La Provincia di Brindisi - SAN DONACI
Di origine
messapica il piccolo centro agricolo a 22 km dal capoluogo, si è
sviluppato e popolato con i monaci basiliani. Il tessuto urbanistico
del paese presenta un reticolo viario d'impostazione romana, con un
successivo sviluppo curvilineo di epoca medievale.
La Chiesa
Matrice di Santa Maria Assunta è un bell'esempio di
attardato neoclassicismo architettonico.
Costruita nel 1899 su una precedente chiesa mostra sulla piazza la
facciata elegante e sobria, con l'alto campanile visibile da ogni parte
del paese coronato da una cupoletta ottagonale, tipico della tradizione
costruttiva locale.
L'interno, a tre navate, è decorato con stucchi eseguiti dalle stesse
maestranze che avevano operato nella cattedrale di Ostuni. Spicca
l'altare in pietra dedicato all'Addolorata e sul paliotto dell'altare
il mosaico realizzato dal veneziano Bruno Ortes.
(Scheda Uff. Beni
Culturali Arcidiocesi)
Nella
chiesetta di S.Maria delle Grazie,
ora cappella del cimitero, è conservata la venerata immagine della
Madonna delle Grazie (o con il Bambino) del XV secolo, certamente
ridipinta successivamente, ritenuta miracolosa: una pia donna,
residente in una masseria della zona si sarebbe accorta della fuga dal
recinto di un giovane toro. Postasi alla sua ricerca insieme al
personale di quella azienda agricola, avrebbe ritrovato il fuggitivo in
contrada Montecoco, fermo e mansueto come un agnello, in preghiera
innanzi l’immagine di Santa Maria delle Grazie (scheda).
Fotogallery
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Foto
1: Chiesa matrice di Santa Maria Assunta
2: Campanile della chiesa matrice
3: Palazzo del Municipio
4: Chiesetta di Santa Maria delle Grazie
5: Chiesetta di Santa Maria delle Grazie. Immagine della Madonna con
Bambino
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Link:
» Sito Ufficiale del Comune |
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DINTORNI
In contrada Monticello (strada per Mesagne) è presente il rudere
abbandonato del Tempietto di San Miserino,
considerato il luogo di culto paleocristiano più antico del Salento e
persino dell'intera regione (VI - VIII sec.). E' un edificio di grande
interesse architettonico per la sua pianta centrale a forma ottagonale
con copertura a cupola, che richiama la tradizione costruttiva romana.
Per secoli abbandonato e quasi distrutto, è stato solo in piccola parte
ripristinato; mostra ancora la tipica copertura a cupola (in opus
cementicum) che poggia su pilastri e capitelli con foglie
d'acanto, l'interno è a circa 2 metri sotto il piano di campagna con
quattro piccole absidi contrapposte, sulle pareti tracce di intonaco
rosso ma sono del tutto scomparsi gli affreschi di epoca bizantina. Si
accede da un pronao affiancato da due piccoli ambienti in buona parte
demoliti.
Sezione del
Tempio di San Miserino
(da Silvia Marchi. L'Edificio di San Miserino (San Donaci).
Aspetti Storici ed Architettonici, in Brundisii
Res 23-2000)
Probabilmente nato come tempio pagano (o ninfeo), fu successivamente
utilizzato come battistero dai primi cristiani.
Il monumento è a circa 100 metri a sud del Limitone dei Greci,
un antico muro di divisione tra la zona bizantina (a sud) e quella
Longobarda (a nord).
Fotogallery
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Esterno
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Esterno
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Esterno
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Interno
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Tracce
di mosaico
del pavimento
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Pianta
del Tempietto
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La zona delle Paludi,
oggi in parte coltivata, è sede temporanea di uccelli migratori. In
progetto il ripristino dell'area naturalistica e la realizzazione di un
parco protetto.
Sandonaci.
Le Paludi (ph. Giovanni Membola 2009)
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Sandonaci e il tempietto di San
Miserino
dalla trasmissione "Terra
dei due mari" del 25.11.10 di TeleRama
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