Il
castello più antico ed importante per la citta' e' il Castello
Svevo, detto anche "castello grande"
o "di terra" (per distinguerlo da quello aragonese o "di mare").
E' stato voluto nel 1227 da Federico II
come residenza fortificata propria e per le sue guarnigioni (soldati
saraceni e cavalieri teutonici), come difesa dalle ostilità dei
brindisini rimasti affezionati ai Normanni e che mal sopportavano gli
Svevi, contro i quali frequentemente si ribellarono.
Ponte
d'accesso al Castello
Per la sua costruzione furono impiegati materiali derivanti dalle
vecchie mura e dai monumenti cittadini in rovina.
Impostato originariamente a pianta trapezoidale, come quelli di Bari e
Trani ma non come questi è certa l'impostazione su un presistente
impianto difensivo normanno.
Sul lato a ovest tra le due torri cilindriche,
reimpostate in epoca angioina, fu realizzato il Dongione
o Mastio, dove al piano terra vi era l'ingresso alla rocca.
A levante e al centro tra le altre due torri
quadrangolari fu impostata una torre
pentagonale.
Nel
1488 viene costruito dagli aragonesi un antemurale
che circondava la parte a terra del castello, in questo modo fu
conservato il nucleo svevo originale. La nuova cinta muraria, più bassa
delle torri sveve, era rinforzato da quattro torri circolari (baluardi)
che meglio rispondevano ai canoni di architettura militare dell'epoca,
considerata anche la comparsa delle armi da fuoco.
Fu scavato un nuovo e più ampio fossato
ed aperto un nuovo ingresso da ovest.
Il fossato svevo fu coperto da volte e furono così creati dei locali
interni e dei piazzali intorno al nucleo federiciano. In una di queste
sale, quella situata poco oltre l'ingresso al castello una volta
superato il ponte sul fossato e prima di entrare nel cortile interno (piazza
d'arme), è custodita una epigrafe
che riporta l'iscrizione relativa all'ampiamento del castello ad opera
di Ferdinando d'Aragona.
Inoltre sull'arco del corridoio che dalla sala porta alla piazza d'arme
è collocata la catena angioina che
serviva a chiudere l'ingresso al porto interno nel XIV secolo (scheda).
Altre modifiche vennero operate nel 1526 (da Giovani Battista
Pignatelli) e nel 1530 (da Ferdinando da Alarcon) al fine di assicurare
una difesa più efficace, con la sopraelevazione dei parapetti e la
realizzazione della Batteria di Levante e
del Baluardo della Campanella sul lato
mare, rivelatasi più debole durante l'assedio del 1528.
Abbandonato
dagli spagnoli, venne trasformato in penitenziario
da Gioacchino Murat nel 1813, e dal 1909
è utilizzato dalla Marina Militare come
stazione torpediniere e l'anno successivo venne attivato il comando dei
sommergibili. Qui inoltre, dal 1916, la flottiglia MAS ha avuto un
importante riferimento.
Il
Castello e' stato utilizzato anche come importante base navale nelle
due guerre mondiali, dove venne ospitato nel 1943 il re
Vittorio Emanuele III e vennero dislocate le funzioni di
comando nel periodo in cui Brindisi e' capitale d'Italia
(10/9/43 - 11/2/44 - scheda).
E' possibile prenotare una visita guidata
per gruppi telefonando allo 0831/642851 (Ufficio PI
Cerimonie e Presidio della Brigata Marina San Marco).