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Brindisini illustri - PASQUALE CAMASSA

Nato a Brindisi il 24 dicembre 1858 da Teodoro e Filomena Greco, il sacerdote Pasquale Camassa è stato uno dei principali artefici della divulgazione della cultura e dell'istruzione alla popolazione locale già dalla fine del XIX secolo, quando erano ancora in pochi coloro che potevano permettersi la possibilità dello studio.
“Papa Pascalinu”, come era conosciuto dai brindisini, nel 1890 subentrò a Giovanni Tarantini nella direzione del Museo civico che grazie al suo impegno si arricchì di numerosi altri reperti archeologici ritrovati durante gli scavi per la costruzione di abitazioni e della rete fognante e idrica di Brindisi. La sede museale era presso il Tempio di San Giovanni al Sepolcro, luogo scelto dal canonico anche per gli incontri settimanali del "cenacolo di cultura" con l'istituzione della Brigata degli Amatori della Storia e dell'Arte; gli incontri si svolgevano ogni giovedì (chiamati per questo i “Giovedì della Cultura”) con la partecipazione attiva di molti letterati, scienziati e artisti, con il Camassa nel ruolo di moderatore.


Don Pasquale Camassa al Museo civico

E’ stato l’artefice della salvaguardia di alcuni monumenti cittadini, come la Fontana De Torres in piazza della Vittoria e soprattutto di Porta Mesagne, quando non solo si oppose alla demolizione ma occupò fisicamente l’antica porta, facendo dapprima interrompere i lavori e poi indurre gli organi competenti a sospendere definitivamente l’ordinanza di abbattimento (storia).

A lui e alla sua brigata si deve l'ideazione della famosa festa della mellonata ferragostale, nata per celebrare la romanità brindisina.
Appassionato studioso della civiltà romana, era convinto che l'atto di alzare il bicchiere e bere alla salute di qualcuno in segno di augurio fosse nato nella nostra città, affermazione sostenuta anche da altri studiosi anche tedeschi.
La sua attività ha riguardato anche la ricerca di notizie sulla storia cittadina, con lo studio dei reperti storici, e con la pubblicazione del volume "Brindisi attraverso la storia".
Numerose ed interessanti anche le sue altre pubblicazioni, come "Brindisini Illustri", "La romanità di Brindisi" e il giornaletto di quattro pagine intitolato “Il prossimo tuo”.

A sue spese creò, presso la propria abitazione di via Lauro 37, la "Biblioteca circolante gratuita", con una importante raccolta di circa 3.000 volumi aperta a chiunque nei giorni feriali.
Tra le altre sue opere sono da ricordare l’istituzione della “Casa del pane” che garantiva l'alimentazione a chi non ne aveva a sufficienza; la “Scuola di taglio” per donna, diretta dalla signora Maria Scardino Cappellini, riservata alle mogli e alle figlie di combattenti; un “Posto di conforto” alla stazione ferroviaria per garantire cibo e bevande ai soldati feriti e ai familiari dei militari che transitavano a Brindisi.

Il 14 dicembre del 1931 giunge a Brindisi il Mahatma Gandhi per imbarcarsi sul piroscafo Pilsna. Il Camassa lo incontra e gli porge una coppa del V secolo a.C per permettergli di bere il latte della capra che lo accompagnava nei suoi viaggi (storia).

Durante i bombardamenti del 7 novembre 1941 anche la casa di Pasquale Camassa fu colpita e il prete ferito fu portato all'ospedale di Mesagne, dove morì il 10 dicembre.

Nella zona antistante l'ingresso al Museo Provinciale è visibile, dal 20 luglio 1957, il busto in bronzo del canonico voluto dall'Università popolare e realizzato dallo scultore Alessandro Fiordegiglio.
Il busto sino al 2009 era collocato su un piedistallo al centro del cortile interno, poi con i lavori di restauro e di sistemazione museale fu spostato per rendere fruibile nella sua interezza il cortile ed utilizzarlo per manifestazioni ed eventi culturali, scelta condivisa e apprezzata da tanti che però ha provocato le rimostranze di coloro che chiedevano una più idonea visibilità del filantropo brindisino, suscitando malcontento e qualche indignazione. In effetti il torso del Camassa oggi è posato in una alcova laterale del porticato d’ingresso, a sinistra del cancello principale, una collocazione ritenuta poco “riconoscente” per chi tanto ha fatto e tanto ha dato alla città e alla popolazione brindisina, concetto fortemente ribadito dai relatori (prof. Antonio Caputo e avv. Marcello Cafiero) - e sostenuto dai numeri intervenuti - anche durante il convegno dedicato al religioso organizzato dall'organizzata dell’Inner Wheel e dal Rotary International - Distretto 2120 - Club di Brindisi, che si è svolto il 16/4/2013.
Mancano inoltre le targhe esplicative sia sui reperti esposti nel portico che in corrispondenza del busto, utile a illustrare ai visitatori le qualità e l’importanza della personalità rappresentata.
Neanche la campagna di stampa (leggi l'articolo), al momento, ha reso possibile una collocazione più ideonea alla statua del filantropo brindisino, appure non è poi così difficile trovare una soluzione alla questione, l’importante è volerlo fare.


Il busto al centro del cortile al museo (anno 2000)


Il busto nell'alcova laterale dell'ingresso al Museo (anno 2013)

Documenti e Sezioni correlati
» Tradizioni: la mellonata ferragostale
» Storia: i bombardamenti del 7 e 8 novembre 1941
» Monumenti: il Tempio di San Giovanni al Sepolcro
» Altra Nota Biografica
» La trozzella per l'arrivo di Gandhi

» Don Pasqualino dimenticato (articolo pubblicato sul quotidiano Senzacolonne il 23 aprile 2013)
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