Un
viaggio tra storia, natura, archeologia, tradizioni, gastronomia,
ospitalità...
La
provincia di Brindisi è stata costituita nel 1927 includendo un
territorio del distretto napoleonico e di quello successivo del
circondario borbonico.
Si estende, a nord, dalle Murge baresi e
tarantine e termina a sud con la piana messapica una volta paludosa.
Un'area di circa 1.839 kmq (9,5% della superficie regionale - dati) dalle caratteristiche di una
tipica terra di frontiera, una zona che ha sempre svolto un compito di
cerniera tra la Puglia del nord Latina e quella meridionale salentina
grecanica.
Quasi
ognuno dei 20 comuni della provincia ha
un proprio dialetto, differente per cadenza e terminologia da quello di
un'altro paese distante anche pochi chilometri, frutto dei numerosi
flussi migratori e dalle diverse dominazioni subite.
Nel 2006 la popolazione provinciale è stata pari a 403.455 unità, con
una densità di 218 abitanti per kmq.
I centri abitati hanno tutti una propria caratteristica, qui storia ed
arte si intersecano in un percorso ideale tra chiese e palazzi, con
borghi antichi fatti da vicoli stretti e lastricati, case bianche o di
architettura spontanea di epoca diversa, dove la pietra locale
riccamente lavorata adorna i portali, le facciate e i balconi.
Le
antiche tradizioni si manifestano ancora
come un tempo, con manifestazioni rievocative che uniscono religione e
credenze popolari, memorie storiche di eventi passati che hanno
caratterizzato il folclore e la cultura di questo territorio, tra fede,
mito e leggenda.
La
costa, lunga
80,606 km in gran parte rocciosa, è ricca di piccoli approdi ed
insenature che si alternano a lunghe spiagge sabbiose, dove non mancano
importanti zone naturalistiche protette. Importanti ed avviati
insediamenti turistici sono a nord del capoluogo.
Lungo tutto questo percorso sono stati individuati i resti di ben 431
fortificazioni, tra torri e altri sistemi di
avvistamento e difesa della costa.
Testimonianze storiche di grande interesse come i numerosi castelli,
presenti quasi in ogni paese, da quelli importanti nati come poderosi
sistemi di fortificazione a quelli realizzati come residenze di alcuni
sovrani, ad altri trasformati nel tempo in abitazioni fortificate o
palazzi baronali.
Un
territorio di grande vocazione agricola,
dove dominano l'olivo, circa 60mila ettari
di uliveti con piante secolari che assumono forme uniche e particolari,
un patrimonio di assoluto valore paesaggistico, e i vigneti
(25mila ettari) con le uve tipiche del Negroamaro, della Malvasia e
l’Ottavianello dal quale si producono vini a Denominazione di Origine
Controllata. Sulle colline murgesi, tra le campagne delimitate da
antichi e caratteristici muretti a secco, non mancano i mandorleti,
mentre in pianura i pescheti si alternano agli altri frutteti. Numerose
e differenti coltivazioni ortive di qualità, come il pomodoro, il
carciofo, i cereali, e le angurie. Da questi nascono gli originali
piatti della gastronomia locale, genuina e profumata.
Alle zone coltivate seguono le aree boschive e la macchia mediterranea.
La
campagna è divenuta nel tempo ideale sede di vacanze agrituristiche
nelle tante Masserie(scheda),
alcune fortificate, o in abitazioni signorili e nei tipici e bianchi Trulli(scheda), dove è
facile incontrare importanti insediamenti rupestri, con cripte
e tempietti originati dal VI secolo ad opera dei monaci
basiliani (scheda).
Alti cumuli di pietre, che rappresentano le misteriose Specchie(scheda),
installazioni megalitiche nate in epoca remota come torri di
avvistamento o come luoghi di sepoltura, spiccano all’improvviso nelle
zone tra Francavilla, Villa Castelli e Ceglie.
Aree
archeologiche di epoca messapica e romana sono presenti
in tutta l’area provinciale, con necropoli, terme, strede, cinte
murarie e domus, hanno fornito numerosi reperti (monete, ceramiche,
statue) oggi custoditi nei musei.