Monumenti - LA DIFESA DELLA
COSTA NEL CORSO DEL TEMPO - 1
di Gianluca Saponaro
I PRIMI INTERVENTI:
ROMANI, NORMANNI, SVEVI, ANGIOINI
La Puglia per sua natura e posizione geografica è
stata sempre terra di confine, ponte tra Oriente ed
Occidente, luogo di scambi commerciali, culture, popoli
diversi. Il notevole sviluppo costiero ha portato alla
nascita di città, porti, approdi, che costituivano
non solo le basi per scambi di merci, ma anche di difesa
contro gli attacchi dei nemici. Sono sorti così
nel corso del tempo castelli, masserie fortificate,
possenti bastioni, mura ed anche i litorali furono punteggiati
da torri, antiche sentinelle di pietra.
L’uso di torri
costiere è remota, già i Romani
ne costruirono alcune, indicate come “speculae
munitae pharique” cioè per avvistamento
e segnalazione d’ausilio alla navigazione e sulla
colonna Traiana a Roma ne è raffigurata una in
bassorilievo; in Puglia, per esempio, sin dalla Tabula
Peutingeriana è indicata la Torre
di Egnazia , esistente almeno fino al 1796.
Si ritiene anche che la costruzione della Torre
del Serpe ad Otranto risalga al periodo romano.
Vi era inoltre la fortificazione dei centri costieri,
cercando di creare così una cortina di difesa.
Tabula Peutingeriana:
La Puglia del sud, da Egnatia (Gnatie) a Otranto (Ydrunte)
Ma gli attacchi provenienti
dall’esterno furono continui, soprattutto dopo
la caduta dell’Impero Romano, con le ben note
invasioni barbariche. Nel VI secolo d. C., dopo la conquista
Bizantina del nord-Africa, si assiste
ad una graduale e sistematica fortificazione delle aree
litoranee centro-meridionali italiane con un sistema
organico di torri di vedetta e di avvistamento, spesso
edificate in prossimità di antiche torri romane
ripristinate e riarmate, anche utilizzate per difendersi
dall’espansionismo dei Longobardi,
provenienti dal nord. È a tale periodo, pertanto,
che risalgono le cosiddette torri "semaforiche",
utilizzate quotidianamente - e per un intervallo di
tempo che copre l'arco dell'intera giornata - per dare
l'allarme in caso di avvistamento del nemico.
Prima dell’anno mille gruppi di Saraceni,
stabilitisi in Albania, saccheggiarono e incendiarono
Brindisi, Taranto subì tre incursioni. Crearono
anche degli avamposti, campi trincerati, chiamati ribat
usati come base per incursioni piratesche, per esempio:
a Torre Guaceto denominata Saracinopoli e a
Taranto.
Un certo incremento nelle opere di difesa si ha anche
con i Normanni (XI – XII sec), attraverso la costruzione
e sistemazione di alcuni castelli, e recupero di alcuni
borghi e casali di campagna, esempi: Torre Normanna
a Cisternino, Torre Normanna in agro
di S. Michele Salentino.
Fotogallery
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1. Cisternino. Torre Normanna
2. San Michele Sal.no. Torre Normanna
3. Brindisi. Ricostruzione di Torre Cavallo
incisione di Giuseppe Maddalena (da Aleph 12 - 1986)
4. Castello Alfonsino |
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Fu però in
Età Sveva ed Angioina
(XIII – XIV sec) che si diede un forte impulso
per le difese delle coste; Federico II mostrò
grande impegno per il litorale pugliese: costruzione
della Torre di Leverano, recupero della
Torre-Faro del Serpe, interventi nelle
varie città ubicate sulla costa. Anche gli Angioini
si impegnarono notevolmente con riparazioni e guardie
sulle varie strutture, con fumo e fuochi dall'alto di
torri collocate in promontori e in vista l’una
con l’altra. Carlo I d’Angiò, infatti,
nel 1269 manifestava questi suoi intenti con l’ordinanza
di “munire con sentinelle, riparare e fortificare
le torri di tutto il regno per difesa contro i pirati
e contro i nemici”. A Brindisi, per esempio, fu
realizzata Torre Cavallo, i cui lavori
terminarono nel 1301 con Carlo II d’Angiò
(scheda)
. Tale sistema fu realizzato solo in minima parte, anche
a causa dei continui cambiamenti politici e finì
per passare sotto il controllo dei feudatari e delle
famiglie che intendevano proteggere i propri territori,
piuttosto che le popolazioni dei centri abitati.
1480, L’ANNO
DELLA SVOLTA. GLI ARAGONESI
Dopo una lunga fase di tregua apparente e relativa,
la conquista ottomana di Costantinopoli (1453) la nuova
ondata espansiva dell'Islam verso Occidente assurgono
nuovamente la difesa dei litorali a problema di primaria
importanza per l'Italia meridionale.
Nel 1480, quindi in Età Aragonese,
nessun preavviso arrivò ai cittadini di Otranto
che subirono una delle più feroci incursioni
turche della storia, la potenza emergente nel Mediterraneo
fra XVI e XVII sec. Ma anche in provincia di Brindisi,
con il saccheggio di Torchiarolo ed il tentativo fallito
a S. Pietro Vernotico, sempre in quell’anno. Si
mise in evidenza la scarsa efficienza del sistema difensivo,
e così per le potenze occidentali cristiane,
fu necessario un notevole impegno per la costituzione
di opere di difesa nel sud Italia. Altri motivi furono
per arginare le spinte espansionistiche di Venezia ed
anche lo spopolamento della costa, ovviamente questo
facilitava gli attacchi dal mare.
A conferma di ciò nel 1491 Alfonso d’Aragona,
duca di Calabria (immagine a
lato), chiama il famoso architetto militare Francesco
di Giorgio Martini, senese, per “disegnare
et vedere le fabbriche et le fortezze in Puglia”,
a Brindisi per esempio interviene nella costruzione
del Castello Alfonsino (scheda).
La paura ed il terrore dopo la presa di Otranto fu forte
nelle popolazioni salentine e di tutto il regno di Napoli,
i Turchi erano l’incarnazione
del male, diventando così oggetto di racconti,
modi di dire, l’espressione “mamma li Turchi”
è rimasta ancora oggi. Improvvisi sbarchi nemici
erano una minaccia effettivamente imprevedibile, l’Università
(cioè il Comune) di Brindisi stanziava una somma
per pagare “guardie deputate alle mura et
campanile de la città e cavallai per lo sospetto
de infedeli”.
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Continua con GLI ASBURGO
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BIBLIOGRAFIA
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torri di avvistamento anticorsare nel paesaggio
costiero; in “La Puglia ed il Mare”,
a cura di D. Fonseca, Milano, 1988.
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F. P. Tarantino, Delle insegne che ancora
veggonsi nella città di Brindisi,
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- R. Alaggio, Brindisi
medievale. Natura, santi e sovrani in una città
di frontiera, Editoriale Scientifica, 2009.
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Documenti correlati:
» Scheda
sulle Torri Costiere del litorale brindisino
- a cura di Gianluca
Saponaro
» Scheda su Torre
Cavallo - a cura
di Gianluca Saponaro
» Salviamo
le Torri Costiere Brindisine - a cura del Gruppo
Archeologico Brindisino
» Il
Castello Alfonsino di Brindisi |
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