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Monumenti - TORRI COSTIERE BRINDISINE

Come e' ben noto, dopo la caduta dell’ impero romano, la Puglia fu oggetto di razzie ed incursioni da parte di popolazioni provenienti da nord e dall’oriente .
Testimonianza del pericolo di invasione da parte di questi popoli e’ la presenza di un importante sistema difensivo e una rete di torri di avvistamento non solo lungo la costa ma anche nell’ entroterra.
Per il controllo della costa Brindisina furono costruite: Torre Guaceto, Torre Testa, Torre Cavallo, Torre Mattarelle.

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Torre Testa
Torre Punta Penna
Torre Guaceto
Torre Mattarelle

Tutte queste costruzioni fungevano da primi baluardi di un sistema difensivo e di avvistamento costiero fatto erigere per far fronte agli attacchi dei Turchi Ottomani, dei pirati e dei corsari che si erano stanziati nella vicina Albania e che frequentemente sbarcavano sul nostro litorale facendo razzia nelle vicine masserie e spesso, schiavizzando gli abitanti.
Le torri di origine più anticha furono edificate gia dai Normanni, Svevi e Angioini (nel XIII-XIV sec) , furono riedificate e fortificate nel 1532 dopo l’ordinanza di Don Pietro di Toledo per via del timore causato dalla presa di Otranto da parte dei Turchi nel 1480 . Ma nel 1563 il sistema non risultava ancora adeguato allo scopo, infatti, un editto emanato dal vice re Parafan Ribeira per ordine di Carlo V, ne richiedeva il completamento.
Queste strutture austere e possenti, testimoni di un clima di paura, avevano anche lo scopo di lanciare un chiaro segnale finalizzato a dissuadere i Turchi ormai troppo vicini alle nostre coste. In caso di attacco, le segnalazioni venivano fatte con fumo di giorno e fuochi di notte e successivamente con campane e colpi di armi da fuco, permettendo cosi agli abitanti delle masserie fortificate e dei castelli e dei borghi, di prepararsi a respingere l'incursione.


Torre Punta Penne nei primi anni del '900

Le torri, avendo scopo di avvistamento più che difensivo, erano di dimensioni ridotte. La maggior parte era 10 m x 10 m ed aveva forma troncopiramidale munita di caditoie; vi era una cisterna nella quale confluivano le acque piovane dalla parte superiore, attraverso un sistema di canalizzazione, al di spora del quale vi era un vano alloggio di 5 metri x 5 dotato di camino. Questa stanza era raggiungibile attraverso una scala in legno retraibile. A presidiare le torri vi era un "Capo torriere" e tre guardiani. La difesa veniva messa in atto, grazie alle armi da fuoco in dotazione ovvero : smeriglie (cannoni a palle), archibugi, alabarde. La conferma che in tali torri venivano usate le armi da fuoco (oltre che nei documenti storici) e' confermata dalla forma quadrangolare necessaria per poter posizionare l'artiglieria su i 4 fronti e dalle caratteristiche delle caditoie. La parte superiore era raggiungibile attraverso una scala interna. Ogni accesso era protetto da tre caditoie nelle quali si inseriva un archibugiera. Quello che vediamo oggi delle torri e' solo una parte. In origine erano piu' alte ed erano circondate da un cortile chiuso dal quale si accedeva, attraverso una porta, alle scale che terminavano con una sorta di ponte levatoio (in alcune torri si accedeva attraverso una scala a pioli in legno). Per una maggiore sicurezza fra una torre e l’altra il litorale veniva scandagliato dai cosiddetti “cavallari” che perlustravano costantemente i lidi.

Archivio Alessandro Mariano (GAB)
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Torre Mattarelle
Torre Testa

Torre Testa
(Torre Testa/e Torre Testa di Gallico come viene anche chiamata). Alcuni hanno ritenuto che il nome gallico sia dovuto alla forma di testa di gallo del promontorio su cui e’ posta. In realtà è più probabile che derivi da Jaddico che, nelle lingue nordiche, voleva dire bosco o foresta. A differenza di altre torri, l'importanza di Torre Testa (come quella di Guaceto) era dovuta alla sua una posizione strategica, in quanto era posta alla foce di un canale che rappresentava per i nemici la possibilità di rifornirsi di acqua dolce. Essa fu Iniziata da Giovanni Maria Calizzi e continuata da Cesare Scherno e Marco Guarino di Lecce.

Torre Punta Penne
Torre Punta Penne, era molto più alta, ma non molto tempo fa venne tragicamente decapitata. A costruirla fu il maestro muratore Giovanni Parise di Brindisi, nel 1568.
Proprio qui nel 1682, la torre fu testimone di due sbarchi da parte di Turchi.

Testo del Gruppo Archeologico Brindisino


I membri dei Gruppo Archeologico Brindisino - sezione Gruppo Archeologico Valle D'Itria, sono fortemente impegnati e determinati per la tutela e la salvaguardia del un patrimonio storico-architettonico e di monumenti simbolo della storia cittadina.
Un primo "successo" è stato il recupero della "Maschera di Crono", unica testimonianza della Torre dell'Orologio, trasferita dal cortile del Tempio di San Giovanni al Sepolcro a Palazzo Granafei-Nervegna (leggi). I componenti del GAB da tempo si adoperano per salvare dal degrado le importanti Torri costiere del territorio brindisino, un impegno costante al fine di stimolare le autorità competenti affinché intervengano nel recupero di questa preziosa testimonianze del nostro passato prima che vadano completamente distrutte.
Per questo il Gruppo ha organizzato un'interessante iniziativa al fine di richiamare l'attenzione di cittadini ed autorità al problema, come spiegato nella nota redatta per l'occasione:

Riteniamo che il primo passo al fine di valorizzare gli importanti monumenti brindisini sia quello di condividere la storia e le vicende che essi hanno da raccontare. Per questo motivo il gruppo archeologico brindisino venerdì 13 Agosto ha installato nei pressi di Torre Punta Penne e Torre Testa, un pannello illustrativo che racconta la storia delle torri, sia in lingua italiana che in inglese. Inoltre, sulle torri sono stati apposti degli striscioni con su scritto “ AIUTATEMI A NON CROLLARE “.
Ci auguriamo che questo ennesima nostra iniziativa possa lanciare un chiaro segnale non solo alle istituzioni ma anche ai cittadini meno informati e attenti, che non essendo a conoscenza del valore storico delle torri spesso inquinano le aree prospicienti o ancor peggio danneggiano e scrivono sulle mura.
Come gia accennato nei pannelli e’ presente anche una descrizione in inglese rivolta ai turisti che percorrono il nostro litorale.
Il presidente del gruppo archeologico ci tiene a precisare che il costo per la creazione dei pannelli e’ stato sostenuto personalmente dai membri del G.A.B., per tanto si tratta di pannelli che non sono in grado di resistere per lunghi periodi al vento e alle intemperie,(un pannello con supporto adeguato costerebbe diverse centinaia di euro) pertanto ci auguriamo perlomeno non cadano vittima di interventi vandalici anche perché in tal caso sarebbe una triste constatazione che siamo ancora molto lontani dalla civilizzazione. CI auguriamo che questa nostra iniziativa funga da invito per le amministrazioni competenti a fare cio’ per cui sono pagati: prendersi cura dei nostri monumenti e delle nostre radici !!!
Giusto una curiosità, mentre installavamo il pannello, compiaciuti, abbiamo assistito allo stupore di alcuni abitanti del luogo mentre venivano a conoscenza (leggendo il pannello) del nome e della storia della torre da tempo compagna delle loro estati.

Gruppo Archeologico Brindisino


Venerdì 28 gennaio 2010, alle ore 18:00 presso la sala congressi di Palazzo Granafei Nervegna è stato proiettato il video documentario sulle torri costiere realizzato dal Gruppo Archeologico Brindisino e dal Centro di Aggregazione Giovanile ed in particolare dal Presidente del G.A.B. Danny Vitale, dal segretario Prof. Antonio Mingolla e dalla regia di Salvatore Barbarossa.

» Leggi le note sulla serata e guarda il video doucumentario


Il video di Torre Testa del Gruppo Archeologico Brindisino

Documenti correlati:
» Il video documentario sulle Torri Costiere Brindisine - a cura del Gruppo Archeologico Brindisino
»
Le Torri Costiere Brindisine - a cura di Gianluca Saponaro
» La difesa della Costa nel corso del tempo - a cura di Gianluca Saponaro
» La Torre di Migliori, ormai scomparsa - a cura di Giovanni Membola
Documenti online:
» Dal Gruppo Archeologico Brindisino: aiutateci a salvare le torri costiere! (da Spigolature Salentine)
» Appunti e considerazioni sulle torri costiere del territorio brindisino
(da Spigolature Salentine)
» Le torri costiere del territorio Brindisino
(dal blog del Gruppo Archeologico Brindisino)
» Gruppo "Salviamo le Torri Costiere" su Facabook

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