, tuberi, rizomi), protetti dal suolo durante il periodo caldo; grazie a tali riserve, anch'esse al sopraggiungere delle pioggie si accrescono molto rapidamente e fioriscono. Molte femiglie vegetali hanno specie particolarmente adatte a sopravvivere in queste severe condizioni, come ad esempio le Fabaceae, le Lamiaceae, le Asteraceae e le Orchidaceae. Tra Punta Penne e Punta del Serrone sono stati individuati diversi tipi di gariga, caratterizzati dalla dominanza di una o più specie arbustive che connotano diversi stadi dinamici della vegetazione arbustiva.

(Testi redatti a cura del Comune di Brindisi ed esposti nella cartellonistica informativa)

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Documenti correlati:
- Le aree di interesse naturalistico e ambientale
- I parchi urbani attrezzati della città
La mappa dell'area (Google Map)

STRUTTURE DI INTERESSE STORICO
All'interno dell'area si trovano alcune strutture di difesa della costa risalenti al primo conflitto mondiale, come la Batteria Menga realizzata nei primi del '900 ed armata con 4 bocche da fuoco da 280mm, protetta sul lato mare da un terrapieno alto circa 5 metri.
Alla difesa costiera appartengono anche le casematte (deposito di armi e materiale esplosivo) presenti poco a sud della batteria e il bunker a struttura circolare, realizzata in cemento armato a conformazione voltata.


Batteria Menga

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1. La Batteria Menga lato mare (terrapieno)
2 . Casematte
3. Bunker a struttura circolare
4. Torre di Punta Penne
5. Struttura militare (deposito esplosivi)

La Torre di Punta Penne fu realizzata dal maestro muratore Giovanni Parise di Brindisi nel 1568 (scheda).

Nelle acque antistanti Punta del Serrone nel 1992 furono ritrovati i famosi Bronzi di Brindisi, oggi esposti nelle sale del Museo Provinciale di Brindisi (scheda).

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