LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA
NEL 1906 LA PRIMA
GRANDE MOSTRA DI VINI E OLII
L'esposizione dei principali prodotti agricoli del territorio
venne inaugurata da due importanti rappresentati del
Governo e richiamò un gran numero di visitatori
Nel primo decennio
del Novecento un importante sforzo per promuovere la
crescita economica fu compiuto dai nostri straordinari
imprenditori agricoli. La loro capacità di organizzarsi
e promuovere i singoli servizi e le produzioni locali
si manifestò nella costante partecipazione ai
principali eventi nazionali, così come nell'organizzazione
di mostre e fiere sul territorio.
Locandina della Mostra Campionaria
Provinciale di Olii e Vini
Il 2 maggio del 1906,
dopo ben tredici anni di tentativi e di programmazione,
si riuscì finalmente a inaugurare la prima "Mostra
campionaria provinciale di Vini - Olii e loro derivati",
una importante esposizione dei principali prodotti tipici
locali di cui il nostro territorio da sempre può
vantarsi. La manifestazione si tenne nel centro cittadino
e comprendeva una serie di iniziative collaterali che
richiamarono tantissimi visitatori provenienti da tutto
il circondario. L'apertura ufficiale avvenne alle ore
16 alla presenza del sottosegretario di Stato per l'agricoltura,
industria e commercio, l'onorevole prof. Edoardo
Ottavi, e del parlamentare locale on. Pietro
Chimienti, sottosegretario al ministero di Grazia
e Giustizia, entrambi giunti in treno dalla capitale
e festosamente accolti sulle note della marcia reale.
Nonostante il cielo grigio e la pioggerella intermittente
parteciparono all'evento numerose personalità
di rilievo e cittadini comuni, tenuti a distanza dal
palco d'onore da un folto cordone di guardie. La presenza
dell'on. Ottavi, infatti, era particolarmente attesa
e soprattutto gradita dai produttori vitivinicoli: il
parlamentare piemontese, grande propulsore della modernizzazione
e dell'associazionismo agricolo, era stato uno dei principali
e attivi oppositori del "modus vivendi", un
concordato tra il precedente governo italiano e quello
spagnolo, col quale, per agevolare l'esportazione della
seta, della canapa e del marmo, venne ridotto il dazio
sui vini importati da paese iberico da 20 a 12 lire
l'ettolitro, colpendo i produttori del Piemonte e della
Puglia. Lo sciagurato regio decreto aveva determinato
il ribasso del prezzo del vino nazionale, indignando
coltivatori e imprenditori, furono organizzati una serie
comizi e manifestazioni di protesta, talvolta degenerati
in violenti scontri con le forze dell'ordine. Fu il
principale motivo della caduta del governo Fortis e
l'annullamento del perfido accordo commerciale con la
Spagna. Nel successivo esecutivo nazionale, il primo
guidato da Sidney Sonnino, il prof. Ottavi -
riconosciuto esperto di enologia - divenne il più
attivo deputato nella lotta contro la filossera e le
frodi nel commercio oleario, fu inoltre promotore della
proposta di legge per contrastare l'annacquamento dei
vini e di altre iniziative contro la produzione dei
vinelli. E quando il sindaco di Brindisi, comm. Federico
Balsamo, durante il suo discorso volle ringraziare
i due rappresentanti del governo per la presenza e per
il determinante ruolo nella difesa della viticoltura,
partirono spontanee e sincere le ovazioni nei loro confronti,
ritenuti affidatari delle sorti dello sviluppo dell'intera
agricoltura meridionale.
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Gli onorevoli Edoardo Ottavi
(sx) e Pietro Chimenti (dx)
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Agli agricoltori brindisini
"spinti da uno spirito di intraprendenza di
cui prima non si aveva idea" venne riconosciuto
il merito di aver trasformato zone incolte e paludose,
dove "un tempo imperavano il rovo, le erbe palustri,
in quei terreni dove crescono rigogliosi le viti e gli
olivi che costituiscono la principale, anzi l'unica
ricchezza del paese", produzioni di qualità
di cui ogni "città dell'alta Italia ne
apprezza la bontà". La manifestazione
era stata indetta proprio per incoraggiare i coltivatori,
proprietari e lavoratori, così come gli imprenditori
industriali della commercializzazione e delle lavorazioni
agricole, a far conoscere i vari prodotti dopo i notevoli
progressi conseguiti nella loro trasformazione. Una
vera e propria festa, per nulla sfarzosa, un programma
ricco ma allo stesso tempo sobrio e ben contenuto. L'atteso
evento venne inoltre celebrato con l'emissione di una
colorata cartolina, in stile Liberty molto in voga in
quegli anni, fu inoltre stampato un elegante diploma
di partecipazione realizzato nelle Officine Grafiche
Longo di Treviso, con una "cornice floreale,
che racchiude il soggetto femminile ambientato in uno
scorcio marino".
Particolare del diploma di medaglia
di bronzo della Mostra
L'amministrazione
comunale si impegnò in maniera considerevole
per la buona riuscita della mostra, poiché in
essa "si riponevano molte speranze per il futuro
economico della città", infatti furono
fatti affiggere una serie di manifesti per informare
la cittadinanza dell'arrivo dei due sottosegretari invitati
all'inaugurazione della campionaria provinciale. Si
volle anche finanziare la stagione lirica "per
offrire maggiori attrattive ai visitatori",
scritturando in breve tempo la compagnia teatrale diretta
dall'impresario Luigi Cantagalli. La stagione
venne aperta proprio il 2 maggio, il giorno dell'inaugurazione
della mostra, con la prima del "Don Pasquale"
di Donizetti, seguì il 17 maggio la rappresentazione
della "Tosca" di Puccini con la soprano Lina
Siebanech, una serata di gala in onore di una divisione
della Squadra Navale dell'Adriatico che vide l'intervento
dell'ammiraglio Augusto Aubry, l'illuminazione
del teatro nell'occasione venne persino triplicata.
Il comitato organizzatore della fiera campionaria, presieduto
da Francesco Passante, richiese inoltre alla
giunta comunale di "voler abbellire" i corsi
principali con pennoni, bandiere e gonfaloni nei giorni
della mostra. Il comitato era composto da Gaudenzio
Bianchi, Giovanni Amadesi, Ferdinando De Giorgio, Vincenzo
Fabbiano, Cosimo Caponoce, Francesco Saponaro, Antonio
Calò e dal noto mediatore ed esportatore di uve
e vini scelti, frutta, olio e cereali Epaminonda Riccio,
titolare di un ampio stabilimento su via Tor Pisana.
Teatro Verdi e Piazza Cairoli
ai primi del 900
Abbinata all'iniziativa
anche l'esposizione zootecnica della "Fiera
di S. Teodoro", già istituita nel 1903
e che si teneva in contrada Ponte Piccolo (poco oltre
Porta Lecce). Furono inoltre organizzati convegni, concerti
di bande musicali e una serie di gare con "battelli
e canotti" nelle acque del porto interno, con
partenza fissata dalla torpediniera ancorata alle Sciabiche
e arrivo "rimpetto l'Ufficio di porto".
Particolare scalpore suscitò l'esibizione delle
Dame Viennesi, le quattro cantanti dalle "forme
scultorie e voluttuose", con "le loro
fisionomie, voci graziose e le eleganti movenze"
accesero l'interesse e l'attenzione soprattutto del
pubblico maschile, tanto da mettere "in guardia
diverse nostre signore, le quali - per tema che la loro
felicità coniugale fosse attentata da quelle
Sirene - si recarono in commissione dal comm. Balsamo,
costringendolo a rimandarle subito in patria, come difatti
è fortunatamente avvenuto". Sino al
13 maggio furono tantissimi i visitatori ai chioschi
degli espositori, tutti ben addobbati ed ornati con
raffinati disegni su cartapesta realizzati dal prof.
Alessandro Briamo. A completare l'atmosfera festosa
di quei giorni straordinari, che "valse a dimostrare
quanto tesoro di energia si nasconde e vibra ardente
nell'anima nostra e come tutto si possa, purché
concordemente si voglia", anche la bella notizia
sulla decisione del ministero che aveva scelto Brindisi,
anziché Barletta come precedentemente stabilito,
a sede della stazione torpediniere, un privilegio che
inorgoglì ulteriormente l'intera cittadinanza.
Botti di vino sul lungomare in
attesa di essere imbarcate
Negli anni successivi,
sempre con lo scopo di valorizzare e indirizzare verso
una migliore qualità le produzioni locali di
uve da vino e da tavola, mosti concentrati e refrigerati
e di filtrati dolci, si vollero organizzare nuove manifestazioni:
nel 1909 fu allestita nel giardino adiacente il Teatro
Verdi l'Esposizione Agricola Industriale e Zootecnica
di Brindisi, curata dal Consorzio antifilosserico cittadino,
mentre dal 1923 al 1925 si alternarono la Grande Mostra
Campionaria dell'Uva e la Fiera Campionaria Agricola-Industriale
Salentina (link).
Erano anni di grande fermento, allora come adesso i
principali proprietari terrieri e gli imprenditori locali
cercavano costantemente una migliore promozione dell'intera
filiera produttiva con strategie mirate ad un innovativo
marketing territoriale, così da guadagnare nuovi
mercati e sbocchi commerciali nazionali e internazionali.
E in buona parte ci riuscirono.
SI ringrazia l'Archivio
di Stato e la prof. Giovanna Bozzi per aver messo a
disposizione studi e documenti
Giovanni Membola
per Il 7 Magazine n.259 del 17/7/2022
- L'esposizione
Agricola, Industriale e Zootecnica del 1909
- La prima Fiera dell'Uva (1923)
- La Fiera Campionaria
Agricola e Industriale del 1924
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