LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA
LO SVENTRAMENTO
DELLE SCIABICHE: 1900 - 1959
2^ parte
di Gianfranco Perri
Segue
dalla prima parte
É
del 1903 la foto panoramica che riproduce il lungomare
tra l´Albergo delle Indie Orientali ed il Castello
di terra, ed in questa foto é ben distinguibile
tutta intera la facciata est del blocco abitato prospicente
al mare perfettamente allineata con l´ultimo palazzo
di via Montenegro, quello che anche se abbandonato e
fatiscente é ancora in piedi a tutt´oggi..
Il lungomare nel 1903
La seguente foto,
quasi contemporanea alla foto panoramica del 1903, mostra
da piú vicino parte della piazza Baccarini, parte
del palazzo prospicente al mare, e la fontana dei delfini.
La strada Marina: al fondo piazza
Baccarini con la fontana dei delfini - 1905
Risale invece agli
ultimissimi anni dell´800 l´inizio della
costruzione dei fabbricati sulla riva del seno di ponente
a prolungamento delle Sciabiche verso il Castello di
terra, siti su tre isolati contigui occupando una fascia
compresa tra il lungomare e la strada Sdrigoli, poi
via Lucio Scarano, che risalendo fino a Santa Aloy era
stata aperta prolungando la strada Sciabiche.
Risale infatti al 1890 una vecchia fotografia, purtroppo
pervenuta con scarsa qualitá grafica, che mostra
in primo piano pescatori sulle loro barche a remi e
sul fondo le Sciabiche con parte di quei nuovi fabbricati,
costruiti sulla riva del seno di ponente a mo di prolungamento
delle costruzioni preesistenti, facilmente identificabili
allineati sull´estremo destro della fotografia.
Brindisi: Grande panorama general
dal mare. Fotografo A. Mauri - Napoli 1890
Piú
completa anche se di vent´anni piú recente,
é invece la visione che delle Sciabiche si ottiene
dalla seguente fotografia datata 1910, che presenta
una panoramica abbastanza completa di tutte le case
delle Sciabiche, quelle piú vecchie e quelle
al tempo della foto nuove, tutte sovrastate dall´imponente
complesso della chiesa di Santa Teresa, e da quello
della chiesa di San Paolo che non si vede nella foto
perché dalla sua prospettiva é piú
a destra.
Panoramica delle Sciabiche -
1910
Quell´ultima
casa sull´estremo sinistro della fotografia era
identicamente presente anche sulla prima foto, quella
del 1870 - di 40 anni prima - ed altro non é
che l´estremo ovest del grande blocco edificato
prospicente al mare. Trattasi di quel pezzo estremo
del blocco edificato che doveva essere demolito secondo
il piano regolatore, ma che invece al 1910 resisteva
ancora.
Una mappa della cittá che riflette per il rione
Sciabiche le due novitá descritte, le prime demolizioni
e i nuovi fabbricati, é quella datata 1916 elaborata
a scala 1/4000 da A. Urbani dalla quale é estratto
il dettaglio qui riportato.
Pianta della Cittá di
Brindisi - Scala 1/4000 - A. Urbani - 1916 - Dettaglio
Si osserva chiaramente l´assenza del piccolo
blocco fabbricato del Corpo Piloti e l´avvenuta
parziale rettifica del grande blocco fabbricato la cui
facciata est é ora allineata con via Montenegro.
E si osservano i nuovi fabbricati, ancor oggi esistenti,
costruiti tra la banchina (che dal 1919 si intitolerá
all´ammiraglio Tahon di Revel) e via Lucio Scarano.
“L´ammiraglio P. Tahon di Revel, duca del
mare, fu capo di stato maggiore della marina e dal 1915
al 1918 fu comandante in capo del dipartimento marittimo
di Venezia e responsabile dell´andamento della
guerra marittima in Adriatico, fece residenza a Brindisi
per quasi tutto il periodo bellico, partecipando alle
operazioni navali e creando, a salvaguardia delle coste,
i treni ed i pontoni armati, e la flottiglia dei mas
che tanto danno infersero ai mezzi navali nemici. Fu
un innamorato del porto di Brindisi e ne difese in ogni
circostanza i diritti. Fu lui, che da Brindisi il 12
novembre 1918 diramó il bollettino della vittoria
navale e che finalmente, al termine della grande guerra
insigní Brindisi della Croce di guerra con memorabile
motivazione.” [Toponomastica brindisina, di Alberto
del Sordo - Schena editore 1988].
Su questa mappa del 1916 é anche interessante
osservare la presenza su via Lenio Flacco di una nuova
costruzione isolata, praticamente al bordo della banchina:
non si tratta di abitazioni, ma di una struttura industriale,
un grande capannone di attrezzature marine di origine
militare e legato alla stazione torpediniere che in
quel tratto di banchina operó fin dall´inizio
della prima guerra mondiale e vi rimase per tanti anni,
come lo si puó osservare bene nella seguente
foto datata 1934.
Panoramica dal seno di ponente con Monumento Stazione
torpediniere e Sciabiche - 1934
In questa stessa foto non si distingue piú il
grande blocco fabbricato prospicente al mare sulla banchina
di fronte a via Montenegro, né del resto vi é
traccia di esso nelle numerose e piú ravvicinate
fotografie del discorso che Mussolini tenne dal balcone
del palazzo Montenegro l´8 settembre del 1934.
Peró quel grande blocco fabbricato appare ancora
in una mappa della cittá editata de A. Vallardi
nel 1924 e sembra che sia risalente proprio al 1924
la famosa foto, pubblicata anche sul giá citato
libro di Alberto Del Sordo con la didascalia “Quartiere
Sciabiche: caseggiati alla vigilia della demolizione”,
che in effetti sembra aver immortalato le prime fasi
della demolizione delle case di quel blocco a ridosso
della banchina ed alle cui spalle c´era il largo
Monticelli ed al quale blocco apparteneva appunto, anche
la casa natale dello scienziato.
Quartiere Sciabiche: caseggiati
alla vigila della demolizione - 1924
Fino alla metá degli anni 30,
la strutura urbano-architettonica delle Sciabiche, escludendo
la demolizione dei due blocchi fabbricati di cui si
é detto, non aveva comunque subito cambi rilevanti
e di fatto l´apparenza che dal mare mostrava tutto
il caseggiato che si snodava lungo la banchina esposta
a nordovest era grosso modo la stessa di quella ripresa
in una superba fotografia dei Fratelli Alinari datata
intorno al 1906.
Da quella foto panoramica del 1906 é infatti
estratto il particolare che forse meglio rappresenta
fotograficamente la maggior parte di tutte quelle numerosissime
case che furono demolite tra il 1934 ed il 1936, quando
si consumó la piú vasta delle campagne
demolitrici, quella che interessó la maggior
porzione del quartiere e che di fatto risparmió
solamente un limitato settore di case compreso tra via
Montenegro e quello che doveva diventare il limite della
nuova scalinata imperiale, costruita tra la risistemata
ed ampliata piazza Santa Teresa ed il nuovo piazzale
Lenio Flacco. Quelle demolizioni interessarono tutte
le case sciabicote che, su piani di varia altezza degradanti
da piazza Santa Teresa e da largo San Paolo al mare,
esistevano a quell´epoca fino a largo Sdrigoli
e anche un po piú in lá, fino al pendio
Fontana Salsa che é sulla sinistra dopo giá
imboccata via Lucio Scarano.
Le Sciabiche nel 1906: vista
generale dei caseggiati demoliti nel 1936
É quí
riprodotto quello che é ormai da considerare
a stregua di un documento storico, appartenente all´archivio
municipale della cittá e intitolato “Brindisi:
Rione Sciabiche e Santa Teresa - Rapp. 1:1000”.
Si tratta di un piano datato 1934 contenente la planimetria
parcellare molto particolareggiata delle varie demolizioni
da eseguire, tutte ben identificate e numerate. Ci sono
tutte le case comprese tra via Pompeo Azzolino e il
pendio Salsa Fontana, sulla sinistra giá imboccata
via Sdrigoli.
Si puó osservare come il piano indicasse da demolire
anche le case ubicate nel settore piú a nord
e che furono invece circostanzialmente risparmiate nella
pur vasta campagna demolitrice del 1936. Pertanto, quando
nel 1959 anche la loro demolizione finalmente si consumó,
...era in effetti giá stata predestinata venticinque
anni prima.
|
|
Piano delle demolizioni delle Sciabiche - 1934
clicca sull'immagine per ingrandirla |
Non sono reperibili
foto delle demolizioni del 1934-36, peró lo sono
alcune che mostrano quanto rimase in piedi dopo quella
campagna e che mostrano quale fu la configurazione risultante
per tutto quel settore urbano radicalmente modificato
ed “ammodernato”.
Le Sciabiche con la fontana imperiale
e la risistemata piazza S. Teresa e piazzale L. Flacco
Furono risparmiate solamente le case ubicate in un
limitato settore compreso tra via Montenegro e quello
che diventó il limite settentrionale della scalinata
imperiale, costruita tra la risistemata ed ampliata
piazza Santa Teresa ed il nuovo piazzale Lenio Flacco.
Panoramica delle Sciabiche -
sul lato sinistro della foto - 1950
Poi il rione con gli abitanti le cui
ultime vestigie erano ancora tali da poter essere cosí
denominate appropriatamente, svanirono per sempre nelle
pieghe della storia in quel 1959, quando il piccone
demolitore si abbaté inesorabilmente sulle ultime
case fino ad allora risparmiate, completando l´opera
distruttrice e imponendo al contempo agli ultimi pescatori
ed alle loro famiglie di trasferirsi nell´apposito
caseggiato che era stato costruito sull´opposta
sponda: il villaggio pescatori.
Le tre ondate demolitrici delle
Sciabiche
L´affanno demolitore dell´ammodernamento
aveva iniziato la sua inarrestabile avanzata sulle Sciabiche
con l´inizio del ´900 quando tra i primi
caseggiati designati non furono risparmiati né
il palazzo dove era nato lo scienziato Teodoro Monticelli
né quel che restava dell´immobile quattrocentesco
appartenuto alla famiglia di Pompeo Azzolino.
La demolizione delle Sciabiche:
ultimo atto - 1959
L´avanzata incontró poi
nuove energie, abbondanti ed incontrastate, inseguendo
il miraggio della ritrovata gloria imperiale durante
la seconda parte del ventennio, e non si arrestó
piú neanche dopo, riprendendo e completando l´opera
demolitrice con gli albori del miracolo economico e
della fantomatica industrializzazione.
Oggi, delle “Sciabiche” e degli “Sciabicoti”
non ci resta che un ricordo, piú o meno vago
dipendendo per ognuno di noi dalla propria etá
anagrafica o dalla luciditá con cui la nostra
memoria ci riporta e ci ripropone quei due termini con
i quali i nostri nonni e i nostri genitori continuarono,
e qualcuno di loro persino continua ancora, ad identificare
rispettivamente il rione ed i suoi abitanti.
Le Sciabiche
- foto di Cosimo Prudentino |
|
|
|
|
|
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
|
|
|
|
|
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
|
1 e 2: Via Pompeo Azzolino:
l´ultimo vestigio - ormai fatiscente - delle
Sciabiche
3: Largo Monticelli e al centro Via Sciabiche
4: Via Sciabiche verso destra e Vico Capozziello
in fondo
5 e 6: Via Lenio Flacco
7, 8, 9 e 10: Le Sciabiche |
Dedico questo mio scritto a tutti
in miei cari amici sciabicoti, con un grazie speciale
a Cosimo Prudentino per le sue tante belle fotografie
e a Arcangelo Taliento per i suoi tanti simpatici racconti
che hanno stimolato la mia fantasia e i miei ricordi
infantili, inducendomi finalmente a raccogliere ed ordinare
in questo scritto i miei appunti e le mie note sulle
Sciabiche brindisine.
Documento
correlato e suggerito
» Il Museo
alle Sciabiche? (di
Guido Giampietro)
|