La Provincia di Brindisi -
FRANCAVILLA FONTANA
Il
significato del suo nome deriva da "città franca", dopo l'affrancamento
del territorio ad opera di Filippo I d'Angiò, mentre il termine
"fontana" risale alla fonte dove fu trovata l'icona bizantina di Santa
Maria della Fontana, ora conservata nella Chiesa Matrice.
Oggi Francavilla è uno dei principali centri commerciali della
provincia, con una popolazione di oltre 36mila abitanti, distante circa
35 km dal capoluogo.
Francavilla Fontana,
Palazzo Imperiali
Il più importante
tra le numerose testimonianze monumentali è
senza dubbio il Palazzo Imperiali
(foto sopra),
conosciuto anche come il "Castello", oggi sede
del Comune. L'edificio è caratterizzato dal
loggiato e dai ricchi particolari decorativi
presenti.
Si deve a Giovanni Del Balzo Orsini, principe di Taranto la prima
costruzione di una torre quadrata nel 1455, al quale furono aggiunte
altre tre torri durante la metà del 1500, per poi essere trasformata in
residenza nobiliare dalla famiglia dei marchesi Imperiali all’inizio
del settecento.
L'ingresso principale si presenta con un portale maestoso sormontato
dallo stemma gentilizio; molto interessante è il loggiato barocco che
si affaccia sul lato orientale del palazzo, con quattro arcate
incorniciate e finemente scolpite.
I resti del fossato che circondava la costruzione oggi sono adibiti ad
aranceto.
Nel cortile, accessibile dal portale sul lato nord, si trova un fonte
battesimale del trecento. Una scala a doppia rampa porta alla sala
consigliare, all'interno del quale vi è un caminetto del seicento.
Nel palazzo sono inoltre custodite interessanti tele risalenti al
sei-settecento.
A
pochi metri dal palazzo, su via Municipio, si
ammira l'elegante Balcone dei Procuratori
del XVII secolo, che necessiterebbe di un intervento
di restauro conservativo.
Proseguendo su questa strada si giunge nel centro storico del paese,
dove belle chiese e palazzi signorili sfoggiano ricchi fregi e
interessanti particolari architettonici. Il primo edificio che si
incontra è il Palazzo Clavica-Guarini,
caratterizzato dai balconi in tufo e dal colore rosso del suo prospetto
che si apre sul vertice di una suggestiva piazzetta. Da qui è possibile
osservare sulla destra la facciata elegante della chiesa
di Sant'Alfonso, conosciuta come la chiesa d'Oro dei
francavillesi per le sue ricche decorazioni all'interno, mentre sulla
destra il colonnato e il portale murato dell'ex monastero
di Santa Chiara (XVII sec.), alle spalle dell'omonima
chiesa neoclassica.
Ancora più avanti, tra i vicoli caratteristici, si ammirano i raffinati
balconi a ringhiera di Palazzo Argentina
(XVI sec.).
Nella vicina piazza Giovanni XXIII si apre
l'imponente facciata barocca della Chiesa
Matrice, o chiesa del Rosario, ricostruita
dopo il terremoto del 1743 sul luogo dov'era
la chiesa angioina della Madonna della Fontana;
la sua cupola rivestita con mattonelle policrome
è conosciuta come la più alta di tutto il Salento.
L'interno è a croce greca ed rivestita quasi
completamente da marmi policromi, qui si ammirano
gli altari e le tele del pittore Domenico Carella
(XVIII sec.), detto "il Tiepolo pugliese". Nella
Cappella alla destra dell'altare maggiore è
racchiusa l'antica icona bizantina di Santa
Maria della Fontana, molto venerata dalla
popolazione locale.
Si affianca a questa imponente chiesa, proprio a destra dell'ingresso,
la piccola chiesa di Santa Chiara del
XVII secolo.
Piazza
Giovanni XXIII: Chiesa di S.Chiara (sx) e Chiesa Matrice
Continuando
verso il centro cittadino si incontrano altri
interessanti esempi di edilizia signorile, con
i palazzi Salerno, Fanelli, Braida-Forleo. Nella
vicina piazzetta spicca la chiesa di
San Sebastiano, dal cupolone rivestito
con maioliche e - all'interno - dagli altari
barocchi; gli si affianca l'edificio dell'ex
convento delle Scuole Pie, con il bel portale
realizzato nel 1703.
Proseguendo su via Crispi si giunge alla chiesa
barocca dello Spirito Santo
(XVIII sec.), che si erge poco oltre Porta
Cappuccini (XVIII sec.).
Ritornando su via Garibaldi si incontra la chiesa
rinascimentale dell'Immacolata
(1856) mentre sulla stretta via laterale si
erge Palazzo Marrucci-Braccio,
caratterizzato dal suo bel portale decorato
con maschere satiriche sui capitelli delle colonne
laterali. Poco avanti si giunge nella suggestiva
Piazza Umberto I, ricca di antichi porticati
risalenti alla metà del '700, sormontati da
statue sacre e dominata dalla caratteristica
Torre dell'Orologio, del 1756
con quadrante del 1878 (foto
a lato).
Al centro della piazza furono rinvenuti reperti
archeologici del Foggiaro, fosse granarie
e per derrate alimentari del XVI secolo, oggi
ricoperte.
Alle spalle
dell'orologio l'antico Palazzo del Sedile
ed altri bellissimi edifici ricchi di decorazioni,
come l'antico balcone Argentina
(ora Leo) del XV secolo.
Nei pressi è possibile visitare (su
richiesta 0831.841628) il Museo
della Civiltà Contadina.
Su via Roma,
la più importante arteria del centro cittadino,
si ammirano i portali decorati e le imponenti
facciate di Palazzo Basile,
Palazzo Carissimo e dell'interessante
edificio che ospita il circolo cittadino. La
strada termina in corrispondenza della seicentesca
Porta del Carmine, edificata
nel 1640 come arco di trionfo, caratterizzato
da tre aperture.
Palazzo Carissimo
L'altro antico ingresso al centro storico,
oltre a Porta dei Cappuccini, è rappresentato
dalla Porta della Croce (1714),
nei pressi del Santuario di Maria Santissima
della Croce, chiesa del XVI secolo
che conserva al suo interno l'icona bizantina
della Madonna con il Bambino con la croce,
ritenuta miracolosa.
Gli altri edifici cittadini architettonicamente
interessanti sono Palazzo Scazzeri,
dal tipico balcone a ringhiera panciuta sul
bel portale con cariatidi sulle finestre, e
il vicino Palazzo Bottari,
entrambi nei pressi del Castello.
Fotogallery
- clicca per ingrandire |
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Foto
1 - Palazzo Imperiali. Il loggiato
2 - Chiesa Matrice. Altare con icona della
Madonna della Fontana
3 - Palazzo Salerno.
4 - Palazzo Marrucci Braccio. Particolare
del portale
5 - Porta del Carmine
6 - Balcone Argentina
7 - Palazzo del Sedile
8 - Piazza Umberto I. Particolare di una
delle statue sul porticato
9 - Colonnato dell'ex monastero di Santa
Chiara
10 - Chiesa di San Sebastiano
11 - Porta dei Cappuccini
12 - Chiesa dello Spirito Santo
13 - Piazza Umberto I
14 - Palazzo Basile
15 - Palazzo Carissimo, particolare del
portale principale
16 - Chiesa di Sant'Alfonso. Interno
17 - Palazzo Clavica-Guarini
18 - Porta della Croce
19 - Palazzo Fanelli. Particolare del
balcone
20 - Edificio del Circolo cittadino, cortile
interno |
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DINTORNI
Le campagne dell'agro di Francavilla Fontana ospitano numerose e
caratteristiche masserie fortificate (scheda), alcune
oggi trasformate in eleganti aziende agrituristiche. Tra quelle abitate
si citano la Masseria Feudo Inferiore,
dalle caratteristiche garitte agli angoli superiori e Masseria
Giovannella con caditoie sulle porte e le finestre.
Sono interessanti anche le grotte
affrescate già frequentate nel periodo preistorico, come la Cripta
basiliana di Santa Croce, ubicata sotto la cappella
dell'omonima masseria, e quella di San Lino
(o San Livino) presso la masseria Caniglia, sulla strada per San Vito,
entrambe conservnoa affreschi risalenti il XV e il XVI secolo.
Famose in questo territorio anche le Specchie,
costruzioni di epoca messapica realizzate con conci di pietra (scheda), Tra le
più imponenti c'è Specchia Castelluzzo o
Miano, situata a sei chilometri dal paese. Fu costruita con grossi
blocchi calcarei irregolari su sei ripiani concentrici, sull'ultimo
ripiano si ergeva una torretta circolare, in buona parte franata,
realizzata con blocchi squadrati di forma rettangolare, facendo
raggiungere al monumento megalitico l'altezza di oltre dieci metri. La
base è di forma ellittica con l'asse maggiore di 40 metri.
VI sono inoltre la Specchia Giovannella,
risalente al III sec. a.C. ubicata sulla sommità di un'altura che
domina la pianura sottostante, Specchia Capece,
Specchia Calò e Specchia
Tarantina.
TRADIZIONI
Assumono particolare
importanza i Riti della Settimana Santa,
che ha il suo culmine con le tradizionali e suggestive processioni del
Giovedì e del Venerdì Santo.
Apre la settimana la processione dei Confratelli del Carmine la
domenica delle Palme, e prosegue il giovedì pomeriggio quando si avvia
il pellegrinaggio ai "Sepolcri" (Repositori) dei "Pappamusci" (foto a lato), pellegrini
vestiti con un saio bianco, scalzi, incappucciati, con un cappello a
falde larghe e con un bastone nella mano destra. Camminando lentamente
ed a coppia lungo un percorso stabilito da secoli. Al loro passaggio in
piazza Umberto due musicanti suonano una nenia funebre per ricordare la
penitenza e il dolore di questo giorno. Quando le coppie di Pappamusci
si incrociano, si salutano battendo il bastone per terra e ponendosi di
fronte gli uni agli altri simulano un abbraccio portandosi con forza le
braccia al petto.
Il giorno successivo vi sono le tre processioni delle confraternite che
portano la statua dell'Addolorata al Calvario. Quindi la sera vi è la
suggestiva Processione dei Misteri, statue in cartapesta policroma
dell'800, preparate e portate della Confraternite locali. Dal sagrato
della chiesa di Santa Chiara, dove le statue sono sempre conservate, la
processione si avvia lentamente per le strade della città, accompagnati
dal suono straziante delle "trenule" e dai penitenti scalzi ed
incappucciati, detti "Pappamusci cu lli trai" poichè trascinano delle
pesanti croci in legno sulle spalle.
La processione è seguita anche dalle massime autorità civili, militari
e religiose.
Il giorno della Pasqua vi è infine la processione della statua del
Cristo Risorto.
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