Monumenti - TORRI COSTIERE
BRINDISINE
TORRE PENNA
di Gianluca Saponaro
Sorge a Punta Penne
o Capo Gallo. Il paesaggio costiero è di tipo
roccioso con piccole insenature sedi di lidi sabbiosi,
scogliere appiattite, calette ampi tratti di macchia
mediterranea, ma fortemente abbandonato e degradato.
Fu realizzata dopo le ordinanze di Pietro de
Toledo. Nel 1568, quindi con l’editto
vicereale di Pedro Afan de Ribera viene
ristrutturata, i lavori furono affidati al maestro muratore
brindisino Giovanni Parise.
TorrePenna (ph. Giovanni Membola
2008)
Caratteristiche:
- In origine torre tipica del Regno piccola, di pianta
quadrata, forma troncopiramidale, a tre caditoie;
- Cordolo di coronamento e due locali per piano;
- La scala è un elemento estraneo all’architettura
originale: infatti l’accesso, sempre sopraelevato
per motivi di sicurezza, avveniva tramite scale di
legno o di corda;
- Comunica a vista con Torre Testa a nord e con il
sistema difensivo di Brindisi a sud.
Le spese di riparazione
in muratura e di falegnameria rimanevano accollate all’Università
di Brindisi.
Vicino a Torre Penna, nel 1676 sbarcarono due galere
turche e saccheggiarono cinque delle limitrofe masserie
spingendosi sino alla Madonna del Casale. Nello stesso
anno, una galera turca, sbarcò nella zona compresa
tra Torre Penna e Torre Testa, facendovi dodici schiavi
dalle vicine masserie. Questi due eventi dimostrano
così l’inefficienza della cortina vicereale.
Nel corso del 1800
fu costruito affianco anche un faro, adesso non più
presente. La torre fu riutilizzata dalla Guardia di
Finanza negli anni immediatamente precedenti la Seconda
Guerra Mondiale che intervenne rimuovendo buona parte
dell’intera struttura, infatti oggi rimane solo
la scarpata.
Nell’area circostante
viene poi realizzata una batteria militare denominata
“Menga” con la presenza anche di una polveriera.
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