Monumenti - CASTELLO ALFONSINO
O ARAGONESE
Le fortezze dell’Isola
di Sant’Andrea, strategicamente posizionate
all’ingresso del porto di Brindisi, simboleggiano
la secolare difesa cristiana nei confronti dell’oriente
islamico.
Il pericolo dell’invasione turca sono alla base
della decisione di fortificare la città, per
questo nel 1481 Ferrante d’Aragona avvia la costruzione
di una rocca a guardia del porto. Dopo soli 4 anni,
Alfonso duca di Calabria, trasforma il torrione a forma
di castello, da allora chiamato Castello Aragonese
o Alfonsino. Ma solo nel 1492 può
ritenersi completato, dopo l’isolamento della
rocca dall'isola con l'apertura di un canale, e la definizione
del salone al primo piano e delle gallerie con volta
a botte nel piano inferiore.
Successivamente, nel 1558, iniziano i lavori di costruzioni
del Forte (conosciuto come "Forte a Mare")
con lo scopo di fortificare la restante parte dell’isola
per impedire lo sbarco di truppe nemiche e il conseguente
attacco al castello. I lavori dell'imponente costruzione
a forma di triangolo isoscele durarono circa 46 anni
e compresero la realizzazione della darsena a chiusura
perziale del precedente canale, del torriore circolare
di "San Filippo" (lato porto) e di quello
triangolare (lato mare).
Il complesso è così costituito
da due parti distinte: il Castello Rosso,
così denominato per la tipica colorazione delle
pietre in carparo cavate nei pressi dell’isola
stessa, in particolare al tramonto, ed il Forte,
edificato successivamente ed adibito ad alloggio delle
guarnigioni.
Il forte occupava solo una parte dell’intera superficie
dell’isola, perciò si pensò di isolarlo
praticando un taglio nella roccia a nord, realizzando
così il “canale vicereale”.
Nel 1869 viene completata
la diga di Bocche di Puglia, che collega
la terraferma con l'isola, un "ponte" di 440
metri e largo circa 30, a 4 metri sul livello del mare.
Nell'anno 1938 è stato attivato Il faro
di segnalamento marittimo, utilizzato sino
al 1984, quando fu dichiarato inagibile il Forte. L'ottica
è tornata in funzione sul nuovo traliccio costruito
nel 2004.
Lo stato attuale del bene
Dopo una lunga ed importante fase di restauro dell'intero
complesso, attualmente la struttura non è aperta
al pubblico per visite ed eventi, così come è
stato utilizzato in passato. L'abbandono del bene e
gli atti vandalici che si sono susseguiti nel tempo
ne hanno compromesso l'utilizzo e la sicurezza.
Si attendono ulteriori interventi di restauro all’interno
dei “Pon cultura”, il monumento potrebbe
costituire “un eccezionale attrattore non
solo per la definizione di percorsi turistici dedicati
alla scoperta del territorio, ma soprattutto per lo
sviluppo territoriale”. In questo ambito
sono già stati stanziati 5 milioni di euro per
i primi interventi di recupero del bene. Sono diverse
le associazioni che si sono mobilitate nel tempo al
fine di recuperare l'antico manufatto, tra loro “Amare
Forte a mare”, un gruppo che racchiude numerose
sigle (Legambiente Brindisi Circolo “T. Di Giulio”,
Eliconarte, Marina di Brindisi Club, Centro Turistico
Giovanile Brindisi, Teatro delle Pietre, Touring Club
Brindisi, Medi@zione, Associazione l’Antico Palmento,
Italia Nostra, Cicloamici, Soroptimist Club, Amici dei
Musei, ACLI Città di Brindisi, Forum Ambiente
Salute e Sviluppo, Rinascita Civica, WWF Brindisi, Fondazione
Di Giulio, Pro Loco Brindisi, Ass. Nazionale Marinai
d’Italia, Ass. Jonathan, Ass. Avvisatore marittimo
del Porto di Brindisi, Ass. Remuri, Ass. AltreStrade,
Lega Navale Italiana Sez. Brindisi).
Nel 1997 il Castello Aragonese
fu scelto come monumento brindisino da Lottocult,
un progetto di Lottomatica S.p.A. che aveva l’obiettivo
di valorizzare il patrimonio artistico e culturale
italiano, restaurando opere d’arte e monumenti
con i proventi del Gioco del Lotto. La legge n°
662/96 stabilisce infatti che il Ministero dell’Economia
e delle Finanze trasferisca una parte dei proventi
del Gioco del Lotto al Ministero per i Beni e
le Attività Culturali. Dal 1997, ogni tre
anni, circa 500 milioni di euro vengono destinati
a progetti di restauro e recupero di questo patrimonio
nazionale.
Per l'occasione Brindisiweb ha collaborato con
Lottomatica fornendo notizie, informazioni ed
immagini pubblicate sul sito web del progetto. |
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