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LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA

IL MOVIMENTO CROCIATO A BRINDISI
2da parte

Durante la quinta crociata (1217-1221) Brindisi e Messina sono i porti di ritrovo e di partenza verso i Luoghi Santi per gli eserciti europei.
Fra il 1219 e il 1220 c'è il tentativo di San Francesco di convertire al cristianesimo il sultano; il Santo di ritorno dal pellegrinaggio in Egitto ed in Terra Santa, sarebbe approdato a Brindisi (scheda).
Nel 1215 è invece documentata la presenza francescana del beato Egidio d'Assisi con un confratello, i frati restano in città per qualche tempo in attesa di un imbarco.
Dal porto salpò nel 1217 Pietro II di Courtenay, incoronato dal pontefice quale imperatore latino di Costantinopoli, con il suo "mediocre esercito" e la flotta veneziana per la conquista di Durazzo, ma dopo una "infausta navigazione"viene sconfitto e catturato dall’altra sponda dell'Adriatico, dove morì in prigionia.
Nel settembre dell'anno successivo, dopo una sosta in città di circa 12 mesi, una flotta di crocesegnati, equipaggiata dal pontefice Onorio III al prezzo di ventimila marchi d'argento, riesce a partire verso Cipro agli ordini del legato papale, il vescovo Pelagio [5].
Federico II, incoronato imperatore il 22 novembre 1220 a Roma, nel marzo del 1221 era a Brindisi da dove inviò a Damietta una flotta di 40 galere ben armate, ma questa campagna egiziana fallì miserabilmente con la triste sconfitta dell'8 settembre 1221.

E' gennaio del 1224 quando il marchese di Monferrato, Guglielmo VI, giunge a Brindisi e qui lascia il suo esercito per recarsi in Sicilia, da Federico II, per chiederne il sostegno prima di imbarcarsi alla volta di Salonicco, assediata da Teodoro Ducas Comneno.


Imbarco dei Crociati per la Palestina. Miniatura del secolo XV

Il 9 novembre 1225 nella cattedrale di Brindisi Federico II sposa Isabella di Brienne, figlia di Giovanni re di Gerusalemme, ottenendo così il diritto su questa corona.
Dopo una serie di rinvii, l'imperatore decide di organizzare la crociata da tempo promessa al pontefice. Brindisi nel 1227 è il punto di riferimento dei migliaia di crociati provenienti da tutta l'Europa, è il momento più grandioso per la città nella partecipazione alle crociate.
Nel porto sono pronte cinquanta navi, certamente non sufficienti ad ospitare tutti i soldati, scarseggiavano i viveri e l'acqua, e quando giunse il caldo estivo "scoppio persino una terribile epidemia che si portò via crociati a schiere, mentre, a quanto pare, decine di migliaia di persone fuggirono dagli accampamenti appestati e si sparsero per la penisola" [2]. Nel cimitero attiguo all'ospedale di San Martino furono sepolti molti dei crociati morti per questa pestilenza.
L'infelice esito della spedizione fu il pretesto del papa Gregorio IX per scomunicare l'imperatore.
La decisiva partenza per la sesta crociata (1227-1229), l'unica interamente imbarcata a Brindisi, avvenne il 28 giugno del 1228, che venne conclusa con il pacifico accordo del febbraio 1229 con il sultano Malik al-Kamil (trattato di Jaffa) con il ritorno di una parte di Gerusalemme, Betlemme e Nazareth ai cristiani.
Il 10 giugno Federico II ritorna a Brindisi e da qui riprese il controllo dell'Italia meridionale, sconfiggendo le truppe pontificie che nel frattempo avevano approfittato della sua assenza per attaccare i possedimenti italiani dello svevo. (scheda).

Nel 1239 una parte della spedizione francese agli ordini di Tibaldo di Champagne, riesce ad ottenere l’autorizzazione di Federico II per radunarsi e imbarcarsi a Brindisi.
La città nello stesso anno diviene una delle quattro sedi di un cantiere navale dell'intero regno.

L'Ordine dei Cavalieri Ospedalieri (poi divenuti di Malta) è a Brindisi sin dal 1156, con la casa di San Giovanni de Hospitale e successivamente con la chiesa di San Giovanni dei Greci e l'adiacente albergo.
La presenza dei Cavalieri Templari, sembra risalire al 1196. L'ubicazione della Domus con annessa chiesa di San Giorgio al Tempio non è stata ancora accertata: per alcuni studiosi locali era nei pressi dell'attuale stazione ferroviaria, per altri era nei pressi della chiesa del Santo Sepolcro, considerando un recente ed interessante rinvenimento, riferibile alla simbologia dell'Ordine, in una abitazione ristrutturata.

La partecipazione di Brindisi alle crociate vede come ultimo atto l’episodio dello sbarco di Luigi IX di Francia durante la settima crociata (1248-1254), ricordato dalla tradizione locale e che vede l’episodio collegato alla processione del Cavallo Parato in occasione del Corpus Domini.

Riferimenti bibliografici

[1] Rosanna Alaggio - Natura, santi e sovrani. Brindisi nel Medioevo, Tesi di dottorato di ricerca in Storia medievale, Università degli studi di Palermo, 2002 (sul web)

[2] Ernst Hartwig Kantorowicz, Federico II, imperatore, Milano 1978

[3] Vittorio Stano – da Le Origini del Santuario di Jaddico. (sul web)

[4] Fulvio Bramato, Itinerari crociati in terra d'Otranto. Documenti, monumenti, tradizioni. La via Traiana, in Verso Gerusalemme (Atti del II Convegno internazionale nel IX centenario della prima crociata - Bari, 11-13 gennaio 1999), a cura di F. Cardini - M. Belloli - B. Vetere, Lecce 2001 - (sul web)

[5] Giacomo Carito, Brindisi in età sveva, in Federico II e Terra d'Otranto (Atti del secondo convegno nazionale di ricerca storica, Brindisi 16-17 dicembre 1994) Brindisi 2000

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