Monumenti - L'EX CONVENTO
E CHIOSTRO FRANCESCANO DELLA CHIESA DI SAN PAOLO EREMITA
Il complesso conventuale
di san Paolo eremita fu completato
nel 1322, dopo che l’area su cui sorgeva l’antica
rocca della città e successivamente la Dumus
Margariti, fu donata nel 1284 da Carlo
I d’Angiò ai conventuali francescani.
Qui, in quella che fu una delle più notevoli
dimore francescane dell’intera Terra d’Otranto,
completò la sua prima formazione Giulio
Cesare Russo, il futuro san Lorenzo
da Brindisi.
Nel 1809, con le leggi emanate da Gioacchino
Murat sull’abolizione degli ordini religiosi,
il monastero fu soppresso e separato dalla chiesa, divenendo
proprietà demaniale.
Particolare del porticato del
chiostro di san Paolo Eremita
Nel 1822 fu sede
della Sottintendenza, autorità trasferita da
Mesagne a Brindisi nel 1813 e che sino al 1822 utilizzò
come sede parte dei locali del vicino convento di Santa
Teresa; nel 1868 nei locali del piano terra, già
utilizzati come refettori, fu adibito il carcere mandamentale.
Il complesso è stato anche utilizzato come caserma
dei carabinieri, quindi come sottoprefettura e dal 1926,
con l’istituzione della Provincia, divenne sede
degli uffici della Prefettura e dell’Amministrazione
Provinciale.
In tutti questi anni
il complesso ha subito notevoli trasformazioni, con
la realizzazione di nuovi manufatti soprattutto nell’area
che in passato era dell’ampio giardino che ancora
nel ‘700 circondava l’edificio da est a
ovest, occupando una straordinaria posizione con affaccio
sul seno di ponente del porto interno, come si evince
dalla Platea francescanadel 1738 conservata nella Biblioteca Arcivescovile
“A. De Leo” di Brindisi. Qui venivano coltivati
sia alberi da frutto che ortaggi, utilizzati dai frati
minori durante i loro digiuni liturgici.
Platea dei frati minori conventuali
di san Paolo, 1738 (particolare). Biblioteca Arcivescovile
"A. De Leo" - Brindisi
L’edificio
al pianterreno si componeva di sette camere, cucina,
refettorio, magazzini per il vino, cortile per la legna,
mulino, stalla ed altri spazi utilizzati per la vita
conventuale. Il primo piano ospitava i dormitori e altri
ambienti, tra cui probabilmente anche sale studio e
biblioteca.
Il chiostro
si inserisce al centro del complesso conventuale, con
porticati sui quattro bracci il cui colonnato si presenta
con archi ogivali, questi ultimi erano
stati inopportunamente murati.
Al centro è visibile una elegante vera
di pozzo in pietra risalente al 1755, data
incisa sul lato del parapetto poligonale che proteggeva
la bocca del pozzo.
Alcuni dei capitelli delle colonne in tufo che sorreggono
gli archi del porticato sono decorati con motivi floreali,
mentre sugli otto lati della colonna al vertice nord
del portico è presente un ornato scolpito a rilievo
somigliante a gigli stilizzati, simbolo degli angioini.
Il chiostro del complesso conventuale
di san Paolo Eremita
L’intero complesso,
il cui ingresso si affaccia su piazza Dante, è
stato riaperto l’8 ottobre del 2014 dopo essere
stato interessato da importanti opere di consolidamento,
recupero e restauro.
Gli ottimi interventi compiuti hanno permesso di riscoprire
importanti elementi decorativi architettonici nell’intero
complesso, come nella scalea che conduceva agli antichi
dormitori, con gli apparati ornamentali in pietra settecenteschi
e la grande arcata gotica che si affaccia a est sui
resti del grande giardino.
I progettisti del restauro sono stati gli architetti
Maria Rosaria Cipparrone, Antonio Manni, Cosimo Ricco,
Carmine Specchia e l’ingegnere Antonio Summa.
Alla progettazione definitiva presero parte gli ingegneri
Antonio D’Andrea (direzione lavori) e l’ingegnere
Antonio Ciccarese.
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Chiostro del complesso
conventuale
Porticato del chiostro
Vera di pozzo con incisa
la data di realizzazione (1755)
Volte dipinte nell'androne
dell'ingresso da piazza Dante
Alcuni elementi decorativi
presenti sulle volte del porticato
Particolari costruttivi
del porticato messi in luce dopo il restauro
Particolare del capitello
della colonna decorato a motivi floreali
Particolare dell'ornato
scolpito a rilievo con gigli stilizzati, simbolo
degli angioini presente sulla colonna a nord
del porticato
Parete affrescata
nei locali del monastero (refettorio)
Parete affrescata
nei locali del monastero (refettorio)
Nicchia affrescata
nei locali del monastero (refettorio)
Particolari costruttivi
dei locali del monastero messi in luce dopo
il restauro
Particolari costruttivi
dei locali del monastero messi in luce dopo
il restauro
Affresco sull'arcata nei locali interni
a est che si affacciano nel giardino
Affresco nei locali
interni a est che si affacciano nel giardino