LE NOSTRE TRADIZIONI
IL
FERRAGOSTO BRINDISINO
Della grande sagra dell'estate brindisina,
rappresentata dalla "mellonata a mare",
rimane solo un ricordo gelosamente custodito dei più
anziani.
Il
15 agosto era il giorno che tutti aspettavano per recarsi
in massa, a bordo di piccole imbarcazioni a remi o a
motore, nella spiaggia più famosa dell'epoca,
Sant'Apollinare, con il loro carico
di prodotti della gastronomia locale e della tradizione
contadina: orecchiette, polpette e involtini al sugo,
focaccia ripiena e al pomodoro, melanzane e peperoni,
piatti saporiti pronti ad essere degustati in festa
tra parenti ed amici. Il tutto doveva necessariamente
culminare con l'apertura dei famosi "sarginischi",
le angurie brindisine che per decenni hanno reso famosa
la città. Esisteva tra i contadini una sorta
di competizione nel presentare i meloni rossi più
grandi e saporiti, che solitamente superavano il peso
dei 10-15 kg. Selezionati per l'occasione questi frutti
venivano "spaccati" e gustati la sera del
ferragosto, sulla riva della spiaggia, a coronamento
dell'intera giornata.
Promotore della festa è stato
il canonico Pasquale Camassa, storico
e archeologo locale (biografia),
con la sua "Brigata degli Amatori della
Storia e dell'Arte" che negli anni trenta
hanno voluto riproporre uno dei riti dell'epoca romana,
adattandolo al gusto del tempo, per celebrare duemila
anni dopo la romanità di Brindisi.
Il Camassa nel 1931 scrive: "Questo sodalizio,
cui sta a cuore la rievocazione delle romane reminiscenze
di questa città, ha genialmente introdotto il
caratteristico festeggiamento notturno del mezz'agosto
sulla spiaggia balneare di Sant'Apollinare, dove la
romana Brundusium soleva celebrare le Feriae Augusti
coll'intervento dei Sodales Augustales nei pressi del
tempio di Apollo, da cui quel sito prese il nome".
Ed ancora "A questa suggestiva cerimonia, colla
quale gli Amatori Storia ed Arte hanno voluto rievocare
i ludi notturni delle ferie augustali, senza il contenuto
orgiastico delle medesime, si aggiunse la divertente
degustazione dei melloni, come esaltazione e glorificazione
d'uno dei più squisiti e rimunerativi prodotti
dell'agro brindisino, onde alla festa in nome di Mellonata
ferragostale".
La
sagra è coincidente con la ricorrenza dell'Assunta,
che per alcuni studiosi ha rappresentato, al contrario
di quanto solitamente accade, una sorta di "paganizzazione
di una festa cristiana".
Anche la passeggiata per raggiungere e far ritorno dalla
spiaggia a bordo di barche addobbate con bandierine
e luci, richiama l'evento cristiano della processione
a mare in occasione della festa di San Teodoro, patrono
della città.
Il porto si gremiva di ogni tipo di imbarcazione e la
traversata veniva allietata dalle note di orchestrine
e da singoli musicisti (o presunti tali) con i loro
organetti e fisarmoniche.
L'evento è stato cantato in vernacolo dal poeta
Giovanni Guarino: nei versi di "A Santa Pullinari"
e " Lu cuncirtino a mari" descrive fedelmente
l'atmosfera festosa e gioiosa di questa ricorrenza (leggi
le poesie).
La mellonata del ferragosto, che ogni anno faceva vivere
nell'aspettativa tante famiglie brindisine, si concluse
tristemente con lo scoppio del secondo conflitto mondiale.
Foto nel testo:
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Le barche sul molo del porto interno in partenza verso
la spiaggia di Sant'Apollinare
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Panorama di Brindisi dalla spiaggia di Sant'Apollinare
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