LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA
LE
ORIGINI DELL'AEROPORTO DI BRINDISI
L'aeroporto civile del "Grande
Salento" di Brindisi, prima delle sostanziali
modifiche e ampliamenti del 2007, è stato intitolato
ad Antonio Papola, in memoria del comandante
di aeromobile civile deceduto il 13/02/1938 per incidente
di volo, un pilota che aveva uno stretto legame con
la città.
A questo nome si associa solitamente anche quello di
Casale, dalla contrada su cui è
situato l'aeroscalo.
Le
origini dell'aeroporto risalgono al periodo della prima
guerra mondiale, quando nel basso Adriatico si scontravano
le flotte dell'Intesa con quelle astro-tedesche. Un
primo nucleo fu una stazione provvisoria per idrovolanti,
realizzato per iniziativa della Regia Marina Militare,
che nel 1916, sotto la minaccia dell'aviazione austriaca
di base a Durazzo, divenne una stazione stabile e più
efficiente: l'idroscalo (cfr. G. T. Andriani - La
base navale di Brindisi durante la grande guerra).
Il complesso sorgeva appena fuori e sul lato sinistro
(uscendo dal porto) del canale Pigonati, in un'area
estesa, riparata dalle correnti marine e difesa dalla
piazzaforte navale. Furono necessari lunghi lavori si
sterro per portare il livello della costa a quello del
mare.
Più tardi, nel 1918, entrò in funzione
anche un Campo Terrestre a circa 9
km dalla città verso S.Vito dei Normanni, sulla
stessa strada fu poi impiantato un secondo Campo di
Fortuna militare.
Nel
1923 la Regia Aeronautica Militare avviò la costruzione
dell'Idroscalo Civile, che fu completato
nel 1925. Questo perfezionava un sistema di collegamento
al porto e il sistema di trasporto nave-treno già
funzionale con la Valigia delle Indie (scheda).
Da qui partì il primo volo commerciale internazionale
di linea italiano, che aprì al traffico la linea
Brindisi-Atene-Istanbul; su questa
direttrice si innestarono anche le linee Brindisi-Atene-Rodi,
Brindisi-Bari-Loreto-Venezia, Brindisi-Valona,
Roma-Bari-Brindisi-Tirana-Salonicco,
Brindisi-Durazzo-Lagosta-Zara-Lussino-Pola-Trieste.
Tra il 1931 e il 1937 si svolsero i lavori per la realizzazione
di un Campo di Fortuna e subito dopo
dell'Aeroporto Terrestre su un'area
a nord ovest dall'idroscalo: il primo entrò in
funzione il 30 luglio del 1933 e fu inaugurato dal Duce
Benito Mussolini, l'aerostazione fu progettata nel '32
e completata nel 1937; la pista di lancio sperimentale
di 600 metri, fu portata dapprima a 800x500 e quindi
a 900 metri.
Lo scalo idro-terrestre conobbe così nuovi impulsi,
aumentarono i voli di linea internazionali sia da parte
delle compagnie italiane che straniere.
Con la seconda guerra mondiale furono realizzate nuove
piste ma l'attività civile si concluse nel settembre
del '43 e l'ultimo idrovolante partì il 9 settembre
alla volta di Ancona.
L'attività riprese nel maggio del '47 con voli
civili e militari. Per questo fu decretata la separazione
dei due settori: fu individuata la costruzione dell'ex
Preventorio Antitubercolare da adattare ad aerostazione
civile, che dagli enti locali fu ritenuta inadatta
in quanto di superficie ridotta. Con le dovute modifiche
e la realizzazione del piazzale aeromobili, nel 1960
la nuova aerostazione fu aperta al traffico regolare.
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