LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA
IL
VOLO INAUGURALE DELLA LINEA AEREA BRINDISI - ATENE -
ISTANBUL
(1 agosto 1926)
Nell’immediato
primo dopoguerra, il governo italiano aveva deciso di
puntare sull’idroscalo di Brindisi per scalzare
la Francia e porsi come partner principale della Grecia
su una nuova rotta commerciale.
Lo scalo brindisino era stato individuato e definito
il più idoneo poiché “gli idrovolanti
avendo bisogno di uno specchio d’acqua ampio e
calmissimo in tutte le stagioni e sotto l’imperversare
di qualsiasi vento, nessuna altra località poteva
offrire i requisiti necessari alla sicurezza delle partenze
e degli ammaraggi”.
Nel settembre del 1919 l’audace pilota
Francesco De Pineto, comandante della stazione
brindisina, volle dimostrare l’affidabilità
e la potenzialità degli idrovolanti guidando
con successo una piccola crociera Brindisi-Atene-Brindisi,
il viaggio di ritorno venne coperto in sole cinque ore,
ottenendo persino i complimenti del governo greco.
Ma solo nell’agosto
del 1926, dopo anni di difficoltà,
malintesi e contrattempi, l’idroscalo civile
di Brindisi salì alle cronache europee come importante
base di partenza della prima linea commerciale internazionale
italiana sul tratto Brindisi-Atene-Istanbul
(Costantinopoli).
L'evento è ricordato come uno dei più
significativi ed importanti per l'aeronautica italiana,
con l’idroscalo di Brindisi e
lo specchio d'acqua del suo porto come palcoscenico
d’eccezione.
Protagonista assoluto fu il comandante Umberto
Maddalena, pilota del volo inaugurale, uno
dei più apprezzati avieri dell’epoca per
l'audacia e coraggio dimostrato nelle azioni di guerra,
insignito di ben quattro medaglie al valor militare
e numerosi altri riconoscimenti.
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Il maggiore
Umberto Maddalena |
Depliant
turistico |
La “Linea Aerea
Nr 4” (Linea Aerea Levante) rappresentava il primo
servizio di trasporto passeggeri e di posta sul percorso
commerciale tra Italia, Grecia e Turchia ad opera della
compagnia A.E.I. – Società Anonima
Aero Espresso Italiano. La società aveva
stipulato nel 1924 una apposita convenzione con il vice
commissario per l'aeronautica - in rappresentanza dello
Stato Italiano - dove veniva concessa una sovvenzione
di trenta lire a km, un contributo annuo per il mantenimento
in efficienza della flotta aerea e l'uso gratuito del
terreno, delle acque, degli immobili ed i materiali
“occorrenti a Brindisi per il ricovero degli
apparecchi e per il servizio della linea”.
Con questo accordo convertito in Regio Decreto Legge
n° 1815 il 27 luglio 1924, la società Aero
Espresso (nome suggerito da Gabriele D'Annunzio) ottenne
l'uso degli hangar costruiti durante il primo conflitto
mondiale e l'autorizzazione a realizzare, nella zona
a nord del demanio aeronautico e dello scalo di alaggio
in località “Fontanelle”, una palazzina
uffici con scala di raccordo agli hangar, una strada
di accesso all'idroscalo e le condutture di acqua ed
elettriche .
Secondo i programmi, il servizio di linea doveva essere
operante già dal settembre 1925 ma le difficoltà
burocratiche con i governi greco e turco, la scelta
e l'allestimento degli idroscali in queste due nazioni,
posticiparono l'inaugurazione della tratta che avvenne
non prima di numerosi voli di prova operati dagli idrovolanti
S55C con motori Lorraine-Dietrich ordinati alla SIAI
Marchetti di Sesto Calende.
Le autorità partecipanti
alla cerimonia di inaugurazione della linea aerea
(fonte Ala d'Italia)
La giornata inaugurale
ebbe inizio al mattino presto. Alle 6.15 le autorità
cittadine accolsero alla stazione ferroviaria i rappresentanti
dei governo turco e greco, rispettivamente il dott.
Rifaat Bey e il dott. Capsalis,
giunti insieme ad altri illustri ospiti istituzionali
con il treno proveniente da Roma. Non appena le porte
del convoglio si aprirono, la banda della Milizia Nazionale
intonò le note dell’inno reale e quasi
contemporaneamente partì l'applauso dei presenti.
Anche all’esterno della stazione vi furono manifestazioni
entusiastiche da parte dei numerosi cittadini assiepati
nella piazza, una calorosa accoglienza per le importanti
personalità nazionali ed internazionali che ricambiarono
il saluto prima di essere accompagnati in auto all'Hotel
Internazionale per consumare un breve rinfresco. Quindi,
su “celeri imbarcazioni”, furono portati
all’idroscalo ornato per l’occasione con
vessilli, festoni e fiori.
Gli invitati furono accolti dal comandante Umberto Maddalena
in qualità di direttore del servizio aeronavigazione
dell'Aero Espresso, mentre la fanfara e la banda locale
eseguivano la marcia reale e l’inno Giovinezza.
I numerosi partecipanti si disposero nell’ampio
spazio davanti all’hangar n.5, sopra il quale
erano state issate le bandiere delle tre nazioni, per
ascoltare i saluti del sindaco Serafino Giannelli
e gli interventi dei rappresentanti di Turchia e Grecia,
del presidente dell’Aero Espresso ammiraglio Del
Bono e del Sottosegretario di Stato al Ministero
dell'aeronautica generale Alberto Bonzani,
tutti “calorosamente e ripetutamente applauditi”.
Quindi il sindaco Giannelli donò al maggiore
Maddalena il gagliardetto con l'emblema della città
da portare in volo ad Atene, contenuto in “un
artistico cofano in noce” scolpito da Arturo
De Vitis su disegno del capo operaio Tommaso
Giancola del rinomato laboratorio di Modesto Aversa,
dove era rappresentato “il Forte a Mare con adiacenze,
la chiesa del Casale, le colonne romane e sul coperchio
lo stemma di Brindisi con ricco ramo di alloro”,
costato al Comune di Brindisi più di 2.000 lire.
Il sindaco Serafino Giannelli
offre al comandante Umberto Maddalena il gagliardetto
della città di Brindisi
(da La Gazzetta del Luned' del 2 agosto 1926)
Dopo la benedizione
impartita da monsignor Memmola, in
rappresentanza dell’arcivescovo Valeri, il comandante
Maddalena prese posto sull’idrovolante i cui motori
furono azionati dal motorista Tancredi
e dal montatore Rizzini. “A
questo punto una vera pioggia di fiori lanciata da mani
gentili – racconta il cronista de La Gazzetta
del Lunedì – copre le ali dell’apparecchio
che si trasformano in un olezzante tappeto”.
Alle 8.40 l'idrovolante Savoia Marchetti S-55 C denominato
I-Ames si mosse dalle acque dell'idroscalo
e raggiunse il porto interno, dove alle ore 9,00 precise
decollò tra gli applausi della numerosissimi
partecipanti che gremivano le banchine del porto e le
sponde del canale Pigolati, sorvolando a bassa quota
la folla e “rispondendo alle vibranti acclamazioni
con braccio proteso nel saluto romano”.
L'drovolante I-Ames salutato
dai partecipanti all'inaugurazione della linea aerea
(da La Gazzetta del Luned' del 2 agosto 1926)
La manifestazione
continuò nei locali dell’idroscalo dapprima
con un rinfresco e quindi con il pranzo offerto dall’AEI;
le cerimonie proseguirono nel pomeriggio all’Hotel
Internazionale dove un “brillante ricevimento”
fu offerto dall’amministrazione comunale. La giornata
si concluse con il caloroso saluto agli ospiti in partenza
con il treno delle 18.40 diretto alla capitale.
L'idrovolante intanto
era giunto ad Atene (scalo di Falero) alle 13.30, da
dove era decollato alle 9.00 della stessa mattina l'apparecchio
I-Adim per Costantinopoli (scalo di Buyuk-Derè
a 35 km da Istambul) a allo stesso orario da quest'ultima
località per Atene l'idrovolante I-Afer, entrambi
giunti nelle rispettive destinazioni alle ore 14.00,
tutti in perfetto orario.
La compagnia, in occasione
del primo volo, emise una cartolina speciale pubblicitaria
a colori dove veniva rappresentata la figura di Mercurio
alato sul mare con pacchi di posta. Inoltre per celebrare
l’apertura della prima linea aerea internazionale
italiana fu approntato un dispaccio speciale da Brindisi
ad Atene. La corrispondenza fu segnata dal bollo con
annullo originale tondo con all’interno un fascio
littorio.
Il Mercurio alato rappresentato
sulla cartolina pubblicitaria emessa dall'AEI in occasione
del primo volo
(fonte il web)
Il periodo sperimentale
dell'attività dell'AEI sulla rotta Brindisi-Atene-Istanbul,
durò fino al 31 dicembre 1926. Dopo una sospensione
di circa quattro mesi, dal 1º maggio 1927 la società
svolse la sua attività a pieno regime con voli
regolari settimanali, per poi estendersi, dal 1930,
sino a Rodi e ad altre isole dell'Egeo, svolgendo così
un'intensa attività commerciale, civile e postale.
I viaggiatori venivano accompagnati alla stazione degli
idrovolanti da un motoscafo che muoveva dalla banchina
del porto interno.
Il costo del viaggio era di 350 lire a passeggero per
tratta, pertanto il biglietto per raggiungere Costantinopoli
costava 700 lire (1.400 lire il viaggio di andata e
ritorno), un importo rilevante per l’epoca che
influì negativamente sul successo dei voli durante
il primo anno, quando si contarono solo 708 passeggeri.
I viaggiatori aumentarono sensibilmente nel corso degli
anni, divenendo 1176 nel 1930, probabilmente grazie
al perfezionamento dei servizi, alla pubblicità
ed ai commenti favorevoli sulla qualità del servizio
pubblicati sulla stampa nazionale, ed anche per lo spostamento
da Itaca a Patrasso dello scalo facoltativo intermedio
utilizzato sulla rotta Brindisi – Atene.
Sempre nel 1930 il
servizio fu esteso sino a Rodi e ad altre isole dell'Egeo,
svolgendo così un'intensa attività commerciale,
civile e postale. Con l’introduzione del “tutto
compreso”, dove nel prezzo del biglietto erano
inclusi il servizio radiotelegrafico, i passaggi aerei
e gli alberghi, oltre a sconti sulle tariffe ferroviarie
per i collegamenti con Brindisi, vi fu un ulteriore
incremento del numero di viaggiatori, ma furono il servizio
di trasporto di merci e di posta a registrare, nel 1933,
un incremento annuale davvero significativo, pari rispettivamente
al 204% e al 150%.
Nel 1934 fu introdotto un nuovo idrovolante trimotore
a doppio scafo che poteva trasportare sino a 18 persone
e raggiungere la velocità di 230 km/h, tanto
che il tragitto Brindisi-Falero si completò in
poco più di due ore e mezza.
Il 31 agosto 1935
l'Aero Espresso venne ufficialmente assorbita, come
tutte le altre società aeree nazionali dell'epoca,
dalla compagnia di regime Ala Littoria, che da quel
momento continuò a gestire nell’idroscalo
brindisino le numerose linee nazionali e internazionali
già operative, tra queste Brindisi-Rodi, Brindisi-Roma-Trieste,
Roma-Brindisi-Tirana-Salonicco, Brindisi-Atene-Rodi-Haifa,
Roma-Brindisi-Bagdad, Brindisi-Durazzo-Lagosta-Zara-Lussino-Pola-Trieste.
Con il secondo conflitto
mondiale l’attività civile fu soppressa,
l´ultimo idrovolante di linea partì da
Brindisi per Ancona il 9 settembre del 1943. Solo gli
idrovolanti militari ripresero a volare nel secondo
dopoguerra, completando la loro opera prima della fine
degli anni ’60.
Testo di Giovanni
Membola
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BIBLIOGRAFIA
- L'idroscalo civile e l'aeroporto di Brindisi
nelle nuove rotte commerciali italiane (1924-1943)
in Tra cielo e mare. Ottant'anni di aviazione
e industria aeronautica a Brindisi. Catalogo
della Mostra documentaria a cura di Elena Lenzi
(Archivio di Stato di Brindisi). 2007
- Le nuove linee aeree italiane, in
L’Ala d’Italia, rivista mensile
di aeronautica, anno V numero 8 agosto
1926
- La base navale di Brindisi durante la
grande guerra. G. T. Andriani – 1993
- L´Aeroporo civile di Brindisi.
F. Gorgoni – 1993
- Enrico Accettulli. Il volo inaugurale
sulla linea Brindisi-Atene-Costantinopoli
in La Gazzetta del Lunedì del
2 agosto 1926
- La città di Brindisi periodico
di interesse cittadino, anno XIIX numero
9, 10 agosto 1926
- Primi voli da/per l'Italia 1917-1940 (link)
- 1926: Decollano le prime Linee Aeree Italiane
(link)
- Il comandante Umberto Maddalena (Wikipedia)
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di Brindisi e i motoscafi d’alto mare
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